La Camargue si trova a Sud della Francia, è una vasta area formata dal delta del fiume Rodano, ed è costituita principalmente da saline. Si estende a sud di Arles per oltre 30 km, una terra di paludi e stagni, di paesaggi selvaggi e di animali che vivono liberi tra dune incontaminate e una vegetazione rigogliosa.
Qui abita la più grande colonia europea di fenicotteri, ma potrai ammirare anche gabbiani, aironi, falchi, cavalli e tori.
La Camargue è anche uno dei miei posti preferiti di tutta la Francia, non è lontanissimo da Genova per cui ho potuto esplorarla varie volte, soprattutto nel periodo della Festa dei gitani di Santies Maries de La Mer (sono andata 3 volte e mi sono divertita come una pazza)
Un viaggio in Camargue è un viaggio all’insegna della natura, dei piccoli borghi e della sensazione di libertà. In questo articolo ti suggerirò cosa vedere e fare in Camargue così che tu possa organizzare al meglio la tua vacanza.
In questa pagina:
- 1 – Saintes Maries de la Mer
- 2 – Aigues Mortes
- 3 – Parco Regionale della Camargue
- 4 – Osserva i fenicotteri al Parco ornitologico di Pont de Gau
- 5 – Salin de Giraud
- 6 – Passeggiare su la Plage de Piémanson
- 7 – Rilassarti sulle Dune de l’Espiguette
- 8 – Assistere a una corrida camarguese
- 9 – Arles
- 10 – Assistere a una partita di pétanque
1 – Saintes Maries de la Mer
Saintes Maries de la Mer è la quintessenza della Camargue con le sue casette bianche e i tetti arancioni.
Il piccolo centro si sviluppa a ridosso di enormi spiagge di sabbia, ma sono le stradine, le case bianche e la grande laguna alle sue spalle la vera attrattiva.
La Chiesa di Saintes Maries de la Mer è il monumento più importante della cittadina e fu costruita tra il X e l’XI secolo come una vera e propria fortezza che serviva come torre d’avvistamento e come protezione per gli abitanti dagli attacchi dei pirati saraceni.
Il nome della chiesa fa riferimento a Marie Salomè e Marie Jacobè che, secondo la tradizione, sbarcarono qui insieme alla loro serva Sara La Nera e ad altri discepoli di Gesù.
Le statue delle tre donne sono conservate all’interno della Cattedrale. Nonostante per la Chiesa Sara abbia un ruolo secondario, questa figura è importante per la cultura gitana, tanto da esserne considerata la patrona.
È così che ogni 24 maggio la comunità gitana si ritrova per le strade e per le spiagge di Saintes Maries de la Mer per festeggiarla: è Le Pèlerinage des Gitans, una delle feste più celebri di questa parte di Francia.
La statua nera di Santa Sara viene presa dalla cripta della Chiesa e viene portata in processione in mare, mentre la folla con musica, canti e al suono di violini la segue. Ti assicuro che è una delle esperienze più belle che tu possa fare!
Durante una visita alla cittadina ti consiglio di salire sul tetto della Cattedrale per goderti il panorama dall’alto (costa pochi euro).
Da qui si ha una vista a 360 gradi della città e puoi persino sdraiarti sul tetto per prendere un po’ di sole e qualche minuto di relax.
2 – Aigues Mortes
La seconda tappa che ti suggerisco è Aigues Mortes, una città fortificata che deve il suo nome alle paludi e alle saline che caratterizzano la zona.
La cittadina è caratterizzata dalle possenti mura sulle quali è possibile passeggiare per godere di un bel panorama sul paesaggio circostante. Da non perdere la visita alla cinta muraria e alla Torre della Costanza, un grande mastio in muratura le cui pareti sono spesse 6 metri e che offriva protezione alla città.
Aigues Mortes si visita in mezza giornata e dopo avrai il tempo per recarti alla vicina salina, la più grande di tutto il Mediterraneo.
Potrai effettuare la visita a piedi o con il trenino messo a disposizione dei turisti: durante il tour potrai ammirare i fenicotteri e le enormi dune di sale.
3 – Parco Regionale della Camargue
Un viaggio in Camargue non è completo se non si visita il suo Parco Regionale e non ci si immerge nella sua natura selvaggia per scoprirne l’anima più autentica.
Il parco si sviluppa tra i due bracci del Delta del Rodano, tra praterie, lagune e stagni che sono la casa di fenicotteri, aironi, tori e cavalli allo stato brado.
Il Parco della Camargue è il posto perfetto da esplorare in bicicletta o a cavallo: grazie alla natura selvaggia e incontaminata l’esperienza sarà indimenticabile.
Se deciderai di fare una passeggiata a cavallo, sappi che sono tantissime le fattorie che propongono attività adatte anche ai più piccoli o a chi non è mai salito a cavallo.
A seconda di quanto tempo hai e del tuo livello di comfort, puoi scegliere un tour a cavallo che dura da solo un paio d’ore a mezza giornata o a un’intera giornata.
Una delle esperienze più romantiche è una passeggiata sul bagnasciuga al tramonto.
Se al cavallo preferisci il ciclismo non avrai problemi a prendere una bici a noleggio: in tutti i centri della zona troverai stazioni per affittare la bicicletta e muoverti nei dintorni. Tra i percorsi più interessanti ci sono il Chemin de Cacharel e il Circuit Dromar.
Per visitare il Parco Regionale della Camargue, il mio consiglio è quello di recarsi al Centro Visite di Pont de Gau per raccogliere informazioni e organizzarti al meglio anche a seconda delle varie attività previste nel corso del tuo soggiorno in zona.
Qui, inoltre, si trova il Parc Ornithologique du Pont de Gau, una serie di sentieri attraverso i quali potrai ammirare da vicino tantissime specie di uccelli.
Il Parco della Camargue è visitabile in bici, a piedi, a cavallo, ma anche in battello.
4 – Osserva i fenicotteri al Parco ornitologico di Pont de Gau
I fenicotteri rosa si riproducono naturalmente in Camargue da secoli, ma dal 1972 un’isola artificiale creata appositamente (Etang du Fangassier) ha protetto la riproduzione di questa specie e ogni anno tra aprile e settembre è possibile vedere fino a 15.000 coppie di fenicotteri rosa e i loro piccoli.
Se non hai tempo di visitare l’ Etang du Fangassier e ti trovi dal lato di Saintes Maries de la Mer, puoi andare direttamente al Parc Ornithologique du Pont de Gau che ha un biglietto d’entrata ma offre il modo migliore e più strutturato di vedere i fenicotteri.
Questo piccolo parco è una sorta di Mecca per tutti gli amanti del birdwatching: oltre ai fenicotteri rosa infatti la Camargue ospita innumerevoli specie di uccelli grazie al suo clima, soprattutto durante la loro migrazione invernale a sud.
Se visiti il parco la sera, potresti avere la possibilità di assistere all’alimentazione dei fenicotteri.
5 – Salin de Giraud
Le saline de Giraud si trovano in provincia di Arles e sono caratterizzate da un incredibile colore rosa.
La prima tappa che ti consiglio di non perdere è il punto d’osservazione vicino al parcheggio, da qui potrai iniziare a passeggiare tra i canali collegati tra loro da passerelle di legno che uniscono le varie aree della salina.
Se ti interessa una visita guida, allora potresti rivolgerti all’Ufficio Turistico che organizza quotidianamente visite guidate per scoprire come si svolge la raccolta del sale.
6 – Passeggiare su la Plage de Piémanson
La Plage de Piémanson è considerata una delle spiagge più selvagge e incontaminate della Francia e si estende per ben 25 km.
Se fino a qualche anno fa la spiaggia era presa d’assalto da camperisti e campeggiatori, oggi il governo sta cercando di arginare il fenomeno del campeggio selvaggio per ridare alla spiaggia la sua libertà e la sua bellezza naturale. Non è più possibile entrare in spiaggia con mezzi motorizzati ed è fatto divieto di campeggiare.
Questo vuol dire che potrai passeggiare sulla riva del mare in totale tranquillità e relax.
7 – Rilassarti sulle Dune de l’Espiguette
Se hai intenzione di scoprire un’altra delle spiagge della Camargue, allora dovrai recarti alla Plage de l’Espiguette, a sud di Port-Camargue e di Le Grau du Roi.
Le grandi dune, che possono raggiungere addirittura i 10 metri d’altezza, ricordano quasi un deserto.
Questa spiaggia è particolarmente amata dai surfisti che, grazie al vento che la batte, si divertono a inseguire l’onda perfetta.
Se vorrai trovare un angolo ancor più selvaggio, dirigiti verso il faro de l’Espiguette: dovrai camminare un po’ tra le dune, ma il paesaggio saprà ricompensarti della fatica fatta.
8 – Assistere a una corrida camarguese
Dimentica le cruente corride spagnole: qui non c’è sangue, né morti!
In Camargue infatti il toro (che in realtà in Camargue è più spesso un bue) è re: qui è lui quello a cui si fa onore, è un vero eroe al punto che alcuni di essi possono anche far carriera e diventare delle vere e proprie star.
La corrida camarguese (Course camarguaise) è uno spettacolo molto amato dagli abitanti e dai turisti e si svolge con toreri non professionisti (raseteurs). Gli uomini devono tentare di sottrarre al toro, con uno strumento simile a un pettine (il crochet), le coccarde e i laccetti posti sulla testa e sulle corna.
I raseteurs sono aiutati dai tourneurs, altri partecipanti al gioco il cui compito è quello di distrarre il toro.
In estate, a luglio e agosto, le arene di Arles organizzano corse camarghesi tutti i mercoledì e venerdì alle 17.00.
9 – Arles
Arles ha una ricca storia che risale all’epoca romana quando era una capitale importante dell’Impero romano, guadagnandosi lo status di patrimonio mondiale dell’Unesco.
Più di recente, il pittore post-impressionista Vincent van Gogh chiamò Arles casa dal 1888 al 1889 e creò più di 300 opere d’arte durante questo periodo. La città celebra la sua ex presenza in molti modi!
Uno dei suoi quadri che io preferisco, il Terrasse de Cafe La Nuit, è stato dipinto proprio qui e il caffè che Van Gogh ha ritratto esiste ancora (si trova in Place du Forum e ovviamente è uno dei posti più fotografati su Instagram!)
A luglio, la città ospita l’annuale festival fotografico Les Rencontres d’Arles come dal 1970, ma Arles è favolosa da visitare in qualsiasi momento dell’anno!
Ci sono tantissime cose da fare e vedere ad Arles. Tra quelle che non puoi perderti ci sono:
Anfiteatro di Arles: l’attrazione più famosa di Arles, l’Anfiteatro di Arles (o Arènes d’Arles) è una tappa obbligata per tutti i visitatori di Arles. Costruito nel 90 d.C., l’anfiteatro ha ospitato oltre 20.000 persone durante il suo periodo di massimo splendore e ha offerto intrattenimento come corse di carri e battaglie di gladiatori ai residenti locali. I combattimenti di tori si svolgono ancora oggi nell’arena durante la Feria d’Arles!
Antico teatro romano: un antico teatro che risale al 1 ° secolo. Fu costruito durante il regno dell’imperatore Augusto, poco dopo la fondazione della colonia romana. Oggi non è rimasto molto di questo antico teatro, ma vale la pena visitarlo.
Fondazione Vincent Van Gogh: sebbene Van Gogh visse ad Arles solo per un anno, il tempo trascorso qui fu uno dei suoi periodi più prolifici con oltre 200 dipinti e 100 disegni. Una visita alla Vincent Van Gogh Foundation è un must secondo me.
Place de la Republique si trova nel centro di Arles ed è facilmente identificabile dall’obelisco al suo centro. Place de la Rupublique ospita la chiesa di St. Trophime con i suoi magnifici chiostri, la cappella di Sant’Anna e numerosi negozi.
Museo della Camargue: aperto nel 1979 in un ovile ristrutturato, il museo è sicuramente un’ottima prima tappa durante la tua visita in Camargue. Racconta la storia del delta del fiume Rodano e l’evoluzione della terra, delle tradizioni e della gente della Camargue.
10 – Assistere a una partita di pétanque
Infine l’ultimo consiglio su cosa vedere in Camargue che voglio darti è quello di fermarti ad assistere a una partita di pétanque.
In qualsiasi cittadina della zona potrai adocchiare qualche signore canuto intento a giocare a bocce: fermati a osservare.
Questo è uno dei passatempi preferiti della zona e una di quelle esperienze che rendono un viaggio completo. Prendi esempio dagli altri spettatori, ordina un bicchiere di pastis, il liquore all’anice, e goditi il momento!
Rita Colombo
Grazie per le “piacevoli” ed utili informazioni.
Ne terrò sicuramente conto per organizzare il mio imminente viaggio in Camargue!
Pasquale
Ottimi suggerimenti per il mio prossimo viaggio.
Pasquale
Ogni suggerimento ed indicazione fornita avvalorerà la mia permanenza nel parco della Camargue.
Silvia
Grazie per tutte le informazioni!!! Fantastico articolo
Emarti
Grazie Silvia!