I miei ultimi due giorni in Svezia li ho trascorsi su una piccolissima isola deserta in mezzo al Mar Baltico nuotando con le foche e dormendo in un faro. Il suo nome è Utklippan ed è uno dei luoghi in cui ho vissuto una delle esperienze più belle della mia vita.
A volte le parole riescono solo ad abbozzare quello che il cuore vorrebbe dire: non è stato solo dormire in un faro e nuotare con le foche ad aver reso così speciali i miei ultimi giorni in Svezia.
Sono state le persone che li hanno condivisi con me, il barbeque tutti insieme, l’abbracciarsi e il ridere forte che hanno contribuito a quella vibrazione che sento dentro ogni volta che ripenso al mio viaggio a Karlskrona e che chiamo più che viaggiare, vivere intensamente.
C’è una piccola isola di granito rosa e cespugli in fondo all’arcipelago di Karlskrona, l’arcipelago più a sud di tutta la Svezia. Un’isola abitata dai gabbiani e conosciuta solo dai naviganti, dalla gente del luogo e da qualche fanatico di immersioni.
Io stessa, prima di sbatterci contro la faccia, non sapevo nulla dell’esistenza della piccolissima Utklippan: mi sembra così strano adesso che è diventata uno dei luoghi che ho amato di più in tutta la mia vita.
Patrick , Patrik, e Samuel ci aspettavano al molo di Karlskrona a bordo del loro gommone (RIB) chiamato Saltstank. Saltstank significa “sprizzo di sale” in svedese . Abbiamo indossato le tute e dopo un breve briefing sulla sicurezza a bordo, abbiamo lasciato la terraferma.
Karlskrona si trova a circa 5 ore di treno da Stoccolma ed è affacciata sul Baltico e sul suo arcipelago, costituito da più di 1600 isole. Appena lasciato il molo a bordo del Saltstank ci siamo diretti verso il mare aperto, scivolando sull’acqua a fianco delle isole e delle fortezze che una volta proteggevano la città dagli attacchi esterni e di cui Samuel man mano ci racconta la storia.
“Ma questo gommone non doveva andare veloce?” Non ho fatto in tempo a formulare il pensiero nella mia testa che Patrick ha dato gas: i due motori da 300 cavalli hanno ruggito profondamente, le eliche hanno addentato l’acqua più profondamente e il Saltstank in un attimo ha cominciato a volare a pelo d’acqua a quasi 100 km di velocità tagliando le onde e girando su un fianco a massima velocità.
Abbiamo gridato e non siamo riusciti per tutto il tempo a smettere di ridere di gioia. Sembrava di essere su un ottovolante sul mare.
Dopo un’ora di grida e risate siamo arrivati a Utklippan, l’isola più lontana di tutto l’arcipelago. Qui abbiamo trascorso la notte ed è stata la nostra casa per due giorni pieni di avventure.
Il Baltico è molto freddo soprattutto lontani dalla terraferma dove eravamo noi. I ragazzi del Saltstank ci hanno fornito l’equipaggiamento da snorkeling e le mute semistagne per fare il bagno senza congelare e per goderci l’avventura sentendoci a nostro agio.
Dall’isola si vedono in lontananza due grandi scogli piatti che fuoriescono dall’acqua.
Con il Saltstank ci siamo avvicinati e ci siamo accorti che su di essi stavano serenamente campeggiando al sole una famiglia di un centinaio di foche.
Patrick ha ridotto i motori al minimo per poi spegnerli completamente ad una distanza abbastanza vicina per nuotare ma lontana abbastanza da non creare disturbo ai nostri nuovi amici. Appena ci hanno visti le foche si sono tuffate in acqua, troppo di fretta a parer mio.
Ho provato un moto di dispiacere a pensare il disturbo che gli stavamo creando, prima di accorgermi che invece sbagliavo di grosso: le foche non stavano scappando, ma da creature curiose come sono stavano venendo verso di noi, per scoprire chi era venuto a trovarle.
Ho cercato di avvicinarmi a loro il più possibile nuotando lentamente, anzi galleggiando. Un piccolo di foca si è avvicinato e mi nuotava intorno curioso di scoprire chi o cosa ero. Lo guardavo, lui scappava, io mi giravo e lui era di nuovo li, ogni volta sempre più vicino.
È stata per me una grande gioia vedere queste creature nuotare serene nel loro habitat naturale, per niente spaventate dall’uomo.
Dopo una lunga nuotata con i nostri nuovi amici è venuta ora di tornare sull’isola, il sole era ormai basso sull’orizzonte. A Utklippan c’è solo un faro del 19° secolo disabitato, un piccolo porto protetto per le barche che passano da qui e si vogliono fermare a riposare in un posto sicuro, due casette una volta casa per la guardia costiera e una sauna.
Una sauna? Sí una sauna, una piccola costruzione di legno affacciata sulla scogliera.
Siamo partiti in esplorazione della piccola isola e del suo faro. Qui c’è una cucina e qualche camera in cui io poi ho scelto di dormire. Siamo saliti in cima al faro per vedere tutta l’isola da lassù e sorpresa! Dopo il nostro bagno Patrick ha allestito qui per noi la fika, la pausa caffè a cui gli svedesi sono molto affezionati.
Dalla cima del faro, di fianco alla grossa lampada abbiamo mangiato tè e biscotti.
Nel frattempo, mentre noi gironzolavamo per scoprire ogni singola roccia dell’isola e mentre al tramonto l’isola ci regalava il meglio di sé stessa, Patrick e Samuel hanno tirato fuori una griglia talmente grande da cucinare per un esercito e hanno preparato la cena.
Abbiamo mangiato, abbiamo bevuto e ci siamo rilassati nella sauna sul mare.
Ci siamo conosciuti e ci siamo raccontati le nostre storie di viaggio. Samuel ha anche cercato di convincermi dell’esistenza del pinguino delle foreste e dell’uccello peloso chiamato “uccello kiwi” della nuova Zelanda.
Ho riso con le lacrime agli occhi, ma quando mi ha fatto vedere le foto sul telefono ho dovuto ammettere che è vero e che queste creature esistono sul serio. Non devo dirvi che dovrò presto andare per vederli anche io.
Nell’aria quella sera c’era un’atmosfera speciale, quelle atmosfere di complicità che si creano solo tra le persone che hanno vissuto insieme una grande avventura come la nostra.
Arrivata l’ora di andare a dormire, ognuno di noi ha scelto un posto diverso dove stare. Io ho scelto il letto a castello in una piccola camera polverosa del faro, qualcuno ha preferito la camera dentro la casa della guardia costiera, qualcuno ha steso a terra in mezzo al prato un materassino e ha dormito sotto le stelle.
Alla mattina seguente l’isola ci ha augurato il buongiorno con il canto dei gabbiani e il sole che splendeva in un cielo limpido, decorato da qualche nuvoletta azzurra. Qualcuno di noi ha preferito rimanere sull’isola mentre tre di noi non hanno resistito alla tentazione di avere un altro incontro con le amiche foche.
Verso l’ora di pranzo è venuta l’ora di prendere le nostre poche cose e tornare a Karlskrona. Ce ne siamo andati con il cuore gonfio di tristezza e una nostalgia che già forte cominciava a fare capolino nel cuore.
Il treno che mi ha riportato a Stoccolma partiva alle 4 del pomeriggio. Ho avuto poco tempo per salutare i miei nuovi amici.
“Dobbiamo rivederci”
“Certo che ci rivedremo”
I viaggiatori come noi non dicono mai addio perché sanno che prima o poi si rincontreranno.
“Allora ciao ci vediamo presto”
“Certo, il prossimo anno torno qui eh, magari già questo inverno”
La verità è che non sono mai stata brava ad aspettare e Utklippan e i miei nuovi amici mi mancano da morire.
I miei due giorni a Utklippan non li dimenticherò mai. Credo di aver scattato in poco piu di 24 ore più di tutti i selfie mai scattati in vita mia. Il viaggio è stato favoloso, le persone e le guide che ci hanno accompagnato anche.
Mentre guardavo le foche giocare e nuotare veloci sotto di me ho pensato che fossero animali felici e in quel momento lo ero anche io.
Credo che tutti noi dovremmo arrivare ad essere felici e io credo di essere sulla strada giusta. Magari sto facendo lunghi giri intorno, magari al posto dell’autostrada sto prendendo la strada panoramica, ma so che ci arriverò prima o poi.
Il mio viaggio è stato organizzato da VisitKarlskrona e dai ragazzi del Saltstank che ancora una volta voglio ringraziare per questa esperienza, una delle avventure più belle che io abbia vissuto in tutta la mia vita.
A chi mi legge consiglio fortemente di visitare questa parte della Svezia poco conosciuta dal turismo di massa e meravigliosa. Mi conoscete e sapete che sono onesta, se non lo pensassi con tutto il mio cuore non ve lo direi.
Claire
It was an amazing trip, great photos!! (And from what i gathered with my broken italian) great post too :)
Lilly
Incredibile esperienza. Mi hai fatto venir voglia di andarci subito.
Michela
Martina che splendida esperienza! Mi sono emozionata tantissimo leggendo questo racconto, non solo per la magia del nuotare con le foche o pernottare su quell’isoletta, ma anche per la gioia con la quale la racconti, si percepisce proprio la tua felicità di essere lì con quei compagni di viaggio!
Federico
Sono in cerca di nuove esperienze, ho sempre viaggiato ma non ho mai vissuto a pieno i posti che ho visitato
martina santamaria
Si fa sempre a tempo!! Utklippan potrebbe essere un ottimo modo per incominciare :) Ciao Federico!
chiara
Ciao Martina, che meravigliosa esperienza! Vorrei viverla anch’io il prossimo anno, e per questo ti chiedo: ho visitato i siti che hai allegato nel post, e ho capito che l’escursione in gommone è stata organizzata dai ragazzi del saltstank… ma il pernottamento nel faro, invece? E’ incluso nell’escursione? Scusami la domanda sciocca ma non riesco a capirlo dal loro sito :)
Emarti
Ciao Chiara, scusa il ritardo, ero fuori Italia…si è incluso :)
Alice
Ciao, volevo fare una vacanza diversa dal solito e questo mi sembra un viaggio fantastico, lo prenderò in considerazione sicuramente :)
Emarti
Bene!
Selene Scinicariello
Grazie Martina di avermi raccontato di questa tua esperienza e di esserti ricordata di mandarmi il link a questo tuo racconto!
Ora ho voglia di visitare Utklippan, di dormire in un faro e soprattutto di nuotare con le foche!!
Grazie davvero per aver condiviso questa bellissima esperienza e aver fatto emozionare anche me!!
Chissà, un giorno, magari non troppo lontano, riuscirò a viverla anche io…
Emarti
Ciao bella, se decidi di andare in svezia fammelo sapere!
elena
ciao martina
sono zompata nel tuo sito cercando info sull’aurora boreale e da li me lo sono gironzolato un pò, sopratuttto la parte dove ci omaggi dei tuoi preziosi consigli sul come diventare travel blogger.
Questa, ad esempio, è una delle cose che mi bazzica in testa da un pò, complice il mio sole in sagittario (come te a quanto mi pare di capire) che non mi fa stare mai ferma.
Non so se mai lo attuerò, in fondo ho già così tante cose in ballo che mi farebbe disperdere energie, ma spero di viaggiare, più degli ultimi tempi, questo si.
tuttto ciò per dire che sento di voler lasciare un segnale al mio passaggio dal tuo sito, per ringraziarti di ciò che fai, con passione, e le energie che metti per fare, sicuramente una cosa a te gradita, ma con l’amorevolezza di volerla condividere, e ciò, soprattuttto di questi tempi è importante.
ps dico di non aprire un blog perchè non ho molto da dire poi sono capace di parlare per ore….
quindi…
semplicemente
GRAZIE E BUONA FORTUNA PER TUTTO!
elena
Claudia
ciao! sono interessata a fare un esperienza come la tua e nuotare con le foche! dal sito segnalato pero’ non riesco a capire bene come funziona, anche per la notte.. ed i prezzi. mi sai aiutare?
grazie mille
Emarti
Ciao Claudia,
sto cercando il mio vecchio contatto da mandarti. Ciao!