Avrete sicuramente sentito parlare del lago Rosa del Senegal (aka Lago Retba). Oltre ad essere uno dei posti più visitati del paese della teranga (accoglienza) questo lago è famoso anche perché era il punto di arrivo di una delle corse più mitiche di tutti i tempi, la celeberrima Parigi-Dakar.
Circa 30 km a nord-est della capitale Dakar, il Lago Retba, una grande laguna poco profonda, situata a poche centinaia di metri dalla riva dell’oceano e circondata da alte dune di sabbia, cattura sicuramente l’attenzione dei turisti per il suo colore insolito.
Per i biologi, il lago Retba rientra nella categoria degli ambienti estremi a causa della sua alta concentrazione di sale (da 80 g a 300 grammi / litro di sale per litro, più del Mar Morto!)
Tanto per avere un termine di confronto, la concentrazione di sale nell’acqua di mare è dell’ordine di 32 grammi per litro.
Queste condizioni estreme, in cui la vita marina è praticamente impossibile, rappresentano invece l’habitat ideale per il Desulfohalobium retbaense, un batterio alofilo che insieme all’alga Dunaliella Salina conferisce all’acqua il suo particolare colore rosa.
In ogni caso nè l’alta concentrazione di sale nè la presenza dei batteri in essa sono pericolosi per l’uomo per cui volendo si può anche fare il bagno (e galleggiare), ma se avete qualche graffio o ferita non fatelo perché vi brucerà tantissimo!
Il Lago Retba rappresenta un ecosistema unico e magico che ospita specie rare e ancora poco studiate e anche per questo è sotto esame dal comitato del patrimonio mondiale per l’inclusione come Patrimonio mondiale dell’umanità.
Ma questo ecosistema unico è anche profondamente delicato e fortemente a rischio a causa dello sfruttamento industriale del sale e dallo sviluppo edilizio abusivo e incontrollato nei suoi dintorni.
Se nel XV secolo la superficie del lago era di 15 km quadrati, nel 1976 è passata a 4 km quadrati e da allora è diminuita fino ad oggi con una superficie odierna di 3 km quadrati.
Ma veniamo alla fatidica domanda che mi è stata posta in continuazione da quando ci sono stata: il Lago rosa è davvero rosa?
A meno di qualche fotografia fortemente photoshoppata che si vede girare sul web, la colorazione del lago varia tra il rosa e il rosso scuro, quasi un color ruggine. La colorazione infatti varia a seconda delle condizioni climatiche: sole intenso e mancanza di vento che increspi la superficie sono assolutamente necessari per osservare il lago nel suo colore più caratteristico.
Senza queste condizioni climatiche, nei giorni di forte vento o di pioggia o semplicemente nuvolosi il lago avrà un colore molto più scuro.
Per questo la stagione migliore per vederlo è il nostro inverno ovvero durante la stagione secca che va da Novembre ad Aprile.
Come arrivare
Anche se intorno al Lago Rosa ci sono hotel per accogliere i turisti, consiglio fortemente di andarci in giornata da Dakar come ho fatto io perché arrivarci anche con i mezzi pubblici è decisamente facile.
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In entrambi i modi in cui decidiate di arrivarci, in bus o in taxi, il tragitto da Dakar al Lago Rosa durerà poco più di un’ora: nonostante la distanza infatti sia relativamente breve, bisogna tenere conto sia delle fermate e dei ghirigori dei bus tra le viuzze dei vari paesi, sia del traffico agonizzante della Capitale del Senegal, dal quale districarsi è un’impresa titanica.
Anche se noi alloggiavamo non esattamente a Dakar ma a qualche km nel paesino di Toubab Dialaw (vicinissimo al nuovo areoporto internazionale) abbiamo dovuto arrivare a Dakar per prendere il bus.
Ho provato entrambi i metodi, con il bus all’andata e con il taxi il ritorno e il mio consiglio è quello assolutamente di optare per la seconda opzione.
In bus
Dal centro di Dakar si prende il bus con destinazione il paese di Keur Massar. Arrivati qui avete due alternative: percorrere a piedi i restanti 6 km di strada che vi dividono dal lago o prendere un altro bus.
In taxi o macchina a noleggio
In taxi invece arrivarci è semplicissimo, infatti basta chiedere al primo taxi che trovate per strada. Anche in questo caso la parola d’ordine è contrattare, il prezzo si potrebbe abbassare molto. Trattandosi di Senegal il mio consiglio è contrattate ma con rispetto.
Noi abbiamo pagato circa 10 euro per la tratta di sola andata.
In taxi o in macchina comunque ci sono due opzioni. O seguire il percorso dei bus quindi girando a destra all’incrocio di Keur Massar al km 20 e poi prendere la strada “Boune”, oppure prendere la National 1 e attraversare la città di Rufisque, quindi Sangalkam, poi Bambilor.
Raccolta del sale
Appena arrivati al Lago Rosa vedrete un piccolo accrocchio di casupole che vendono souvenir e verrete subito o quasi assaliti da venditrici di sale e collanine o da qualcuno che vuole offrirvi il giro in barca.
Noi abbiamo accettato il giro per 15 dollari in due. Il giro dura poco, ma è interessante.
Infatti giorno e notte, intorno e dentro al lago c’è un’intensa attività di decine di persone impegnate nell’estrazione del sale (300 grammi per litro).
Immersi fino alla cintola, gli uomini afferrano le croste di sale depositate sul fondo con un lungo palo e un setaccio e riempiono le canoe che poi vengono portate a riva per scaricare il sale. Le donne prendono il sale dalle canoe e creano delle montagnette: il sale appena estratto è grigio e deve asciugare per diventare bianco.
Con il giro in barca vi avvicinerete ai raccoglitori e con una piccola mancia irrisoria (un paio di euro) potrete fare delle bellissime fotografie e potrete ascoltare la storia dei raccoglitori.
Vale la pena farlo.
La raccolta del sale è gratuita, ci possono andare tutti per raccogliere il sale che poi viene venduto per due lire agli intermediari che lo portano in città.
Sulla riva noterete i grandi cumuli bianchi. Parte di questo sale viene portato anche in Europa: così ho scoperto da dove proviene il sale che qui da noi in inverno viene utilizzato dai mezzi spargisale sulle strade per togliere il ghiaccio!
Da qui se volete il sale potete raccoglierne una manciata in maniera gratuita e riempirvi un sacchettino per ricordo.
Cosa Fare sul Lago Retba
La Parigi-Dakar non arriva più qui dal 2007 per motivi di sicurezza, dopo che l’edizione del 2008 fu annullata a causa di alcuni attentati terroristici: non è dunque più possibile osservare qui sul lago Rosa l’arrivo spettacolare tra le dune di auto e moto.
Ma con la nascita e l’espansione della cittadina turistica di Niaga Ouolof sono nate e sono state sviluppate una serie di attività turistiche affascinanti: dalla corsa in quad o in 4×4 sulle dune, alle escursioni a cavallo o sui dromedari, oppure semplicemente trekking a piedi, le scelte per il divertimento non mancano di sicuro.
Altri laghi rosa nel mondo
Il Lago Rosa del Senegal non è l’unico lago al mondo ad avere questa particolare caratteristica.
Altri laghi rosa nel mondo sono in Australia il Pink Lake Hillier e la Hutt Lagoon e in Canada il Dusty Rose Lake.
Anche in Europa ne troviamo altri: la Salina de Torrevieja e La Salina de La Mata in Spagna (che vantano il primato di essere i più grandi laghi salati del vecchio continente) e lo spettacolare Masazir Lake in Azerbaijan.
Spostandoci invece in Sud America non si può non citare la Laguna Colorada In Bolivia.
Anche se qualcuno è rimasto deluso dalla visita al Lago Retba io devo ammettere che mi è piaciuto. Indipendentemente dal colore più o meno rosa a seconda della fortuna che si ha, vedere gli estrattori di sale al lavoro e aver la fortuna di poter chiacchierare con loro è stato uno dei momenti più veri del mio viaggio in Senegal.
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