Questo itinerario è uno dei miei preferiti nei Balcani: dalle spiagge alle cittadelle fortificate, ai parchi nazionali e alle città ricche di storia, questo itinerario di 10 giorni in Croazia e Bosnia Erzegovina è un viaggio che ha qualcosa per tutti.
Io l’ho percorso durante un viaggio molto più lungo che mi ha portata anche attraverso la Slovenia, ma questa parte è sicuramente quella che più mi è rimasta nel cuore. La maggior parte dei viaggiatori, quando pensa alla Croazia, pensa a fare magari 10 giorni di mare sulle sue splendide isole e magari di visitare qualche parco Nazionale (Plitvice e Krka) e qualche delizioso borgo come Spalato o Dubrovnik. Io però voglio spingerti “ad andare anche un po’ più in là” e ad attraversare un paese che ha tantissimo da offrire: la Bosnia Erzegovina.
“Porta tra Est e Ovest”, la città dove “finisce l’Asia e comincia l’Europa”, “cuore caldo dei Balcani” l’ho sentita tante volte essere chiamata con questi affettuosi soprannomi: Sarajevo porta ancora addosso le cicatrici della guerra, ma la sua voglia di guardare al futuro cercando di lasciarsi alle spalle un passato straziante, ti conquista dal primo istante e oggi è una città vivace e piena di vita. Mostar, con l’eleganza del suo ponte, lo Stari Most, simbolo della città e simbolo di unione tra etnie diverse, è una perla: è qui che sentirai fortissimi gli strascichi della guerra e di una pace che si regge su un equilibrio fragilissimo.
Questo itinerario di 10 giorni non è assolutamente sufficiente per conoscere a fondo ne la Croazia, ne la Bosnia Erzegovina, ma è un assaggio di due paesi che spero ti farà venire voglia di tornarci ancora e ancora per imparare di più, come è successo a me.
PS: se stai cercando un itinerario “Croazia mare” dai un’occhiata al mio itinerario Dalmazia on the road.
In questa pagina:
Itinerario, informazioni e consigli
Questo itinerario di 10 giorni in Croazia e Bosnia Erzegovina parte e torna da Spalato. Da Spalato ti sposterai sull’isola di Hvar per un po’ di mare per raggiungere poi Dubrovnik. Da Dubrovnik entrerai in Bosnia Erzegovina per visitare Mostar e successivamente Sarajevo. Da Sarajevo tornerai in Croazia dirigendoti verso i Laghi di Plitvice per raggiungere poi Zara e Spalato per il rientro.
A Spalato ci sono sia il porto, con traghetti regolari che collegano l’Italia alla Croazia sia all’aeroporto. Essendo un itinerario on the road, dovrai farlo come me in macchina. Se arrivi in aereo dovrai noleggiarne una e puoi farlo attraverso il sito di Discovercars.com che ti trova i prezzi e le auto migliori.
Noi siamo andati con il mio Suzuki Jimny. Siamo arrivati in realtà dalla Slovenia durante un itinerario di un mese nei Balcani, ma al ritorno ci siamo imbarcati sul traghetto da Spalato ad Ancona. Puoi percorrere questo itinerario anche nel senso opposto, come abbiamo fatto noi.
Spalato è collegata ad Ancona molto bene: ci sono 2 compagnie che operano con collegamenti più volte alla settimana e la traversata dura circa circa 11 ore. Ancona è anche collegata a Zara, nel caso tu volessi rientrare da lì.
Puoi vedere orari e giorni tramite il sito Traghettilines a questo link.
In realtà questo itinerario può essere fatto anche partendo da Dubrovnik. Ci sono traghetti che collegano Dubrovnik a Bari.
Piccolo appunto se decidi di noleggiare l’auto: visto che dovrai spostarti in Bosnia Erzegovina, assicurati che tu possa farlo. La decisione è solo a discapito dell’agenzia per cui, una volta noleggiata la tua auto, contattala per essere sicuro che l’auto abbia i documenti necessari all’espatrio e che sia coperta da assicurazione. Probabilmente ti verrà applicato un sovrapprezzo.
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Per poter guidare in Bosnia con l’auto personale (con assicurazione italiana) avrai bisogno della carta verde che puoi ottenere facilmente richiedendola alla tua assicurazione prima di partire. A me non l’hanno mai chiesta, ma non so cosa potrebbe succedere in caso tu venissi fermato per un controllo, quindi cerca di averla con te. Per la Croazia invece non è necessaria.
La condizione delle strade per questo itinerario è ottima per cui non devi assolutamente preoccuparti. L’unica cosa a cui fare attenzione è il percorso che ti potrebbe dare il navigatore che, per farti fare meno strada, potrebbe deviarti su strade secondarie in condizioni meno buone. Fai dunque attenzione quando imposti il percorso a dire al navigatore di percorrere le strade principali oppure segui la segnaletica che anche in Bosnia Erzegovina è tradotta in inglese.
Anche se sembra che questo itinerario possa essere percorso in meno giorni, non ti credere: è vero che le strade sono in ottime condizioni, ma per visitare i Balcani ci vuole tempo, spesso le strade non sono dritte ma piene di curve. Non farne un dramma: i panorami meravigliosi che attraverserai renderanno anche le ore in macchina piacevoli e divertenti. In questo articolo comunque ti metterò i km da percorrere tra le varie tappe e i tempi medi di percorrenza, così partirai già avendo un’idea del tempo che dovrai impiegare per spostarti.
Per fare rifornimento potrai pagare sempre con carta di credito, ma è sempre meglio avere dei contanti in valuta locale con sé per pagare i pedaggi. Io non ho visto piazzole di ricarica per auto elettriche, quindi se ne hai una, lasciala a casa e affittane una a benzina. Di benzinai sia in Croazia che in Bosnia c’è pieno.
Se decidi di fare questo itinerario in estate prenota con largo anticipo gli hotel in cui alloggiare: Spalato e Dubrovnik (soprattutto Dubrovnik) sono costose e se prenoti all’ultimo rischi di trovare prezzi molto più alti e meno scelta di alloggi.
Ultima raccomandazione: fai assolutamente l’assicurazione di viaggio, come sempre del resto. Io uso e consiglio Heymondo che puoi acquistare da qui con il 10% di sconto.
Se hai dubbi o domande da farmi, scrivile nei commenti e ti risponderò nel più breve tempo possibile.
Giorno 1: Spalato
La prima volta che ho visitato Spalato non mi era piaciuta e infatti avevo scritto che non ci sarei tornata. La seconda volta ho fatto un po’ pace con questa graziosa città, forse perché essendo un giorno nuvoloso di fine ottobre, le strade erano libere dai turisti e i ristoranti più tranquilli e felici di avere dei clienti.
Il centro storico di Spalato si visita abbastanza velocemente, mezza giornata è sufficiente per apprezzarlo abbastanza: non perderti il Palazzo di Diocleziano, il monumento più importante della città e uno dei monumenti romani meglio conservati. Inserito tra i Patrimoni dell’UNESCO, la sua Cattedrale è una delle più antiche cattedrali ancora in uso nella sua sede originaria. Da non perdere il peristilio, la piazza centrale che fronteggia l’entrata della residenza imperiale.
Per vedere Spalato dall’alto sali in cima al campanile della Cattedrale di San Doimo per un bel panorama sui tetti rossi, il mare e le montagne all’orizzonte. In alternativa puoi percorrere a piedi la scalinata che porta fino alla terrazza dei giardini Marjan dalla quale si gode una bella vista sulla città vecchia.
Spalato ha anche delle belle spiagge cittadine dove rilassarsi per qualche ora, come la spiaggia di Bacvice, una spiaggia sabbiosa situata a soli 10 minuti a piedi dal centro storico. Ma se devo darti un consiglio spassionato, vai alla spiaggia di Firule, più piccola, intima e nascosta in cui le famiglie spalatine vengono a trascorrere il loro pomeriggio.
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Scopri qui le zone migliori dove alloggiare a Spalato
Giorni 2 e 3: Hvar
Dal porto di Spalato, vicino alla passeggiata, sono numerose le partenze giornaliere in traghetto per Hvar, con possibilità di caricare l’automobile al seguito. La traversata impiega un paio d’ore per raggiungere il porto di Stari Grad (Città Vecchia) su Hvar si raggiunge in un paio di ore.
Ed ecco la bella notizia: seppur una delle principali destinazioni di mare della Croazia, Hvar stupisce per la sua larga parte ancora selvaggia ed incontaminata.
L’isola è caratterizzata da una costa varia e frastagliata e si estende per oltre 100 km da est a ovest. Lesina è il centro nevralgico dell’isola, mentre a ovest trovi Stari Grad, la città più antica dell’intera Croazia; Jelsa e Vrboska sono nella parte centrale dell’isola e Sucuraj (San Giorgio) nell’estremità meno turistica a est, vicino alla terraferma.
Per la nostra permanenza abbiamo scelto il piccolo ma accogliente centro di Jelsa, molto caratteristico e rilassante. Vicino al paese, a venti minuti a piedi verso est, si possono trovare campeggi immersi in un angolo di paradiso con intorno stupende insenature marine, dall’acqua bassa e trasparente e il fondale sabbioso.
Verso ovest, invece, è possibile concedersi una bellissima passeggiata di un’oretta raggiungendo il paese di Vrboska, affacciato sulla costa nord dell’isola, di fronte all’isola di Brac, nello stesso stile di Jelsa.
Merita sicuramente una visita anche la città di Stari Grad, antica e perfettamente conservata.
Per quel che riguarda le spiagge, invece, la parte a sud dell’isola è senza dubbio la più consigliabile. Raggiungibili in mezz’ora circa di auto, oltre la galleria principale che collega nord e sud dell’isola, si può arrivare alla spiaggia di Dubovica, stupenda baia di ciottoli bianchi e acqua trasparente, resa unica dal casolare in pietra che la domina.
Altre spiagge che meritano una sosta e un pomeriggio di relax, poco distanti, sono le 2 insenature di Zarace, l’una di spalle all’altra, e le piccole spiagge di Zavala, che si snodano a sud per un tratto di qualche Km, percorribile anche via mare affittando un kayak.
L’isola è verdeggiante e presenta numerosi vigneti: se siete appassionati fermatevi nelle numerose “cantine casalinghe” che gli abitanti dell’isola hanno creato, approfittando del turismo, e assaggiate qualche liquore tipico, come la travarica.
Parentesi a parte merita la città di Lesina. Sicuramente la più moderna e affollata, è quella che offre maggiore possibilità di movida, varietà di locali, ma anche interessanti escursioni. Tra queste consigliamo la visita alle Pakleni, isolette frastagliate raggiungibili tramite pochi minuti di taxi boat, a sud est di Hvar.
Piccole baie incantevoli e incontaminate, acqua limpidissima e fondale spettacolare vi aspettano per qualche ora di relax in cui vi sembrerà davvero di essere in un posto esotico.
Dopo un po’ di mare, prendi il mini-battello (carica al massimo 30 auto) che in mezz’ora percorre la tratta Sucuraj-Drvenik, e poi raggiungi Dubrovnik (Ragusa).
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Giorno 4: Dubrovnik
Dubrovnik non ha certo bisogno di presentazioni e sebbene in molti dicano che bisognerebbe trascorrerci almeno 3 giorni, ti assicuro che anche se deciderai di trascorrere qui un giorno solo, vedrai abbastanza cose da ritenerti soddisfatto: il centro storico della Città Vecchia, dove si trovano la maggior parte dei palazzi storici e delle cose da vedere, è piccolo e pedonale.
Appena ci metterai piede però noterai una cosa: sul famosissimo Stradun, la strada lastricata che divide in due il centro storico, tra una boutique, un bar e un ristorante c’è pieno di bancomat. Si hai capito bene, bancomat. Dubrovnik è costosa, tienilo a mente e se decidi di fermarti almeno una notta valuta l’idea di non alloggiare nel centro, soprattutto in estate quando i prezzi si gonfiano a dismisura.
Sempre sullo Stradun o nei suoi immediati dintorni troverai la maggior parte dei luoghi di interesse: entrando dalla porta tra le mura incontrerai subito alla tua destra la fontana d’Onofrio, uno dei luoghi di ritrovo della città, mentre a sinistra avrai l’accesso per salire e fare la passeggiata sulle mura della città. Dalla parte opposta, ovvero alla fine dello Stradun troverai uno dei palazzi più belli e importanti della città, Palazzo Sponza.
Tra le cose assolutamente da non perdere poi piazza Luza con la Torre dell’Orologio di Dubrovnik, la Cattedrale dell’Assunzione della Vergine, la chiesa di San Biagio e il Palazzo del Rettore. All’ora del tramonto recati al Buza Bar che si trova aggrappato alle rocce sul mare proprio al di fuori delle mura: da qui il tramonto sul mare è veramente uno spettacolo, l’unica cosa preparati alla calca.
Se vuoi approfondire la visita puoi leggere questo mio articolo sulle migliori cose da vedere a Dubrovnik in un giorno.
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Scopri qui le zone migliori dove alloggiare a Dubrovnik
Giorno 5 e 6: Mostar
Non è molta la distanza (146 km, circa 2 ore e 30) che separa Dubrovnik da Mostar, la città probabilmente più famosa della Bosnia Erzegovina: se parti presto alla mattina avrai tempo lungo la strada di visitare anche il Blagaj Tekke, noto anche come Monastero dei Dervisci, uno storico monastero sufi situato a Blagaj.
Se arriverai a Mostar per l’ora di pranzo, nel pomeriggio avrai tutto il tempo per fare una passeggiata nel suo vecchio centro e per fare le foto al tramonto del suo simbolo: lo Stari Most, il ponte a schiena d’asino la cui storia è tristemente intrecciata a quella della guerra nei Balcani.
Per me visitare Mostar è stato un pugno nello stomaco: se cercherai di grattare sotto la superficie di questa cittadina all’apparenza turistica, ti accorgerai che è qui che si sente ancora fortissima l’atmosfera di una guerra che ha lasciato fratture profonde non ancora colmate e che la pace si regge su un delicato equilibrio.
Trova un bel ristorantino sul fiume Neretva in cui cenare a lume di candela. La mattina successiva, quella del terzo giorno di viaggio approfittane per fare il tour gratuito di Sheva e scoprire la storia della città e della guerra attraverso i suoi racconti. Parla benissimo italiano per cui potrà rispondere a tutti i tuoi dubbi o domande. Ne vale veramente la pena.
Anche qui se vuoi approfondire puoi farlo leggendo l’articolo su cosa vedere a Mostar in un giorno.
Nel pomeriggio parti verso Sarajevo (125 km): la strada è quasi tutta nuova e attraversa scenari veramente incredibili, è una delle strade più belle di tutto il paese.
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Giorno 7: Sarajevo
Giornata dedicata interamente a Sarajevo: multietnica e multiculturale da sempre, letteralmente la città in cui l’Est incontra l’Ovest, Sarajevo meriterebbe sicuramente che tu rimanessi almeno due giorni pieni, ma il tempo è poco e dovrai accontentarti. Ci sono tantissime cose da vedere a Sarajevo e farne un elenco non rende giustizia ad una città in cui tutte le fedi e religioni sono vissute insieme per secoli interi una di fianco all’altra. Qui troverai moschee, sinagoghe, chiese ortodosse e chiese cattoliche tutte nella stessa zona.
Alla mattina partecipa al tour della guerra (anche in italiano): ti porterà in alcuni luoghi assolutamente imperdibili. Io l’ho fatto e, sebbene doloroso, credo valga veramente la pena imparare di più su quel conflitto (di cui sembra ci siamo dimenticati) così vicino a noi. Sarajevo ne porta ancora addosso oggi le cicatrici (noterai le famose Rose di Sarajevo, le buche create dai mortai che sono state riempite di cera rossa) e una visita in città, è la migliore delle occasioni per conoscere, imparare e, soprattutto, ricordare.
C’è però un altro motivo per cui conoscere di più la storia della città: ti farà capire profondamente come Sarajevo sia riuscita a rinascere dalle sue ceneri dopo un passato devastante: la Sarajevo che vedrai oggi è una città dinamica e terribilmente viva, cosciente del passato di cui mantiene la memoria ma che cerca di guardare verso il futuro, nonostante le fratture non siano ancora state colmate del tutto.
Il tour ti porta prima al Bastione Giallo, uno dei punti panoramici più belli della città per proseguire verso il Mercato di Markale, tristemente noto per essere stato il luogo di due delle più grandi stragi durante la guerra, quando i Serbi bombardarono il mercato per fare più morti di civili possibili. Durante il tour a proposito ti verrà anche spiegato come la guerra e l’assedio di Sarajevo furono condotti molto su un piano psicologico. Ricordo una frase che la guida mi disse durante il tour: “i Serbi se vedevano una mamma che teneva per mano una bimba miravano alla bimba per ucciderla, in questa maniera uccidevano due vite usando un solo proiettile. Inoltre i Serbi non sparavano agli adulti per ucciderli, ma per ferirli gravemente. Un morto è un morto, ma una persona ferita gravemente ha bisogno di medicinali e cure e mette in ginocchio l’economia”.
Il tour ti porta a conoscere altri luoghi legati alla guerra e termina con la visita del famosissimo Tunnel della Speranza attraverso il quale alcuni coraggiosi abitanti facevano passare i rifornimenti, grazie ai quali la città è riuscita a resistere e sopravvivere per i 4 lunghissimi anni dell’assedio.
Il tour dovrebbe terminare intorno l’ora di pranzo. Recati subito a Baščaršija, la parte vecchia della città tutta in stile ottomano. Qui potrai fermarti a mangiare i ćevapčići, il piatto nazionale bosniaco per eccellenza. Si tratta di carne (manzo, maiale o agnello) macinata impastata con cipolle che viene servita come polpette dalla forma oblunga, generalmente servite dentro il pane tipo pita e con alcuni contorni e salse piccanti.
La visita di Baščaršija dovrebbe partire dalla sua piazza principale Sebilj con la famosa fontana ottomana in legno e dove le persone si fermano a dare dai mangiare ai piccioni. Per questo motivo viene anche affettuosamente chiamata la piazza dei piccioni. Da qui puoi addentrarti tra le graziose stradine acciottolate fiancheggiate da edifici anch’essi in stile ottomano: oggi sono quasi tutti stati convertiti in negozi, boutique, bar e ristoranti ed è un luogo divertente in cui scattare fotografie e acquistare souvenir.
Cerca di non perderti di visitare qui Gazi Husrev-Beg la moschea storica più grande di Sarajevo e di tutta la Bosnia ed Erzegovina, da cui spicca la bellissima torre dell’orologio. Vicino troverai anche la Cattedrale Ortodossa della Natività di Gesù.
Imperdibile anche la biblioteca di Sarajevo, una delle più importanti di tutti i Balcani. Affacciata davanti al fiume, questo edificio in stile moresco a strisce gialle e rosso scuro e simbolo del potere asburgico in Bosnia, oggi è completamente rinnovato, dopo anni di lavori. La Viječnica è anche un simbolo: la biblioteca prese fuoco sotto i proiettili incendiari, la notte del 25 agosto 1992 di fronte al dolore e allo sgomento di una città che vedeva bruciare almeno 2 milioni di manoscritti, libri e altre opere d’arte.
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Giorno 8: Sarajevo e trasferimento a Plitvice
Metà della giornata odierna sarà trascorsa per percorrere i km che separano Sarajevo dai Laghi di Plitvice (327 km, circa 5 ore), ma puoi dedicare tranquillamente ancora tutta la mattina alla visita di Sarajevo!
Sarajevo ha una marea di fantastici musei tra i quali scegliere e ti suggerisco di prenderti un paio d’ore per visitarne almeno uno di essi.
War Childhood Museum: una delle cose migliori e più interessanti da vedere a Sarajevo. Aperto nel 2017 e basato sul libro omonimo, questo museo multimediale presenta più di 1000 storie della guerra raccontate da ragazzi e bambini che l’hanno vissuta e il percorso ti porta attraverso gli oggetti che gli sono appartenuti. Assolutamente da vedere.
Museo nazionale della Bosnia ed Erzegovina: fondato nel 1888, le sue mostre principali sono distribuite in quattro diversi padiglioni: storia naturale, archeologia, etnologia e una biblioteca. Una delle cose più interessanti che trovi qui è un codice ebraico miniato conosciuto in tutto il mondo come “Sarajevo Haggadah”. Questo libro è una raccolta di regole e tradizioni religiose degli ebrei che portarono l’Haggadah dalla Spagna a Sarajevo probabilmente nel XVII secolo. Nel giardino inoltre potrai vedere gli stećci, tipiche lapidi medievali della Bosnia. (Queste lapidi sono protette come patrimonio mondiale dell’UNESCO in numerose località del paese.)
Gallery 11/07/95: il primo museo che ho visitato perché si trova vicino alla Cattedrale del Sacro Cuore. L’esposizione è un profondo memoriale del genocidio di Srebrenica, con una potente esposizione fotografica di uno degli eventi più tragici della guerra. troverai anche oggetti personali recuperati da fosse comuni e registrazioni video e audio.
Casa di Svrzo: splendida testimonianza ottomana realizzata interamente in legno, mostra come era una tipica casa bosniaca del XVIII secolo e offre uno spaccato di come vivevano le famiglie musulmane benestanti in Bosnia. La casa è aperta per visite autoguidate ed è una delle principali attrazioni e i migliori musei di Sarajevo.
Dopo la visita di almeno un museo cerca di trovare il tempo per fare una passeggiata nel quartiere asburgico di Sarajevo tra gli sfarzosi palazzi con le facciate decorate dalle maioliche, le torri a punta e una buona dose di art noveau.
Parti per i laghi di Plitvice, ma una volta in macchina passa prima a dare un’occhiata alla pista di slittino di Trebević. Inaugurata per le olimpiadi del 1984, divenne un luogo dove si nascondevano i cecchini durante la guerra. Oggi è tutta decorata di murales e puoi percorrerla a piedi tra pini e abeti.
Alla sera dovresti arrivare a Plitvice, cerca un posto vicino all’entrata del Parco in maniera da poterlo visitare il mattino appena apre e cercando di evitare le folle. Se vuoi cercare alloggio dai un’occhiata al mio post su dove dormire a Plitvice.
Hotel consigliati a Plitvice: Boutique Villa Pearl of Plitvice | House Zupan | B&B Villa Sumrak Plitvica | Ranch Jelov Klanac
Giorno 9: Laghi di Plitvice
Dopo la visita di cittadelle, città e spiagge, è venuto il momento di immergerti nella bellezza naturale dei Laghi di Plitvice con le sue cascate, foreste e le acque calme e serene dei suoi laghi.
Il Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice, patrimonio mondiale dell’UNESCO comprende un sistema di 16 laghi terrazzati collegati tra loro da cascate mozzafiato e per apprezzarli fino in fondo dovrai dedicargli almeno una giornata. All’interno del Parco sono stati definiti dei percorsi diversi a seconda di difficoltà e lunghezza, da quello più breve di 2 ore a quello più immersivo che ti impiegherà per almeno 6 ore ma che ti porterà alla scoperta sia dei Laghi Inferiori che di quelli Superiori.
Ogni percorso comunque offre panorami ed esperienze unici, quindi scegline uno che si adatti alle tue necessità.
Ho scritto un’intera guida su come visitare i laghi di Plitvice e gli errori da evitare dopo la mia seconda esperienza (in autunno) e se vuoi approfondire ti consiglio di leggerla.
Dopo la visita ai Parchi prendi l’auto e hai due opzioni. La prima è arrivare direttamente a Spalato (241 km, circa 2 ore e mezza) e la seconda di spezzare il viaggio fermandoti per la sera a Zara (119 km, 1 ora e 30), visitarla alla sera e il giorno successivo e poi raggiungere Spalato per il volo di rientro.
Giorno 10: Zara
Per secoli, una delle città più importanti della Repubblica di Venezia, Zara è una città piena di storia: se decidi di visitarla alza gli occhi, mentre cammini nella parte vecchia della città e noterai un sacco di “leoni di San Marco” a testimonianza del suo glorioso passato.
Il centro storico di Zara si estende su un lembo di terra, una piccola penisola, direttamente sul mare e non è molto grande: non perderti la Chiesa di San Donato, il sito archeologico adiacente e la Cattedrale di Sant’Anastasia con il campanile, in cui stile romanico e bizantino si fondono alla perfezione. Puoi salire sul campanile per avere un bel panorama della città dall’alto..
Un consiglio: fermati per il “saluto al sole”, un’installazione composta di pannelli di vetro che al tramonto crea affascinanti giochi di luce accompagnati i dalla musica naturale dell’organo marino.
Il centro della città vecchia, caratterizzato dalla tipica pietra bianca dalmatina, si visita in un’oretta: in estate, di sera, è vivo, ma non stressante, piacevole da visitare, con possibilità cenare lungo le sue vie in uno degli innumerevoli ristorantini presenti. Prova la cucina della Dalmazia con fantastici risotti a base di pesce e l’agnello alla brace, piatto nazionale croato.
A Zara è possibile anche, con brevi spostamenti in auto, raggiungere spiagge molto carine: quella attrezzata più nota in città è la spiaggia di Borok, con docce, lettini e servizi per disabili.
Invece, a una ventina di Km, lungo la costa nord, si può arrivare presso la città lagunare di Nin, rinomata per il Kite Surfing e i bagni di fango, proprio di fronte alla parte sud dell’isola di Pag.
Oppure, mentre ti sposti verso sud per tornare a Spalato, fermati a Bibinje, un piccolo comune e un antico paesino di pescatori: particolamente indicato per chi ama fare snorkeling, le spiagge qui sono di ciottoli, ma il mare è veramente cristallino e troverai pochissimi turisti.
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A questo punto il tuo viaggio sarà finito. Puoi scegliere di tornare a Spalato se sei arrivato in aereo, o di imbarcare la tua auto sia da Zara sia da Spalato verso Ancona.
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