Da mesi ormai il monsone estivo spazza la terra con scrosci insistenti di pioggia intensa, rendendo le strade polverose di Varanasi una stregua di larghi passaggi fangosi. Ma stasera, qui sul fiume, i nuvoloni che fino a poche ore prima formavano una spessa coltre grigia, hanno lasciato il posto ad un cielo limpido, bagnato di un pallido azzurro.
Nonostante il Gange melmoso corra veloce e, gonfio di pioggia, abbia sommerso completamente i caratteristici ghat della città sacra, a Varanasi l’esistenza, indifferente al mondo esterno, va avanti ritmicamente come sempre, nell’eterno ciclo dell’alternarsi della vita e della morte.
Cerco, facendomi largo in mezzo ad una moltitudine di umani, mucche magrissime, cani rognosi, carretti malandati e risciò a pedali, di conquistare un posto su Assi Ghat per assistere alla puja serale, sugli ultimi due scalini che il Gange non è riuscito ad allagare e, vittoriosa, mi siedo per terra tra le prime file, stretta tra altri viaggiatori ed un ragazzo indiano che ostinatamente da circa un quarto d’ora mi insegue cercando di farmi da guida per spillarmi due spiccioli.
Manca ancora una mezz’ora alle sei, orario schedulato per l’inizio della puja (rito purificatore) ed approfitto di questo momento di tranquillità per guardarmi intorno e ripensare a quello che questa città mi ha regalato dal momento in cui stamattina, quando sono scesa alla polverosa e sovraffollata stazione del treno, sono stata sopraffatta da un odore intenso, misto di fiori e marciume: Varanasi è uno dei pochi luoghi che offre la straordinaria opportunità di vedere, respirare e vivere riti sacri e millenari che sono rimasti immutati per migliaia di anni, voltando le spalle della macchina fagocitante del progresso che qui non è ancora riuscita ad allargare i suoi tentacoli.
Varanasi, prima Benares, è una delle città sacre dell’induismo e la credenza religiosa vuole che chiunque muoia qui passi direttamente al regno dei cieli, liberandosi dal ciclo delle rinascite: per questo, continuamente, arrivano in città pellegrini da tutta la regione per trascorrere i loro ultimi giorni di vita, rifugiandosi nei templi o dormendo per strada e avendo come unico sostentamento le elemosine dei fedeli o l’accattonaggio; per questo, su alcuni ghat adibiti a questo scopo, bruciano giorno e notte le pire con i cadaveri, dati al fuoco sacro affinchè l’anima venga purificata.
Qui, a Varanasi, città sacra al Dio che crea e distrugge, la vita si svolge lungo le rive del fiume, su queste scalinate dove la gente, santoni, storpi, ciechi, bambini cenciosi, donne eleganti avvolte nei veli ricamati d’oro, dall’alba fino a notte lavora, si riposa, prega, mangia, si lava, si immerge per devozione e beve, mentre una manciata di metri più in là, al ManiKarnika Ghat, le ceneri dei morti vengono gettate nel fiume.
Il brahmino svolge il rituale che, ahimè io non riesco a comprendere. Al crepuscolo, piano piano la folla si disperde, ognuno torna allo svolgersi della sua giornata e qui sul ghat rimangono solo cestini colmi di petali, corone di fiori, e candele, lasciate come offerta al favore della corrente di “Madre Ganga”. Anche io, con addosso la mia t-shirt sudicia, impastata di polvere e sudore, mi avvio verso l’hotel. Varanasi è veramente indescrivibile, bisogna assolutamente viverla. E soprattutto essere consapevoli del fatto che si potrà amarla, odiarla, ma che sicuramente non potrà lasciarci indifferenti.
Beatrice
Non posso non lasciare un commento. Mi ritrovo ad essere la prima pare…
Non c'è molto da aggiungere alle tue parole che ben descrivono la città dell'ultimo viaggio. Tranne forse che ad ogni ora del giorno questa città ha in serbo sfumature da vivere per poter ((forse) meglio capire un mondo così lontano dal nostro.
Namastè
Emarti
Grazie Bea!!! i tuoi commenti sono sempre benvenutissimi, visto che sei una grande esperta di India, anzi a chi legge consiglio vivamente di visitare il blog di Beatrice su cui potrete ricevere un aiuto concreto per organizzare il vostro viaggio :) Il link è: http://beatravelplanner.blogspot.it/
Beatrice
Sono io che ringrazio te per aver linkato il mio blog….solo che chi verrà a trovarmi, se cerca l' India, si troverà spiazzato visto che ancora non ho fatto nemmeno un articolo….ma vi assicuro che la conosco abbastanza bene essendoci stata 5 volte (ancora poche). Cercherò di rimediare e vedrò di pubblicare nel più breve tempo possibile ;) Un ultima cosa, possono, nel frattempo andare a vedere le nostre foto qui : http://www.amphotographer.net/rajasthan/
Teresa
Brava Martina! Well done!
Emarti
Grazie Teresa!!!
Barbara
Bellissima descrizione, complimenti Martina. Non ho visto Varanasi, ma grazie alla tua descrizione mi sembra di esserci stata…e che questo sia un mio ricordo. Grazie
Emarti
Grazie a te Barbara di essere venuta a visitare il mio blog!!!!
chiara
Ciao Martina!,
ho letto l'articolo tutto d'un fiato…che aggiungere d'altro? complimenti per il viaqggio affrontato in treno deve essere stato tutto molto intenso:-)
Emarti
Ciao Chiara!!! Ormai sono una “veterana” dei viaggi notturni sui treni perchè mi fanno risparmiare un sacco di tempo :D. Il treno comunque in India è un’esperienza da provare assolutamente, soprattutto la terza classe (ma per dormirci ti consiglio la 2) :) :) :)
Barbara
@Emarti avevo già visitato il tuo blog :) . ma non avevo ancora lasciato un commento ;)
freya76
hai visto un rito ancestrale che solo a leggerlo mi sento scossa. Che bel racconto Marti, credo che esperienze come queste siano, alla fine, l'essenza del viaggio…
Martina
Ciao Elena!!! Esattamente sono queste emozioni che mi spingono a viaggiare e l’India in questo è veramente particolare :)
Federico
I post del tuo blog li ho letti per la gran parte, ma questo mi piace veramente molto, è uno di quelli dove sembra di vedere quello che colui/lei che scrive ha fatto, davvero bello!!! Non sei l'unica che parla bene e descrive come città particolare e unica Varanasi, l'India mi incuriosisce sempre di più. :)
Martina
Ciao Fede! Varanasi è un mondo a sè, stupisce, incanta, lascia attoniti e terrorizza. Si sente dire in giro che per visitare l’India si debba essere “pronti”. Ti assicuro che non si è mai pronti ad affrontare veramente quello che ti aspetta qui. Varanasi è sconvolgente e meravigliosa :)
Manuela
Marti mi ero persa questo post! Sei unica!
Adoro sempre più il tuo stile anche quando parli di posti “difficili” come questo :)
Martina
Manuela sei sempre troppo carina con me, grazie! :)
Lucia - Respirare con la Pancia
Ecco, Varanasi è uno dei miei sogni.. e penso sia proprio come hai scritto: "..essere consapevoli del fatto che si potrà amarla, odiarla, ma che sicuramente non potrà lasciarci indifferenti"..
Grazie, i tuoi racconti dell'India sono pieni di passione.
Martina
Ciao Lucia!!! L’India è un paese che va affrontato con la consapevolezza che non si sarà mai pronti a quello che si incontrerà..come ho detto a Federico, terrorizza, sconvolge e affascina :)
Cristina
Leggendo mi è sembrato per un attimo di essere la'.. Stavo quasi per andarci, in India, e Varanasi era tra le mete..un posto che prima o poi dovrò vedere..quei colori, quell atmosfera, quei fiori e quelle ceneri..
Martina
Ciao Cristina, credo che almeno una volta nella vita Varanasi vada visitata, è un luogo unico in cui si respira sacralità ovunque. Alla sera, dopo la puja vengono lasciati nel fiume dei piattini con lumini e petali di fiori che vengono portarti via lentamente dalla corrente. Esperienza unica, da vivere però in punta di piedi ;-)
Fabio Nodari
L’India.. Spero di visitarla un giorno…
martina santamaria
Eh eh e io spero di tornarci, non ci siamo capite molto io e lei :)
Fabio Nodari
Ciao Martina ho creato un magazine con flipboard sui viaggi.
Ho aggiunto anche questo articolo perchè l’ho trovato molto interessante..
Se hai voglia condividilo:
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Ciao alla prossima