Non capita proprio tutti i giorni di ritrovarsi a visitare quella che è definita la città più a sud del mondo, Ushuaia. E quando finalmente ci si arriva una delle cose assolutamente da non perdere è navigare sul canale di Beagle.
La giornata è grigia e fa un freddo cane ad Ushuaia. Ogni tanto esce un timido raggio di sole che non scalda per niente. Qui anche in estate sembra di essere in inverno, il vento è gelido, ma per qualche intervento divino, il mare nel canale è estremamente calmo, cosa abbastanza rara.
Verso le 3 del pomeriggio, dopo un lauto pasto, ci rechiamo ad capannino di Tolkeyen Patagonia, l’agenzia che abbiamo scelto per navigare il canale di Beagle e ritiriamo i nostri biglietti.
Prima di imbarcarci però dobbiamo fare una lunga coda alla capitaneria e pagare la tassa portuale.
Navigare sul Canale di Beagle
La barca è grande e per questo ringrazio il cielo: le barche piccole dondolano molto di più e non sarei stata affatto contenta se invece che godermi l’escursione fossi dovuta restare tutto il giorno con la testa fuoribordo a riportare nel mondo quello che avevo fatto sparire da tavola neanche un paio d’ore prima.
Dispieghiamo le vele (si fa per dire visto che la barca è a motore) e cominciamo a solcare le acque verdi del canale lasciandoci alle spalle la città di Ushuaia, incoronata dalle vette innevate dei monti Olivia e Cinco Hermanos. Il panorama è stupendo: da una parte abbiamo le alte vette innevate e frastagliate dell’Isola Grande della Terra del Fuoco in Argentina, dall’altra la costa più dolce con i prati dell’isola di Navarino in Cile.
Il canale di Beagle è lungo ben 240 km e separa l’Isola Grande appunto, dove si trova Ushuaia, da altre isole più piccole ed è una delle tre “strade navigabili” che collegano Pacifico e Atlantico.
Queste isole furono per moltissimi anni la causa di una disputa tra Argentina e Cile (una delle tante direi, Cile e Argentina litigano ancora oggi sulla proprietà di alcune zone di confine, come per esempio L’Antartide e il Parco Nazionale Los Glaciares), ma oggi i confini qui sono ben definiti.
Il canale prende il nome dal brigantino HMS Beagle che nella sua prima spedizione qui tra il 1826 e il 1830 (Darwin partecipò alla seconda qualche anno più tardi, nel 1833, insieme al capitano Robert Fitzroy) effettuò ricerche idrografiche sotto il comando del capitano Phillip Parker King .
La cosa veramente affascinante del solcare queste acque mitologiche è che non è difficile immaginare che ancora oggi si abbiano le stesse identiche vedute che ebbero Charles Darwin e Magellano molti anni prima di lui, quando arrivando su queste coste le ribattezzò Terra dei Fumi, a causa dei fuochi che gli indigeni Yamana accendevano sulle spiagge.
La nostra prima destinazione è l’isola degli uccelli, nelle isole Bridges dell’arcipelago di Alicia: qui vivono colonie di cormorani di Magellano e cormorani Imperiali. Sono così tanti che è impossibile contarli.
La barca si avvicina per permetterci di fare qualche foto, mentre lo speaker nel microfono ci racconta la storia del canale di Beagle, della sua flora e della sua fauna.
Dopo lo stop ripartiamo: prossima destinazione l’Isla del Los Lobos dove vivono i Leoni Marini. I leoni marini sudamericani sono molto diversi da quelli che ho visto a San Francisco al Fishermans’ Wharf o nel mio viaggio alle Galapagos.
il leone marino sudamericano (Otaria flavescens) ha una testa molto grande e il maschio è caratterizzato da una criniera: i maschi, che pesano il doppio delle femmine ed è impossibile non riconoscerli, possono pesare fino a 300 kg e raggiungere la lunghezza di oltre due metri e mezzo!
Arriviamo dopo circa un paio d’ore al faro Les Eclaireurs, nell’arcipelago omonimo dove nel 1930 affondò il vascello Mount Cervantes. Questo faro, dipinto a bande bianche e rosse con la lanterna nera in cima viene chiamato dagli Argentini “Faro del fin del mundo”.
In realtà il nome è fuorviante in quanto Les Eclaireurs viene spesso confuso con il faro San Juan de Salvamento che si trova sulla costa est della lontana Isla de los Estados e che fu reso famoso da Giulio Verne con la novella “il faro alla fine del mondo”.
Alcune crociere sul canale a questo punto si fermano qui e tornano indietro. Noi abbiamo scelto invece di prendere l’escursione che continua ancora verso sud fino all’isla Martillo con la sua pinguinera.
Giuro che mai in vita mia ho visto un assortimento tale di animali e in questo caso di pinguini. si tratta per lo più di pinguini magellano (Spheniscus magellanicus), facilmente riconoscibili grazie alle piume di colore nero sulla testa e sul dorso e al ventre bianco attraversato da due strisce nere.
Tra i pinguini Magellano ne avvistiamo anche altri della specie Gentoo facilmente riconoscibili dal becco e dai piedi gialli.
Non si può scendere dalla barca, ma arriviamo talmente vicini alla spiaggia che ci sembra di poter toccare queste buffe e tenere creature. Dal canto loro, i pinguini non sembrano assolutamente turbati dalla nostra presenza e dai continui click click delle macchine fotografiche.
Continuano a fare le loro cose come se niente fosse: litigano, giocano, fanno il bagno, passeggiano e ci guardano quasi più incuriositi loro di noi che viceversa.
Il pinguino Magellano è una specie di pinguino che vive soltanto sulle coste meridionali dell’America del Sud (Cile e Argentina), sulle Isole Falkland (quelle che gli Argentini chiamano Isole Malvinas) e sul Capo Horn e che a causa dell’inquinamento è nella lista delle specie in pericolo.
Tra la fine di marzo e l’inizio di aprile le colonie lasciano la terraferma e ritornano all’oceano, spingendosi verso nord dove il clima è più mite.
Informazioni utili sulla crociera sul Canale di Beagle
Sono diverse le agenzie che organizzano la crociera sul canale di Beagle e tutte quante partono dal molo turistico di Ushuaia.
Tolkeyen Patagonia organizza diversi tipi di crociera diversi tra loro, qui sotto trovate la lista aggiornata a Gennaio 2017. Verificate sul sito dell’agenzia, prezzi e orari potrebbero essere cambiati.
Opzione 1: Isla de Los Lobos + isola degli uccelli + Le Eclaireurs + hiking sull’isola Bridge (opzionale e soggetto a condizioni climatiche) – tutti i giorni alle 9,30; 12 pm, 17 pm (con l’hike sull’isola) & 3,30 pm (senza hike). Durata 2 ore e 30.
Opzione 2: Isola degli uccelli + Isla de Los Lobos + Les Eclaireurs + Penguin Rockery (Isola Martillo) – tutti i giorni alle 9 e alle 15,30. Durata circa 5 ore.
Opzione 3: Isola degli uccelli + Isla de Los Lobos + Les Eclaireurs + Penguin Rockery (Isola Martillo) + Estancia Hamberton (ritorno in bus) – Martedí, Giovedí, Sabato e Domenica ore 9. Durata 8 ore.
Generalmente è proibito scendere dal catamarano alla pinguinera ma c’è un’agenzia che ha il permesso per farlo: non ricordo il nome, informatevi quando siete là.
Io personalmente non ho interesse ad andare troppo vicino ai pinguini (penso che siano abbastanza stufi di avere gente che gli cammina in mezzo invadendo la loro casa) e preferisco un’esperienza che mi garantisca di vederli mantenendo una distanza che li tuteli e senza rompergli troppo le scatole.
C’è anche la possibilità di andare con l’agenzia Tres Marias che ha l’esclusiva per scendere sull’Isla H grazie al Capitano che ha scritto un libro famosissimo sulla Patagonia sottomarina.
Disclaimer: il tour sul canale di Beagle è stato fatto in collaborazione con Tolkeyen Patagonia e l’ente turistico della Terra del Fuego. Nonostante questo, come al solito, le mie opinioni sono reali, personali e assolutamente sincere.
Valeria Cardillo Piccolino
Cara Martina,
se vuoi attualizzare i prezzi…il tour opzione 2 (con i pinguini) è salito a ben 3800 ARS (equivalente di circa 60€) ahimè.
Secondo te, ha senso prenotarlo dall’Italia considerato che in quel periodo (sarò lì il 22 dicembre) la Patagonia è piena di turisti…?
Ci sono altre opzioni ‘meno turistiche’ che tu sappia?
Grazie
Anna
Cara Valeria anche noi saremo in gennaio a Ushuaia. Vorrei poter comunicare con te ed avere altre informazioni per i tour e prenotazioni da fare sul posto o già dall’Italia. Grazie Anna