Capita spesso al ritorno da un bel viaggio che i ricordi più vividi siano legati non tanto alle cose viste o alle persone incontrate, quanto più alle emozioni che queste hanno provocato in noi.
Personalmente i sentimenti che non potrò fare a meno di rievocare dai recessi della memoria quando tra diversi anni ripenserò al viaggio in Israele saranno:
- L’incommensurabile armonia del mio spirito con l’intero creato mentre osservavo l’alba sorgere alle spalle del Mar Morto;
- La strana sensazione di aver subito un espianto del cervelletto sperimentata nel vano tentativo di nuotare nel Mar Morto, dove l’assoluta assenza di coordinazione dei movimenti si lega a doppio nodo con la sublime leggerezza nel galleggiarvi a pelo d’acqua, a patto di una totale immobilità;
- La perplessità e il senso di disagio che ho provato di fronte a episodi di esagerato fanatismo compiuti da alcuni fedeli all’interno della Basilica del Santo Sepolcro;
- L’indescrivibile meraviglia provata osservando lo spettacolo notturno di luci proiettate sulle mura della cittadella di Davide a Gerusalemme.
Vorrei soffermarmi in particolare su quest’ultima esperienza, assolutamente spettacolare, che consiglierei di non perdere a chiunque programmasse anche solo una breve visita a Gerusalemme.
Per tutti i dettagli, date, orari e prezzi rimando al sito del Museo della Torre di David. Se si tratti o meno uno spettacolo “unico al mondo”, come recita tale sito, non saprei dire, però posso affermare che la monumentale proiezione è di sicuro annoverabile tra le più scenografiche, come è possibile intuire osservando il video ufficiale linkato anch’esso sullo stesso sito.
Entrando attraverso la porta principale, scendendo poi attraverso il percorso a cielo aperto che costeggia le mura e gli edifici all’interno della cittadella, si può assistere a un primo assaggio di ciò che attende lo spettatore. Nelle nicchie e porticati che si susseguono lungo il cammino, tra sculture e capitelli esposti sono proiettate alcune scene di vita quotidiana, dove ombre in figura umana si muovono su uno sfondo azzurro verde, creando un’atmosfera a dir poco suggestiva, accompagnando il visitatore fino ad arrivare al piccolo anfiteatro posto al centro della cittadella.
Cercate di sedervi il più centralmente possibile accanto alle scale che dividono la platea in due settori, e se potete evitate le prime file, dove la visione è disturbata dalla presenza della balaustra.
Mentre gli spettatori prendono posto, l’ombra di un giovane che suona una soave melodia con il flauto allieta l’attesa, dando l’erronea impressione che l’intera area di proiezione sarà delimitata dal muro posto di fronte alla platea. Immaginate quindi la sorpresa quando si scopre che in realtà tutte le mura concorrono a fare da sfondo alla rappresentazione, la cui area quindi circonda il pubblico quasi a 360 gradi.
Lo spettacolo dura all’incirca 40 minuti e, in un rapido susseguirsi d’immagini accompagnate da una colonna sonora assai coinvolgente, ripercorre la storia di Gerusalemme a partire dal 3300 a.C. fino ai giorni nostri. Il racconto inizia con l’ombra di re David che suona l’arpa seguita poi da un’enorme biblioteca con giovani lettori di pesanti volumi di storia. La scena cambia mostrando la giungla attorno al palazzo di re Salomone mentre la regina di Saba si reca a visitarlo e continua con la distruzione della città di Gerusalemme e dal conseguente esilio dei Babilonesi dalla terra natia.
Il paesaggio torna verdeggiante mentre si segue un barcaiolo nel suo tragitto sul fiume babilonese e la vita diventa man mano più operosa col ritorno a Zion e la conseguente ricostruzione del tempio nell’età Persiana, per poi sfociare nel periodo di massimo splendore di Gerusalemme raggiunto con l’epoca Ellenica. Ma la città è nuovamente messa a ferro e a fuoco dall’arrivo dei conquistatori romani, con la conseguente nascita e propagazione della religione Cristiana e successiva costruzione di chiese e monasteri durante l’epoca Bizantina. Ed è a questo punto che arriva il periodo Musulmano cui consegue l’invasione da parte dei soldati crociati, la quale termina con un nuovo momento di pace che chiude il capitolo con la marcia trionfale di Solimano il Magnifico attraverso le porte di Gerusalemme. A questo punto inizia la pacifica era Ottomana che man mano ci porta al mandato britannico che sfocerà nella definitiva costituzione dello stato di Israele in cui Gerusalemme sarà incoronata capitale. Il tutto si conclude con un commovente coro di voci bianche che chiede di pregare per la pace in Israele.
Consiglio, quindi, di non perdere l’occasione di assistere a una lezione di storia meno noiosa di qualsiasi altra mai vista prima, che senza bisogno di parole ma grazie all’ottimo connubio di musiche e immagini riesce a scolpire nella memoria ricordi in grado di emozionare anche dopo lungo tempo.
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