Sono tre le domande che i viaggiatori di solito si fanno prima di un viaggio in Africa. Innanzitutto, che tipo di vaccinazioni devono fare. In secondo luogo, cosa indossare nei safari in Africa. E in terzo luogo, che tipo di attrezzatura fotografica dovrei portare per un safari in Africa. Questo post riguarda quest’ultimo – la migliore attrezzatura fotografica per un safari.
Sono poche le cose che nella vita mi hanno davvero fatta emozionare al punto di sciogliermi in lacrime. Una di queste è stato prenotare il mio primo safari in Africa: avevo il cuore che batteva forte e l’adrenalina al massimo.
Non sono nata in una famiglia che mi ha permesso di viaggiare in zone remotissime del mondo sin da piccola. I miei genitori viaggiavano tanto, ma per questioni sia economiche che di salute di mio papà, i viaggi in famiglia erano confinati alla nostra bellissima Europa.
Poi sono cresciuta e, complice il fatto che oggi viaggiare è molto più alla portata di tutti, finalmente ho avuto la possibilità di prenotare il mio primo safari.
Un viaggio in Africa con un safari non è una cosa che si fa tutti i giorni e la mia prima volta neanche mi pareva essere vero che avrei visto finalmente tutti quegli animali fantastici che avevano popolato sin da bambina i miei sogni più grandi.
Non facevo che ripetermi: “Oddio, davvero farò un safari?”
Subito dopo aver prenotato il volo aereo mille domande hanno cominciato a girarmi per la testa: cosa devo portare, quali vaccini devo fare, che attrezzatura fotografica è la migliore per un safari?
Le ultime settimane prima della partenza ancora me le ricordo bene: il tentativo fallito di fare la profilassi antimalarica con il Lariam (alla fine ho scelto il Malarone) con conseguenti sogni lucidi e sbalzi di umore indescrivibili, le ricerche infinite su internet, gli appuntamenti allo sportello del viaggiatore della ASL per le vaccinazioni consigliate.
La ricerca di “compagni di viaggio con cui dividere i costi” su siti e forum stranieri, la scelta dell’agenzia giusta. Insomma organizzare il mio viaggio in Tanzania fai da te ed il safari non è stato uno dei viaggi più facili della mia vita.
In tutto questo trambusto vitale una delle cose che più mi attanagliava era la ricerca della giusta attrezzatura fotografica per il safari. Continuavo a chiedere e a parlare con me stessa:
Martina, che vuoi andare in Africa a vedere i leoni e non portare a casa almeno una foto decente? Ma che “una foto decente (magari fatta per culo)”, ne devo portare a casa almeno 100 decenti, quando mi ricapita un’occasione del genere? Eh no, non se ne parla proprio, devo portare la giusta attrezzatura fotografica!
La ricerca è stata lunga e con il senno di poi sono felice di aver fatto le scelte giuste.
Bando alle ciance quindi (a volte mi perdo in discorsi romantici), questo post nasce per dirti quale attrezzatura fotografica dovresti portare in un safari.
In questa pagina:
Fotocamera da Safari
Non entrerò troppo nel dettaglio della macchina giusta da portare anche perché ci sono un’infinità di fotocamere in commercio e ne escono continuamente di nuove.
Qualsiasi fotocamera reflex digitale fabbricata negli ultimi anni è in grado di scattare foto eccellenti di animali selvatici e non è necessario acquistare la fotocamera più costosa sul mercato per scattare belle fotografie.
Un’ottima scelta è comunque una fotocamera mirrorless come la mia Sony Alpha 7M2K perché, oltre ad essere una fotocamera di altissima qualità, ha un ottimo rapporto prezzo/peso/resistenza.
Avere una reflex però è il minimo indispensabile: per fare belle foto in un safari devi riuscire a cogliere l’attimo e quindi in poche parole quello di cui hai bisogno è la velocità di messa a fuoco e di scatto.
Ok per un panorama puoi usare il cellulare perché il panorama è sempre li, ma se devi fotografare un animale, magari un predatore che attacca la preda? Oppure devi fotografare una gazzella che salta?
Un secondo in più o in meno fa davvero la differenza. Ciò di cui hai bisogno, in pratica, è una fotocamera che metta a fuoco velocemente e scatti nel momento in cui premi l’otturatore e non un secondo dopo.
Durante un safari, un’altra cosa che devi sapere è che c’è tanta polvere, sporco e vento. Cerca di portare quindi un corpo macchina che sia climatizzato e resistente alla polvere. Poco importa se è un corpo full-frame oppure no. L’importante è proteggerlo.
La scelta più furba sarebbe in realtà quella di portare almeno 2 corpi macchina con te e questo principalmente per tre motivi:
1 – Se ti si rompe la macchina fotografica il primo giorno cosa fai? Ti assicuro che il colpo al cuore sarà infinito. Devi partire anzi è il primo giorno di un safari (magari di 10 giorni) e non puoi fotografare perché la tua macchina fotografica ha deciso di non accendersi più. Aiuto!
2 – La polvere entra ovunque, è quindi meglio avere due corpi che montano ottiche diverse, in maniera da non dover cambiare obiettivo. Il rischio infatti è che ti si rovini il sensore perché ci entra dentro della terra.
3 – A seconda della foto che vuoi fare è assolutamente più comodo avere a disposizione subito la focale che ti serve senza perdere tempo prezioso a cambiarla. Anche il questo caso vale la regola di riuscire a cogliere l’attimo.
Come già detto non è così importante, a meno che tu non sia un professionista, che tipo di macchina hai, se full-frame oppure no. L’importante è che tu conosca bene la tua macchina. Fai pratica prima di partire, a casa con il tuo gatto o cane, oppure vai da qualche parte a fare qualche foto naturalistica. E non dimenticare mai di portare il libretto delle istruzioni con te!
Il migliore obiettivo da safari
L’obiettivo è sicuramente la cosa più importante di un safari perché avere la lente giusta fa la differenza sia per la nitidezza, per la focale, per la velocità. Insomma l’obiettivo da safari è la cosa su cui dovresti porre maggior attenzione.
Ok ci sono delle ottiche pazzesche in vendita con una definizione da paura (io sbavo da anni dietro al Canon fisso 400 f 2.8 ma non potrò mai permettermelo) che ti segnano pure i peli delle coda del leone. Partiamo dal presupposto che tu non voglia spendere migliaia di euro per comprare l’obiettivo perfetto.
I super teleobiettivi con una lunghezza focale di oltre 300 mm sono i migliori per la maggior parte dei safari in Africa. Per le fotocamere full frame sarebbe meglio una focale di 400 mm o anche oltre.
Anche se per la naturalistica vengono spesso utilizzate ottiche fisse, la versatilità degli obiettivi zoom li rende ideali per i safari: c’è una così grande varietà di uccelli e mammiferi e a distanze così variabili che lo zoom ti permette di trovare un ottimo compromesso tra qualità e comodità.
Se decidi di voler fotografare il safari portando con te un solo obiettivo dovresti quindi puntare come minimo ad un 70-200 mm oppure ad una focale più lunga, ma il 70-200 è un’ottica versatilissima che userai tantissimo anche in futuro nella fotografia di viaggio.
Sul mercato ce ne sono anche a un prezzo contenuto, in pratica rinuncerai a un po’ di qualità ma salverai il tuo portafoglio.
Con me ho portato il Canon 100-400 e sono contenta della mia scelta in quanto mi ha permesso di fotografare animali distanti con buona definizione, ma allo stesso tempo sono riuscita a catturare anche i particolari.
Un obiettivo corto nell’intervallo da 24 mm a 70 mm è anche un’ottima opzione in quanto offre l’opportunità di fotografare la fauna selvatica nel suo ambiente aggiungendo un contesto reale a un’immagine. Se hai la possibilità quindi porta anche quello.
Non dimenticare neanche lenti super-wide come un 16-35mm o un 14-24mm per i paesaggi (e in Africa sono davvero eccezionali).
Gran parte degli animali selvatici (e soprattutto i predatori) sono più attivi la mattina presto e la sera tardi e questo significa che dovrai combattere con bassi livelli di luce.
Le lenti con aperture più grandi, come ad esempio f / 2.8, consentono fotografie molto migliori in condizioni di luce scarsa. Il problema è che più un obiettivo è luminoso più costa e per avere certi tipi di lenti bisogna davvero mettere mano al portafoglio in quanto sono oggetti di lusso.
Se non vuoi spendere certe cifre puoi aumentare gli ISO e, a meno che tu non sia un fotografo del National Geographic, puoi ridurre il “rumore” in post produzione fino ad un livello accettabile.
I migliori filtri per un safari
Anche se con il corpo macchina e con gli obiettivi puoi trovare dei compromessi accettabili tra spesa /peso/qualità, una cosa che non devi MAI dimenticare sono i filtri.
Ci sono una marea di filtri tra cui scegliere e con i quali puoi ottenere effetti diversi.
Quello che è assolutamente indispensabile è un filtro in vetro e per un motivo: protegge la lente dalla polvere o dai graffi! Durante un safari infatti non dimenticare mai di proteggere la tua attrezzatura che verrà inevitabilmente sottoposta a stress a causa delle condizioni di viaggio.
Durante i safari spesso c’è moltissima luce per cui valuta un filtro ND. Ce ne sono una marea sul mercato, ma io mi trovo benissimo con i filtri Hoya a diverse gradazioni.
Non costano molto, sono compatti (li infili facilmente in qualsiasi borsa) e fanno il loro (sporco) lavoro. Ok non sono i Lee sfumati, ma hanno un ottimo compromesso qualità/prezzo.
Puoi prendere anche un filtro polarizzatore che in certe condizioni aiuta a saturare i colori (rende il cielo più blu) e a togliere eventuali riflessi.
Altre cose indispensabili da portare
Sacchetto di fagioli
In genere i safari vengono fatti a bordo di jeep con il tettuccio apribile dal quale spunterai per fotografare al meglio. Trascorrere tante ore in piedi e con un’attrezzatura che sarà inevitabilmente pesante, sarà faticoso. Il sacchetto di fagioli è una genialata. Lo puoi appoggiare sul montante dell’auto riducendo così il peso dell’attrezzatura e rendendola più stabile.
Ci sono altre cose che puoi usare (anche una felpa arrotolata) ma il sacchetto di fagioli è il migliore. Intanto puoi portarlo vuoto e riempirlo quando arrivi li. Puoi riempirlo con fagioli, riso, noccioli, insomma qualsiasi cosa. Fallo e non te ne pentirai.
Zaino fotografico
Lo zaino fotografico è indispensabile per riporre al sicuro tutta la tua attrezzatura.
Nei safari si percorrono spesso lunghe distanze su strade sterrate piene di buchi che inevitabilmente ti faranno saltellare sul sedile sputando ogni volta un pezzetto di anima.
Uno zaino bello imbottito come questo tiene la tua attrezzatura in ordine e protetta dai colpi ai quali inevitabilmente sarà sottoposta. Ce ne sono una marea sul mercato, ma a mio avviso i migliori sono quelli che hanno uno scomparto anche per le tue cose personali, come una giacca o una bottiglietta d’acqua, il portafogli o il cellulare.
Kit di pulizia per la macchina fotografica
Durante i safari, ogni sera sarà veramente necessario pulire tutta la tua attrezzatura dalla polvere. Non usare i fazzoletti Kleenex perché potresti rigare la lente con un granello di polvere invisibile.
La cosa migliore è usare una piccola pompetta ad aria e un pennellino per togliere la polvere più fine senza correre il rischio di rovinare la tua attrezzatura.
La pompetta e il pennellino ti consentono anche di rimuovere la polvere dalle scanalature e dagli attacchi. QUI trovi diversi Kit di pulizia per la tua reflex.
Batterie, schede di memoria e backup
Non so quante foto farai, ma sono sicura di una cosa: ne farai di più di quello che adesso immagini. Tanto per intenderci io ho fatto in 4 giorni più di 3.500 fotografie.
Porta tante schede di memoria. Ti consiglio anche un hard disk per il back-up delle foto così ne hai una copia doppia (sulla scheda e sull’hard disk, per sicurezza).
Anche per quello che riguarda le batterie della macchina fotografica dovresti portarne almeno due. Vero che alla sera le puoi ricaricare in campeggio o nel lodge (e alcune jeep hanno un sistema per caricarle anche a bordo auto) ma se succedesse qualcosa sempre meglio averle.
Io per sicurezza ne avevo diverse che ho caricato bene all’inizio del viaggio. E le ho usate tutte dal momento che ho fatto una marea di foto.
Attrezzatura opzionale
Ci sono altre cose che puoi portare ma delle quali secondo me puoi fare tranquillamente a meno (poi dipende da che safari farai e soprattutto da quanto peso e ingombro sei disposto a sopportare).
Una di queste è il cavalletto o il mono piede che, stando in macchina tutto il giorno userai pochissimo e al massimo potrebbe servirti per i panorami notturni dal camping o dal lodge (ma puoi facilmente trovare un altro punto di appoggio, comunque non è indispensabile).
Non userai mai il flash: non puoi flashare animali di notte e di giorno non ti serve, insomma, non te ne fai assolutamente niente.
Gopro o altre action camera: a meno che tu non voglia fotografare il tuo gruppo dentro la jeep o farti un selfie per cui allora potrebbe servire, per gli animali non la userai!
La mia attrezzatura fotografica da safari
“Va beh Martina, fin qua tutto bello e tutto figo, ma tu poi alla fine cosa hai portato?”
Se ti stai facendo questa domanda, qui sotto trovi la mia attrezzatura!
- Corpi macchina: Canon 5 D Mark II (ormai vecchiotta ma ci sono affezionata ed è praticamente un’estenzione del mio braccio) e la più recente mirrorless Sony A7 III
- Lenti: Canon 100-400, Sigma 10-20, Canon 24-105 f 4
- Cavalletto: Benro Travel Angel in carbonio, leggerissimo, il miglior cavalletto da viaggio che io abbia mai avuto ma che nel safari ho usato pochissimo
- Schede di memoria: io in genere preferisco avere più schede ma piccole. Questo per evitare che se se ne rompe una io perda 64 gb di fotografie. Avevo con me: 4 schede da 16 GB, 3 schede da 32 Gb, 2 schede da 8 Gb, 1 scheda da 1 GB
- Batterie: 3 batterie per la Canon, 2 batterie per la Sony
- Adattatore di corrente (importantissimo, pensa se poi non riesci a caricare niente perché le prese elettriche sono diverse. Io ne ho uno universale come questi su Amazon)
- 3 Filtri ND della Hoya
- 1 filtro in vetro
- 1 kit di pulizia per le macchine fotografiche
- Sacchetto di fagioli
- 1 filtro polarizzatore
Sicurezza: ovvero tenere la tua attrezzatura fotografica al sicuro
In generale, i safari organizzati con le agenzie sono al 100% sicuri per la tua attrezzatura fotografica.
Se però oltre al safari hai in programma di girare il paese in maniera fai da te a magari sui bus pubblici (e questo vale per un sacco di altri viaggi, non solo per l’Africa) tieni conto che gli zaini fotografici in particolare attirano l’attenzione dei ladri e dei borseggiatori.
Quelli scaltri e con l’occhio lungo riconoscono uno zaino fotografico a 1 km di distanza e sanno bene che li dentro ci sono delle cose preziose. Opta per uno zaino che non dia nell’occhio (guarda questo per farti un’idea), o se non puoi farne a meno, compra un sacchetto da metterci sopra in maniera che non sia subito riconoscibile!
Se giri con la macchina fotografica al vento (non potrai farne a meno) cerca di camuffarla per farla sembrare vecchia e rotta. Molti borseggiatori rubano per poi rivendere per cui il loro pensiero sarà: è rotta, vale poco.
Io utilizzo questo metodo in tutti i miei viaggi: attacco scotch e cerotti vari sulla macchina e sugli obiettivi in maniera che sembrino vecchi e scarcassati. Non funziona sempre, ma è una precauzione in più.
Inoltre cerco di coprire il brand. Una Canon attira di più che una macchina fotografica senza marca. Con un pennarello nero cerco di camuffare bene la marca (da lontano almeno non si vede) e poi a casa la pulisco con un pochino di alcool.
In generale vale la regola (come dicono in alcuni paesi del Sud America): “No dar papaya” che essenzialmente significa che non dovresti mostrare qualcosa di “dolce” all’aperto (un telefono, un computer, la tua attrezzatura fotografica…) e che qualcuno potrebbe essere tentato di volerti fregare.
Non fotografare le persone, a meno che tu non abbia chiesto il permesso e abbia avuto il loro consenso. E’ facile che qualcuno decida di prenderti a pugni o tirarti delle pietre.
Credo a questo punto di averti dato abbastanza informazioni sull’attrezzatura fotografica da safari, ma se hai dei consigli in più lasciali nei commenti, saranno utili ad altri viaggiatori!
Michela Milani
Ciao Martina,
fare un safari è un pò il sogno della mia vita che, per ora, non sono ancora riuscita a realizzare. Chissà, magari,il prossimo anno, queste informazioni mi torneranno utili!
Visto che siamo in tema, avrei una domanda. Secondo te, qual è l’eta minima per portare un bimbo a un safari? Mia sorella mi seguirebbe a occhi chiusi, l’unico timore sarebbe per il bambino, mio nipote, di 2 anni e mezzo. Non essendoci mai state, non riusciamo a renderci conto. L’agenzia dove abbiamo chiesto, dice che dai tre anni non ci sono problemi. Io però mi fiderei più del tuo parere disinteressato rispetto a chi cerca di venderci il pacchetto vacanza. Tu che ne pensi? Hai visto altri bambini durante il safari?
Emarti
Ciao Michela!
Cerco di risponderti il prima possibile perché secondo me è un argomento importante. Premetto: io non ho figli e quindi parlo (o meglio scrivo) per sentimento e ti direi cosa farei io se fossi una mamma. Il safari (dipende poi dove e in che paese lo fai) è un’esperienza incredibile per i bambini: insegnargli e permettergli da piccoli e da subito quanto sia la bellezza degli animali liberi in natura credo non abbia un prezzo (ed è un grandissimo privilegio). Detto questo (e mi piange il cuore a scrivertelo) un safari è un’esperienza abbastanza dura. Le strade sono polverose, è stancante, in alcuni posti gli insetti non danno tregua (con rischio ipotetico ma presente di malattie che una volta tornati a casa potrebbero farci piangere). Ti dico anche un’altra cosa: per quanto bello un safari (credimi è un’esperienza che ricorderai tutta la vita, io certe emozioni me le porto nel cuore) da mamma mi chiederei: ma quanto di questa esperienza incredibile rimarrebbe a un bambino di 2 anni e mezzo? non sarebbe meglio portarcelo quando è un po’ più grande (secondo me già a 4 anni sarebbe diverso) in maniera che i ricordi gli restino tutti belli e chiari anche nel futuro?
Finisco ancora con una cosa: se l’agenzia ti dice che sopra i 3 anni non ci sono problemi io mi fiderei. Conta che però potrebbe essere dura. Detto questo… è il sogno della tua vita…fallo!!!! Non c’è mai tempo a sufficienza per rimandare le cose, ora lo puoi fare, domani chissà, il bimbo starà bene e vivrete l’esperienza (anche per lui) più bella di sempre. Non esagerare magari con i giorni, magari 10 giorni di safari sono troppi, ma 2 o 3 giorni..perché no? Per favore però parla anche con il pediatra prima di prendere qualsiasi decisione che la salute del bimbo è la cosa più importante di tutte: se il pediatra e l’agenzia ti dicono ok…VAI non aspettare e quando tornerai entusiasta, spero ti ricorderai di scrivermi e raccontarmi tutte le tue bellissime emozioni!!!
Un abbraccio forte
Martina