Cosa vedere in Colombia in 15 giorni? Sono sufficienti due settimane per visitarla? Come posso organizzare un itinerario per vedere il più possibile? Se ti stai ponendo queste domande, sei arrivato nel posto giusto! Questo itinerario in Colombia (dopo la mia esperienza personale di più di un mese) ti darà un ottimo mix di quello che la Colombia può offrire: dalle pieghe della Cordigliera Andina e le sue cime innevate, alle città moderne, frenetiche e vivaci fino al rosso profondo del deserto e al turchese del Mare dei Caraibi, la Colombia si rivela in tutto il suo splendore, un mosaico di paesaggi mozzafiato, città coloniali, diversità culturale e natura incontaminata.
La Colombia è un paese che mi ha veramente stupita ed è stato uno dei viaggi più belli io abbia fatto. Me ne sono innamorata al punto che potrei impiegare mesi a raccontarti di tutte le cose meravigliose che ho vissuto, ma dal momento che hai solo due settimane di viaggio mi limiterò a raccontarti come trascorrere al meglio 15 giorni qui (e credimi, vedrai comunque tantissimo!
In questa pagina:
- Mappa e consigli per organizzare un itinerario di 15 giorni in Colombia
- Giorno 1: Medellín
- Giorno 2: Medellín
- Giorno 3: Guatapé e Piedra del Peñol
- Giorno 4: Salento
- Giorno 5: Trekking alla Valle de Cocora
- Giorno 6: Bogotá
- Giorno 7: Cattedrale di Sale di Zipaquirá
- Giorno 8: Deserto della Tatacoa
- Giorno 9: Deserto della Tatacoa
- Giorno 10: Cartagena de Indias
- Giorno 11: Cartagena de Indias
- Giorno 12: Islas del Rosario
- Giorno 13: Santa Marta
- Giorno 14: Parco di Tayrona
- Giorno 15: Bogotá o Medellin
Mappa e consigli per organizzare un itinerario di 15 giorni in Colombia
Questo itinerario di viaggio in Colombia racchiude un mix di città moderne, zone più autentiche e rurali, visite culturali, avventure nelle foreste e qualche giorno per conoscere le splendide coste affacciate sul Mar dei Caraibi. Non solo quindi visiterai i luoghi più belli e famosi, ma trascorrerai qualche giorno in destinazioni fuori dai circuiti turistici, avrai l’opportunità di conoscere la storia e la cultura e ovviamente di fare trekking!
Io ho fatto questo itinerario nel mese di Novembre e i giorni di pioggia sono stati pochissimi. Il periodo migliore per visitare la Colombia è appunto la stagione secca che va da Dicembre a Marzo: è quindi anche alta stagione per cui troverai più turisti e prezzi un po’ più alti. La stagione umida invece va da Aprile fino a Giugno e poi i mesi di Settembre e Ottobre. Luglio e Agosto sono due buoni mesi invece. Tieni però anche in considerazione il fatto che la Colombia è grande e si passa dalle montagne, alla costa caraibica alla foresta amazzonica e quindi, a seconda dell’itinerario che deciderai di fare il periodo può cambiare.
In questo itinerario ti sposterai per lo più con voli interni: in Colombia sono economici, efficienti e sicuri. Sono due le compagnie consigliate Latam e Avianca. Dovrai prendere anche qualche mezzo di trasporto “alternativo” ma solo per piccoli tratti.
Porta vestiti per ogni stagione perché attraverserai posti diversi e per esempio nel Salento fa più freddo soprattutto di sera, mentre nel deserto de la Tatacoa morirai di caldo. Porta dunque sia il piumino e il kway sia il costume da bagno e vestiti più leggeri, oltre che ovviamente l’abbigliamento per il trekking.
I luoghi che visiterai in questo itinerario sono turistici e per lo più sicuri, ovviamente utilizza il buonsenso. Se vuoi approfondire puoi leggere qui una serie di consigli per viaggiare sicuri in Colombia.
Ovviamente prima di partire stipula un’assicurazione di viaggio come questa di Heymondo.
L’assicurazione non è obbligatoria per viaggiare in Colombia, ma fidati che è meglio farla. Leggi qui sul sito dell’ambasciata Italia Bogotá tutti i documenti necessari per l’entrata nel paese. Un consiglio importante è quello di portare con te sempre delle copie autenticate dei documenti, potrebbero essere molto utili.
Acquista una SIM locale con traffico dati. Tutti gli hotel e hostal in cui sono stata avevano WI-FI e connessione, ma comunque avere una SIM ti aiuterà per prenotare hotel e tour anche all’ultimo minuto.
L’itinerario di 2 settimane sarà il seguente:
- Giorno 1: Medellín, FREE tour e visita del quartiere della Candelaria
- Giorno 2: Medellín, visita della Comuna 13 e El Poblado
- Giorno 3: da Medellín gita di un giorno a Guatapé e Piedra del Peñol
- Giorno 4: trasferimento in aereo ad Armenia e poi a Salento. Visita a una finca di caffé
- Giorno 5: trekking alla Valle di Cocora
- Giorno 6: trasferimento in aereo a Bogotá, visita del centro.
- Giorno 7: visita di Bogotá oppure escursione di un giorno alla Cattedrale di Sale di Zipaquirá
- Giorno 8: trasferimento in aereo da Bogotá a Villavieja e visita di Villavieja
- Giorno 9: escursione di tutto il giorno nel Deserto De La Tatacoa
- Giorno 10: trasferimento in aereo a Cartagena de Indias, visita del quartiere di Getsemani
- Giorno 11: Cartagena de Indias, FREE tour e visita del centro storico
- Giorno 12: escursione di un giorno alle Islas del Rosario
- Giorno 13: trasferimento in bus a Santa Marta, visita del centro di Santa MArta
- Giorno 14: visita e trekking al Parco di Tayrona
- Giorno 15: rientro in aereo a Medellín o Bogotá
Giorno 1: Medellín
Se ti succede come a me arriverai a Medellín di sera tardi e ti potrai svegliare presto per visitare la città dell’eterna primavera già il giorno successivo. Il primo giorno puoi dedicarlo al centro città, il quartiere della Candelaria e alla parte nord.
Per prima cosa potresti prenotare il FREE tour della città con il quale farai una passeggiata tra le cose più importanti della città (e che potrai poi tornare a visitare nel pomeriggio) raccontandoti anche la storia e molti aneddoti interessanti che dovresti conoscere.
Tra le cose assolutamente da non perdere:
- Plaza Botero: situata nel quartiere della Candelaria, Plaza Botero è uno dei simboli della città. Ospita le interessanti sculture in bronzo di Fernando Botero, scultore e artista che ne fece dono alla sua città e uno degli edifici più belli che puoi trovare qui, il Rafael Uribe Uribe Palace of Culture. La piazza è sempre gremita di persone e bancarelle, ma questa è Medellín!
- Altre sculture e opere di Fernando Botero, insieme a quelle di Pedro Nel Gómez, altro famoso artista colombiano, sono esposte al Museo di Antioquia che si trova adiacente a Plaza Botero. Qui troverai anche mostre d’arte contemporanea e pezzi storici che raccontano la sfaccettata storia della Colombia.
- Potrebbe non sembrare attrattivo ma il giardino botanico è un bel posto dove andare a smaltire la comida, il pranzo, passeggiando per un’oretta.
- Museo Casa de la Memoria: inaugurato nel 2012, uno dei musei imprescindibili dove potrai scoprire di più la storia di Medellín e del conflitto armato in Colombia, compresi tutti i conflitti con i cartelli della droga che hanno afflitto la città per decenni. Le sale espongono documenti, interviste video, documenti e pannelli interattivi. Un pugno nello stomaco la Sala buia, un omaggio a chi ha perso la vita per mano dei narcos.
- Funivia per Parque Arvi: prendi la funivia verso le montagne e fai un bel bel trekking (facile) attraverso le colline con vedute splendide sulla città e sulla valle. Il parco si estende su 16.000 ettari e comprende sentieri che risalgono a oltre 1.500 anni fa.
Un’altra delle cose da fare a Medellín è provare la cucina del posto. Assaggia il bandeja paisà, il piatto più rappresentativo della cucina nel Dipartimento di Antioquia, formato da riso, fagioli, carne, qualcosa di fritto e plátano, e accompagnato con arepa (pane di farina di mais). Quasi tutti i ristoranti lo servono, con varie varianti, ma prova ad andare al ristorante La Matriarca che serve tra i migliori di tutta la città.
Hotel consigliati a Medellín: Medellín Vibes Hostel | Lettera Hotel
Giorno 2: Medellín
Comincia la giornata prendendo parte a un tour della Comuna 13, uno dei luoghi più affascinanti della città. Fino a pochi anni fa infatti la Comuna 13 era considerata la zona più pericolosa della città più pericolosa del mondo: un gruppo di case sgangherate di lamiera aggrappate alla collina in mano alle gang, alle FARC e ai narcotrafficanti e dove i conflitti armati erano all’ordine del giorno.
Oggi non è più così e la Comuna 13 vive una storia completamente diversa. La costruzione della escalera electrica e del metrocable hanno “compiuto un miracolo” permettendo agli abitanti di abbattere i confini con il resto del mondo; i bambini hanno potuto cominciare ad andare a scuola, le persone a cercare lavoro, sono stati istituiti progetti di riqualificazione come la biblioteca.
Sebbene ancora oggi la Comuna 13 abbia ancora qualche problema, visitarla è una delle cose migliori che tu possa fare in città: sia per gli splendidi graffiti, che per i locali pieni di musica, sia per l’aria piena di speranza che respirerai.
Il tour non dovrebbe durare più di 3 o 4 ore per cui alla fine, avrai tutto il pomeriggio per continuare la tua esplorazione di Medellín.
Se ieri ti ho consigliato di vedere la parte nord e il centro, oggi pomeriggio è tempo di visitare un altro dei quartieri belli: il Poblado. Poblado è uno dei quartieri migliori in cui alloggiare a Medellín ed è una delle zone più belle da vivere alla sera, pieno di ristoranti e locali. Io avevo un ostello qui e ti consiglio di fare lo stesso. Qui da vedere ci sono soprattutto i suoi parchi: Parque El Poblado, Lleras o Parque de la Bailarina.
Altri luoghi che potresti voler visitare a Medellín sono:
- Pueblito Paisa: una ricostruzione di un villaggio tipico situato sulla sommità del Cerro Nutibara. Passeggia per la piazza della città e goditi il suono rilassante della fontana al centro. Visita la chiesa, la scuola con una sola aula e l’ufficio del sindaco. Puoi quasi avere la sensazione di quello che era Medellín molti anni fa.
- Museo de Arte Moderno de Medellin (MAMM): un museo che, se sei appassionato del genere, è pieno di opere d’arte straordinarie. L’esposizione presenta mostre, dipinti, video, sculture e creazioni dell’arte contemporanea colombiana e dell’America Latina.
Giorno 3: Guatapé e Piedra del Peñol
Dedica la terza giornata del tuo itinerario a una gita nei dintorni: Guatapé e la Piedra del Peñol si visitano facilmente da Medellin in un solo giorno e sono tra i posti più belli di tutto il paese.
È possibile prendere i mezzi pubblici per Guatapé da Medellin oppure in molti utilizzano Uber, ma per coloro che desiderano un modo più semplice e desiderano vedere di più, la scelta giusta è prendere parte al tour che ho fatto io è infatti impossibile vedere tutto se non con il tour organizzato.
Il tour ci ha portati prima alla Laguna del Peñol, dove era programmato un giro in barca sul lago artificiale della durata di circa 45 minuti, durante i quali, oltre ai bei panorami, abbiamo potuto vedere alcune ville “famose” tipo quelle di politici e calciatori e la celeberrima hacienda “La Manuela” residenza di Pablo Escobar, che cadde in rovina dopo il bombardamento del cartello di Cali.
Dopo il giro in barca e uno stop veloce a La Replica, si raggiunge finalmente l’highlight della giornata: la Piedra del Peñol, un gigantesco monolite (uno dei più grandi al mondo e monumento nazionale dal 1940) dalla cui cima si gode di uno dei panorami più belli di tutta la Colombia.
Salire i 740 gradini è abbastanza faticoso, ma fidati che il panorama sul lago e le isole ti ripagherà di tutta la fatica fatta. Se non fosse sufficiente, in cima troverai delle bancarelle in cui acquistare acqua, birra, frutta fresca e dei fantastici ghiaccioli al maracuja!
Dopo un pranzo veloce avrai ancora tempo per visitare il piccolo, coloratissimo paese di Guatapé, famoso per i suoi “zocalos”, strati di cemento decorati con bassorilievi decoratissimi che vengono posti alla base dei muri delle case e che avevano una doppia funzione: sia quella di difenderle dall’erosione sia quella di rappresentare il patrimonio culturale della famiglia che viveva nella casa.
Gli zocalos sono tutti talmente belli e particolari da vedere che personalmente penso che le famiglie per rivalità tra loro cercassero di avere sempre il più bello di tutti.
Oltre alle case colorate, da vedere a Guatapé c’è sicuramente la piazza principale Parque Guatapé con la chiesa bianca e rossa di Nuestra Señora del Carmen e un’altra piccola piazza, la Plazoleta De Los Zocalos, nota per i suoi gradini splendidamente dipinti e gli affollati ristoranti, caffetterie e negozi di souvenir.
Guatapè è anche assolutamente sicura: ho girato da sola con la macchina fotografica in mano per più di un’ora e non ho avvertito alcuna sensazione di insicurezza, anzi!
Puoi leggere il mio racconto completo del tour a Guatapé e Piedra del Peñol qui.
Giorno 4: Salento
Alla mattina presto prendi un volo da Medellin ad Armenia e da qui con una corsa in bus di circa un’ora arriverai in quello che è il mio posto preferito di tutta la Colombia: Salento.
In realtà io ci sono arrivata in bus da Medellin, ma se hai solo 15 giorni, non ti consiglio di farlo, ci abbiamo messo la giornata intera per arrivare, nonostante il tragitto sia dato di 7 ore: ce ne abbiamo messe ben 5 di più per chiusure e lavori stradali e ovviamente per il traffico.
Appena arriverai comunque ti sembrerà di essere stato scaraventato nella Terra di Mezzo degli Hobbit: Salento si trova in mezzo alle montagne del Quindìo tra valli verdeggianti, piantagioni di caffè, cascate, fiumi impetuosi e pascoli con placidi animali che brucano l’erba e che rendono questo luogo veramente imperdibile.
Una volta arrivato avrai un sacco di cose da fare, e nel pomeriggio potresti sicuramente fare visita a una piantagione di caffè. La Colombia è infatti il terzo produttore di caffè al Mondo, dopo il Brasile e il Vietnam e la sua produzione è ancora di sostentamento di una grande parte della popolazione. Salento è circondata da piantagioni di caffè, e visitare una finca con un tour guidato e degustazione è assolutamente una delle cose da fare.
Anche in questo caso la cosa migliore da fare è acquistare un tour proprio da Salento. I tour generalmente vengono a prenderti nel tuo hostal, ti portano con una guida sul posto e alla fine ti riporteranno indietro. La visita della finca comincia da una passeggiata nella piantagione dove potrai vedere le piante e le bacche che, a seconda della stagione, possono essere gialle, verdi o rosse. Si prosegue poi alla scoperta di tutto il ciclo di produzione del caffè, dalla raccolta dei chicchi all’essicamento e alla tostatura.
In alternativa al tour del caffè, puoi invece organizzare una gita a cavallo nella spettacolare natura, oppure organizzarti una gita per qualche ora di relax alle sorgenti termali di Santa Rosa de Cabal (c’è un tour che parte tutti i giorni alle 16:00 ma assicurati di prenotarlo in anticipo)
Dove dormire a Salento: Hostal El Zorzal | Ecohotel Piedemonte | Hotel Salento Plaza
Giorno 5: Trekking alla Valle de Cocora
Il gioiello della corona di Salento è la famosa Valle de Cocora, che merita assolutamente tutti gli elogi che riceve. Questa zona è speciale perché qui cresce l’albero nazionale della Colombia, la palma da cera (Wax Palm): questi buffi alberi alti anche 60 metri e coronati da un bel “ciuffo” punteggiano tutto il paesaggio.
Arrivare alla Valle de Cocora da Salento è veramente facilissimo: recati alla mattina presto (chiedo l’ora al tuo hostal) nella piazza principale di Salento e da qui sali su una “Willies” che ti porterà con gli altri viaggiatori nella valle. Quando arriverai ti diranno anche qual è l’orario a cui ripresentarti per il rientro.
Ci sono 2 tipi di sentieri che si possono fare: quello più breve giusto nella zona più panoramica e uno più lungo (e più faticoso) ricco di ponticelli diroccati di legno sospesi sul fiume, fango a non finire e divertimento assicurato!
Io e Massi ovviamente abbiamo scelto la seconda opzione che è anche quella che dà più soddisfazione, anche se è abbastanza faticosa perché salirai in alto dentro ai boschi per poi scendere di nuovo. Si tratta di un giro ad anello che dura 5/6 ore durante il quale potrai raggiungere la Casa dei Colibrì, un piccolo rifugio dove potrai gustare un buon caffè e formaggi per una cifra veramente irrisoria in mezzo a tantissimi colibrì.
Continuando la salita si raggiunge il punto più alto, la Montaña dove ci sono dei panorami spettacolari e da qui in circa un’ora e mezza potrai tornare a valle.
Nella Valle di Cocora si possono anche organizzare dei trekking a cavallo per chi non se la sente di camminare e di fare tutto il percorso.
Consiglio di PimpMyTrip: Rientrato a Salento, doccia e poi giro per la cittadina: fermati a mangiare il piatto tipico, la trota!
Giorno 6: Bogotá
Rientra in mattinata a Bogotá e dopo esserti sistemato in hotel, parti all’esplorazione della città!
La prima cosa sulla tua lista dovrebbe essere il Museo dell’Oro (Museo del Oro) una delle principali attrazioni di Bogotá e situato nel centro storico, nel quartiere “La Candelaria”. Qui troverai una collezione incredibile di manufatti d’ora preispanici, più di 55.000 tra piccoli oggetti quotidiani, maschere e statue. Tra questi da non perdere la famosa zattera Muisca, che simboleggia la leggenda di El Dorado.
Trascorri anche un po’ di tempo in Plaza de Bolívar, la piazza storica di Bogotá. A dirla tutta potresti passare qui l’intera giornata, in quanto qui si trovano alcuni dei palazzi più importanti della città come la Catedral Primada (la Cattedrale), il Palazzo di Giustizia, il Capitolio Nacional, il Municipio. Inoltre qui vicino troverai altri luoghi da visitare come il Museo Santa Clara, il Teatro Colon e la più antica chiesa di Bogotá, Iglesia de San Francisco (1557).
Hotel consigliati a Bogotá: Candelaria House Boutique | Spotty Bogotá Centro
Giorno 7: Cattedrale di Sale di Zipaquirá
Oggi hai due scelte: la prima è quella di continuare la visita della città, ci sono infatti tanti altri posti da scoprire, come il Barrio Egipto: è un quartiere ancora oggi pericoloso, ma alcuni gruppi di ragazzi del posto organizzano tour sperando di poter cambiare le cose. Segui la pagina di Breaking Borders se tu volessi organizzare un tour.
In alternativa, puoi fare un tour nei dintorni della città. Sicuramente la Cattedrale di Sale di Zipaquirá è uno dei luoghi più interessanti dei dintorni e puoi raggiungerla partecipando a un tour organizzato in italiano. Si trova infatti nella regione di Cundinamarca, a soli 50km da Bogotá. Puoi raggiungerla anche con i mezzi pubblici: per il bus recati al “Transmilenio Station Terminal“ situato di fronte al Terminal Norte e prendi il bus della compagnia OGOS che ti lascia alla stazione di Zipaquirá. Da qui potrai camminare per circa 20 minuti oppure prendere un taxi per la Cattedrale.
Nei weekend e nei giorni festivi invece puoi raggiungerla anche con il treno turistico, che è un’idea carina e originale.
La Cattedrale è non solo una bella destinazione turistica da vedere, ma ha anche una grande importanza sia storica che culturale. Lo spazio sacro è stato costruito all’interno delle miniere di sale di Zipaquirá ad una profondità di circa 200 metri sotto terra e presenta statue e opere artistiche (di sale, ovviamente) oltre al vero capolavoro: l’altare con la grande Croce illuminata.
La Cattedrale di sale fu costruita (o meglio “scavata”) per creare un luogo di preghiera per i minatori della miniera. Durante la tua visita attraverserai un tunnel di 386 metri, una spettacolare Via Crucis, con 14 grotte per ricordare la Passione e la Morte di Gesù.
Oggi la Cattedrale di Sale viene ancora usata per celebrazioni sacre e alle volte anche matrimoni, oltre ovviamente per le visite turistiche e può ospitare fino a 3.000 persone.
Un altro tour che potrebbe piacerti è questo tour di gruppo giornaliero di Guatavita e della Cattedrale di Sale che ti porta oltre che alla Cattedrale di Sale anche in un altra destinazione bella: la laguna di Guatavita.
In alternativa hai anche un’altra escursione molto bella, Villa de Leyva. Si trova più lontana da Bogotá di Zipaquirá e per raggiungerla ci vogliono 2 ore e 30, ma anche qui hai la possibilità di fare un’escursione organizzata di un giorno, anche se per me dovresti trascorrerci almeno una notte.
Villa de Leyva è meravigliosa e infatti nel 1954 sia stata dichiarata Monumento Nazionale della Colombia: nonostante sia stata fondata quasi 5 secoli fa da Hernán Suárez de Villalobos, questa cittadina della regione Boyaca è riuscita a preservare praticamente intatta la sua architettura coloniale.
Passeggiare sulle sue viuzze acciottolate fino a Plaza Mayor, con le case coloniali imbiancate e la splendida chiesa del XVII secolo è come fare un salto indietro nel tempo. Se capiti qui nei periodi giusti, non è raro che troverai qualche festival o qualche mercato. A pochi passi trovi anche la Casa Terracota, interamente fatta di argilla. Da non perdere il Museo Paleontologico che ospita il più lungo fossile integro della Terra (un Kronosauro di 15 metri e di 110 milioni di anni), i Pozos Azules (pozze d’acqua turchese) e il bellissimo Santuario di Flora e Fauna di Iguaque (chiuso fino a data da destinarsi) che si trovano a poca distanza dalla città.
Giorno 8: Deserto della Tatacoa
Per arrivare al deserto della Tatacoa da Bogotá devi prima raggiungere l’aeroporto di Neiva e da qui prendere un collectivo fino a Villavieja che si trova alle porte del deserto. Se deciderai di dormire nel deserto dovrai da Villavieja prendere un mototaxi fino al tuo hotel o hostal.
Per raggiungere Neiva da Bogotá hai due opzioni: volare (circa 1 ora) oppure con i bus Espresso Bolivariano o CootransHuila che impiegano circa 5 ore. Ovviamente per questioni di tempo ti consiglio la prima opzione (anche se io ho preso il bus) in maniera da poter trascorrere almeno il pomeriggio e il giorno seguente nel deserto.
Se segui i miei consigli è probabile che arriverai in tempo per sistemarti in hotel e visitare Villavieja che è una tipica cittadina della regione del Huila. Anche se a prima vista può sembrare che Villavieja non abbia nulla di particolare da offrire, in realtà c’è un piccolo ma interessante Museo Paleontologico e vale la pena visitarlo prima di andare alla scoperta del Deserto de la Tatacoa: qui potrai conoscere un po’ di più sulla Colombia e sul deserto, sugli animali che lo hanno abitato, sulla flora e sulla sua evoluzione geologica.
Il museo si visita abbastanza velocemente dal momento che è composto di 3 sole sale dedicate a 3 temi distinti, mammiferi, rettili e ambiente. Avrai una bella prospettiva non solo dal punto di vista paleontologico della zona, ma anche dei suoi aspetti culturali e storici.
Dopo un giro in città, preparati per la serata. Chiedi al tuo hostal di organizzarti una “gita” notturna presso l’Osservatorio Astronomico per l’osservazione del cielo del deserto della Tatacoa. L’assenza di inquinamento, di luci artificiali e la sua posizione vicino all’equatore rendono questo posto perfetto per l’osservazione delle stelle e delle galassie.
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Giorno 9: Deserto della Tatacoa
Giorno interamente dedicato alla visita del deserto e sono sicura che ti stupirà. Conosciuto anche come la Valle della Tristezza, il deserto de la Tatacoa non è un vero deserto, bensì un bosco tropicale secco di oltre 350 chilometri quadrati, abitato da cactus, piante di cotone selvatico e caratterizzato da particolari formazioni rocciose del colore del rosso e dell’ocra fino ai grigi che ti aspetteresti in un vero paesaggio lunare. Un capolavoro di bellezza incredibile che la Pacha Mama, la Madre Terra ha plasmato solo con l’aiuto dell’acqua e del vento e di cui ci ha fatto dono.
il deserto de la Tatacoa si divide in due zone ben distinguibili tra loro per i diversi colori che le contraddistinguono. La zona più famosa Cusco è un labirinto in cui onde arancioni e rossi scivolano l’una nell’altra e la zona di Los Hoyos, la zona grigia che all’apparenza potrebbe sembrare meno bella da vedere ma in cui troverai almeno 12 specie differenti di cactus, oltre a lucertole, tartarughe e a delle buffe forme rocciose chiamate “fantasmi”.
Generalmente l’escursione di tutto il giorno te la può tranquillamente organizzare l’hostal: alla mattina verrà a prenderti il mototaxi e girerai vedendo entrambe le zone per quasi tutto il giorno. In entrambe farai una bella escursione a piedi (meglio alla mattina soprattutto nella parte di cusco in cui fa un caldo micidiale) per rientrare poi al tuo hostal alla sera. Ricordati di portare l’acqua, un cappello, occhiali da sole e crema protettiva, ombra ce n’è poca, ma alla fine del giro potrai fare un bagno nelle piscine naturali (che a me tanto naturali non sono sembrate, ma vabbeh). Ogni tour inoltre ti porta anche alla Valle de los Xilópalos, una valle in cui gli alberi si sono fossilizzati.
Notte in hostal magari dondolando su un’amaca sotto il cielo stellato: alla mattina sveglia presto, si prende un volo che con scalo a Bogotá ti porterà diritto verso Cartagena de Indias.
Giorno 10: Cartagena de Indias
L’ho sentita definire “troppo turistica”: vero lo è, a causa del passaparola, delle crociere che spesso la inseriscono negli itinerari, delle foto per Instagram e anche del fatto che personaggi famosi (tipo Clinton, ex presidente degli USA)pare che abbiano casa qui, Cartagena de Indias resta comunque una destinazione imperdibile di ogni viaggio in
Colombia.
Cartagena è la quinta città più grande della Colombia anche se, quando la visiterai, non te ne accorgerai neppure. Se la maggior parte delle persone conosce Cartagena, oltre che per la sua bellezza, anche perché è stata la casa dello scrittore García Márquez, in realtà la città ha tante cose da raccontare.
Non perderti la statua di Blas de Lezo, conosciuto anche come il medio hombre (mezzo uomo perché pare gli mancasse una gamba, un braccio e fosse cieco da un occhio) un ammiraglio spagnolo che, proprio a Cartagena de Indias, durante la guerra anglo-spagnola (1711 – 1714), inflisse una delle più umilianti sconfitte alla flotta inglese di tutta la storia.
Probabilmente arriverai con il volo intorno all’ora di pranzo, tempo di sistemarti in hotel, di un pranzo veloce e via a conoscere Cartagena.
Dedica il pomeriggio a un o dei quartieri più famosi della città: Getsemani. Oggi, dopo un passato in cui l’area era famosa per lo spaccio di droga, la prostituzione e la criminalità, è uno dei quartieri assolutamente da non perdere e l’enclave hipster di Cartagena. Tutto il quartiere è disseminato di bar, caffetterie e graffiti e ti assicuro che la street art qui è notevole. Getsemani è infatti il fulcro dell’arte di strada a Cartagena: non perderti i graffiti a Calle de la Sierpe o Plaza de la Trinidad.
Dedica a Getsemani anche la serata quando il quartiere (che di giorno sembra un po’ addormentato) si riempie di giovani e backpackers che arrivano da tutto il mondo, quando i locali aprono con mille luci e la piazza principale si riempie di banchetti fumanti che vendono street food.
Hotel consigliati a Cartagena: Hotel Boutique Casa Isabel | Posada La Fe by BespokeColombia
Giorno 11: Cartagena de Indias
giornata dedicata interamente alla visita di Cartagena de Indias e soprattutto al centro storico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. La Ciudad Amurallada era, durante i tempi della dominazione spagnola, il porto principale di tutto il Sudamerica per gli scambi commerciali: qui la merce di ogni tipo (incluso gli schiavi) proveniente dalle Indie e dall’Europa veniva smistata e rivenduta in tutto il continente.
Anche se la cosa più divertente è gironzolare con il naso all’insù senza seguire un itinerario proprio preciso alla ricerca di determinate cose, ci sono comunque alcuni palazzi e luoghi da non perdere. Un ottimo modo per cominciare a conoscerla è partecipando ad un FREE tour: io l’ho fatto e te lo consiglio fortemente.
Prima di tutto noterai la Puerta del Reloj, principale porta della città murata alla quale si accedeva attraverso un ponte elevatoio, caratterizzata e facilmente riconoscibile dall’orologio che si trova sulla sua torre. Probabilmente anche tu entrerai nella città vecchia da qui, per cui non te lo perderai sicuramente.
Alle spalle della Puerta del Reloj si trova Plaza de los Coches: qui si teneva il mercato degli schiavi e al centro vedrai la statua del fondatore della città.
Attaccata a Plaza de los Coches c’è invece la piazza più antica e importante, Plaza de la Aduana, piazza della dogana, una volta destinata ad essere la piazza d’armi della città, motivo per cui durante l’epoca coloniale vennero costruiti gli edifici amministrativi. Qui si trovano il palazzo dove visse il fondatore di Cartagena, Pedro de Heredia, e una statua in omaggio a Cristoforo Colombo.
Continuando la tua visita non perderti la Cattedrale di Cartagena, uno dei monumenti più iconici della città, avrai visto innumerevoli immagini della torre gialla e della cupola in terracotta della cattedrale mille volte sui depliant pubblicitari: dal vivo è altrettanto bella, se non di più.
Su piazza Bolivar, una bella piazza con un giardino, si affaccia il Palazzo dell’Inquisizione, uno degli edifici coloniali più belli della città: il suo aspetto non farebbe pensare che fosse utilizzato come tribunale dell’inquisizione spagnola. Oggi il palazzo è sede del Museo Storico di Cartagena dove sono esposti gli strumenti di tortura ma anche cimeli del periodo coloniale.
Tra tutte le altre cose da vedere e fare a Cartagena non può però di certo mancare una passeggiata sulle mura della città!
Alla sera non perderti il tramonto dalla cima del Castillo de San Felipe de Barajas costruito nel 1657 dagli schiavi africani per difendere la città dai pirati.
Giorno 12: Islas del Rosario
finalmente in questo itinerario di 15 giorni in Colombia è tempo di spiagge!
Cartagena non è certo la destinazione ideale, nonostante sia situata sul Mar dei Caraibi, nonostante qualche spiaggia cittadina (come Bocagrande) che a dire il vero è un po’ deludente. Beh, la bella notizia è invece che da Cartagena è possibile fare delle escursioni di un giorno ad alcune spiagge belle, situate per lo più sulle Islas del Rosario, un arcipelago situato a circa 100 chilometri dalla città.
La più gettonata è di sicuro Playa Blanca con il suo mare di un blu meraviglioso. Sebbene la spiaggia sia molto affollata di gente del posto e turisti nel weekend e in alta stagione, durante la settimana è comunque una buona opzione se vuoi goderti un pranzo a base di pesce fresco, sorseggiare un cocktail o una birra ghiacciata sulla sabbia, abbronzarti, fare un tuffo nell’oceano e magari un po’ di snorkeling.
Ovviamente Playa Blanca non è l’unica spiaggia che puoi visitare, ce ne sono molte altre tra cui scegliere. Io sono stata 5 giorni a Isla del Pirata (un piccolo resort su isola privata) e ti assicuro che è stato uno dei momenti più belli del mio viaggio in Colombia.
Per quanto mi riguarda quello alle Isole del Rosario è uno dei migliori tour di un giorno da fare a Cartagena!
Giorno 13: Santa Marta
Questa mattina ti sposterai a Santa Marta che è facilmente raggiungibile da Cartagena con un pullmino condiviso, puoi chiedere al tuo hotel di prenotartelo. Mezza giornata a Santa Marta secondo me è più che sufficiente, a dire il vero io l’ho trovata brutta e piena di gente. C’è però un motivo per venirci, ovvero il Parco di Tayrona che si trova a poca distanza e che puoi visitare il giorno successivo. In realtà Santa Marta è anche il luogo di partenza per il trekking alla Ciutad Perdida, ma con sole due settimane in Colombia non credo riuscirai a farlo.
Quello che comunque ha di affascinante Santa Marta è il suo vibrante centro storico di vie acciottolate e case coloniali piene di bar e locali: Santa Marta è infatti un crogiuolo di culture visto che la sua popolazione è un mix di discendenti di indigeni, coloni spagnoli e schiavi africani e questo si riflette anche sulla sua cucina. In effetti è forse il posto dove ho mangiato meglio di tutta la Colombia. Se Medellìn ha la sua bandeja paisà, qui ne trovi una versione tipica a base di pesce fritto, platano, riso al cocco e insalata. Un altro piatto tipico della zona è il Cayeye, un piatto fatto di purè di guinea verde (un tipo di banana) combinato con cipolla fritta, aglio, paprika e pomodoro e servita con sopra formaggio costeño grattugiato. In generale comunque tutta la cucina caraibica a base di pesce qui è veramente top.
Mezza giornata è un tempo sufficiente per visitare la città e vedere i suoi punti salienti:
- Museo dell’Oro di Tairona: un grazioso museo gratuito pieno di manufatti e oggetti in oro e ceramica attraverso il quale potrai conoscere meglio la cultura indigena.
- Quinta de San Pedro Alejandrino: vale la pena fare un giro in questo parco curato, è qui che Simon Bolivar trascorse i suoi ultimi giorni. C’è anche il museo che è sicuramente il più famoso di Santa Marta.
- Plaza de Bolívar: conosciuta anche come parco Santander e situata nel centro storico, questa allegra piazza è circondata da vivaci edifici coloniali ed è uno dei posti di ritrovo per le famiglie e le persone del posto.
- Parque de Los Novios: il luogo perfetto per godersi la vivace vita notturna della città. Pieno di negozi, bar e ristoranti.
- Basilica Cattedrale di Santa Marta: una bellissima chiesa costruita nel 1531, la prima chiesa costruita nell’America continentale e, per questo, è considerata la Madre delle chiese colombiane. Per molti anni nella chiesa rimasero le spoglie di Simón Bolívar, il grande liberatore del Venezuela. Tuttavia nel 1842, il Venezuela ne riprese le spoglie, lasciando però il suo cuore a Santa Marta per onorare la sua eredità.
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Giorno 14: Parco di Tayrona
Il Parco Tayrona è un altro dei luoghi imperdibili della Colombia con le sue splendide spiagge selvagge circondate dalle palme da cocco e dalla fitta foresta pluviale. E dietro ci sono le ripide colline della Sierra Nevada di Santa Marta, una delle catene montuose costiere più alta del mondo.
Per visitare il Parco di Tayrona ti servirà tutta la giornata. La visita giornaliera si sviluppa su un percorso che ti porterà sia nella giungla e successivamente alle spiagge più accessibili.
Se prendi il trasporto organizzato, il pullmino ti lascerà a Cañaveral dove inizia il sentiero. Man mano che procedi, il percorso varierà tra delicati sentieri sterrati circondati da una vibrante giungla verde e scale di legno costruite sul fianco di una collina ricoperta di massi.
Attenzione però che le passerelle di legno finiscono a circa 1/3 del percorso e il sentiero nella giungla è spesso ricoperto di tantissimo fango; Indossa scarpe comode da trekking, no infradito anche perché le passerelle con l’umidità possono diventare davvero molto scivolose!
Durante il tragitto attraverserai varie spiagge davvero molto belle, ma tieni conto che in alcune è vietato nuotare perché le onde e le correnti le rendono davvero molto pericolose.
Alcune delle spiagge più belle sono sicuramente quella di Arrecife in quanto enorme, solitaria e selvaggia: qui nuotare è impossibile (tuttavia c’è una piccola sezione chiamata La Piscinita dove è possibile), ma a me è piaciuta molto.
La Piscina (da non confondere con la Piscinita citata prima) invece è un piccolo gioiello, una tranquilla spiaggia a mezzaluna con acque tranquille e poche persone. Qui nuotare è sicuro.
Cabo San Juan è la spiaggia probabilmente più famosa del Parco di Tayrona, per la piccola penisola con la capanna di paglia che si vede in tutte le fotografie: qui potrai nuotare o fare come noi un’escursione di snorkelling.
A 10-15 minuti a piedi da Cabo San Juan, troverai Punta Piedra, una spiaggia tranquilla in quanto la maggior parte dei viaggiatori si ferma a Cabo San Juan.
Alla fine della giornata raggiungerai Cabo San Juan dove potrai prendere una barca che ti porterà nella località di Taganga che si trova a soli 7 chilometri dal centro di Santa Marta. Da qui potrai prendere un bus o un taxi per tornare al tuo hotel.
Giorno 15: Bogotá o Medellin
Quest’ultimo giorno prendi un volo per tornare a Medellín o a Bogotá (dove poi prenderai il volo di ritorno per l’Italia). A seconda dell’orario potrai visitare ancora le cose che hai saltato in precedenza.
Enzo
Ciao Martina. Scusa il disturbo.
Noi saremo in Colombia dal 13 al 30 giugno. Avresti dei riferimenti per tour a pagamento a Medellin e zona Cartagena? In particolare, il day tour delle Islas del rosario a Cartagena e della Comuna 13 a Medellin? Tra le varie proposte che si trovano online non riesco a distinguere quelle che possono essere più valide di altre (se ne esistono).
Emarti
Ciao Enzo,
per la Comuna 13 ho scritto un post: https://www.pimpmytrip.it/comuna-13-medellin-cosa-sapere/ dove do qualche suggerimento sui tour e puoi leggere le recensioni per trovare quella che più ti ispira. In alternativa puoi rivolgerti al tuo hotel. Ogni hotel di Medellin può organizzarti la visita, ma a quel punto non sai con chi, ne se il tour è buono e va un po’ a fortuna, per cui io ti suggerirei di prenotarlo online, anche se è probabile che lo paghi qualche euro in più.
Per le Islas del Rosario uguale, stessa cosa. Io ci sono stata 5 giorni (all’isola del Pirata) che è un’isola privata e lo spostamento me lo aveva organizzato direttamente l’hotel. Detto questo, più o meno tutte le agenzie offrono lo stesso pacchetto quindi non credo faccia molta differenza se prenoti online oppure con l’hotel. L’unica differenza è che online hai le review.