Fondato nel 14° secolo, Khan El-Khalili, il bazaar del vecchio Cairo, è sempre stato un importante luogo per le attività commerciali della città: nessuna visita al Cairo può dirsi completa senza trascorrere qui almeno una mezza giornata!
Visitare Khan El-Khalili è semplicemente come essere trasportati indietro nel tempo in un vecchio souk arabo.
All’inizio il vostro cervello verrà letteralmente sconquassato dal caos: negozianti che vi chiamano da tutte le parti (anche in modi alquanto discutibili), forti odori di spezie, gente che va e che viene, trambusto ovunque.
Ma i tanti bellissimi oggetti che potrete acquistare vi faranno dimenticare in un attimo tutto questo e vi faranno perdere tra gli stretti vicoli ancora e ancora, per ore.
Khan el Khalili è uno dei mercati, anzi IL mercato, più turistico dell’intero Egitto e come da tradizione araba quando si decide di acquistare qualcosa, c’è da contrattare sul prezzo.
Ma come si fa? Contrattare non è tanto nella nostra cultura vero?
Il contrattare sfida per noi ogni regola del commercio: siamo abituati a vedere una cosa, entrare nel negozio, chiedere il prezzo e pagare.
Ecco nei mercati arabi non è così. Non chiedete il prezzo giusto di un oggetto: entrate nell’idea che un prezzo giusto non esiste.
Il prezzo giusto è quello che secondo voi vale quella determinata cosa e quello che siete disposti a pagare per essa.
Se visitate Khan el Khalili mettete alla prova le vostre abilità di contrattazione quando acquisterete statuette, spezie, souvenir, gioielli in argento, t-shirt, galabiyya, costumi di danza del ventre, o qualsiasi altra cosa che vedrete e che irrimediabilmente conquisterà il vostro cuore.
Se non sapete come si fa, ecco alcuni preziosi consigli per la contrattazione a Khan el Khalili (e in altri mercati arabi!) e ricordate sempre: sicuramente in un modo o nell’altro avranno vinto i negozianti.
Sempre e comunque, in ogni caso. Se avrete strappato un buon prezzo ve ne accorgerete, vi chiederanno una sigaretta giusto per sentirsi di averla vinta loro.
Non state male per questo,non sentitevi fregati o frustati ma mantenete il sorriso: contrattare può piacere o meno, ma alla fine non è niente di più che un gioco.
Regola n°1 : prima di acquistare una cosa guardate tanti negozi
Ogni negozio per turisti a Khan el Khalili vende più o meno le stesse cose, o meglio, ce ne sono tanti che vendono tutti le stesse cose.
Volete comprare un narghilè? Non avrete che l’imbarazzo della scelta. Prima di entrare in un negozio chiedete il prezzo di questo e di quello. Ve lo faranno più o meno tutti uguale, a parte qualcuno, ma gia potrete farvi un’idea di quela prezzo è troppo alto e quale troppo basso (scarsa qualità).
Cercate quello che ha l’oggetto che più vi piace, ma non trascurate gli altri.
Regola n°2: cercate di capire quale sia un prezzo troppo basso
Io uso questa tecnica e cioè quella di fare un’offerta molto più bassa di quello che il negoziante chiede.
Partite dal presupposto che il venditore non ci rimette mai per cui se quello che si offre è troppo basso, lui quell’oggetto non ve lo vende.
Ovviamente quello che faccio non è il primo prezzo, ma poco di più. Offro e me ne vado. Se il negoziante mi lascia andare vuol dire che il prezzo che ho offerto è davvero troppo basso, se mi rincorre e mi fa una controfferta vuol dire che ho margine di contrattazione.
In questo modo riesco più o meno a capire il prezzo minimo (euro più, euro meno) che si può pagare per quella determinata cosa.
Regola n 3: non mostratevi mai troppo interessati ad un oggetto
Esatto questa è una tecnica che ho imparato quando vivevo in Tunisia e contrattare era una cosa giornaliera.
Se un negoziante capisce che una cosa vi piace tanto tenderà a chiedere più soldi sapendo bene che è quella che volete.
In genere quando voglio comprare qualcosa faccio così.
Negoziante: “Italia? Come stai? “
È una frase che sentirete ripetere decine di volte mentre girovagate a Khan el Khalili. Non fatevi fregare, lo sanno dire in quasi tutte le lingue del mondo. È il loro modo di tentare un approccio e farvi dare un’occhiata al loro negozio.
Se sto cerando un determinato oggetto mi guardo sempre prima intorno. Quando vedo qualcosa che mi piace, faccio finta di nulla e non mi soffermo. Do un’occhiata a più pezzi e cerco di fare un inventario mentale di ciò che il negozio ha da offrire.
Allo stesso tempo, questo mi impedisce di mostrare che desidero acquistare un determinato oggetto.
Solo una volta che sono pronta per iniziare la contrattazione, prendo l’oggetto che mi piace e casualmente chiedo il suo prezzo.
Regola n 4: mai mai dire il prezzo per primi
Mai mai farlo! è l’errore peggiore. Ve lo chiederanno statene certi.
Io: “ciao quanto costa questo?”
Negoziante: “ciao dimmi un prezzo”
Taaaa daaaa e qui casca l’asino.
In questa fase il venditore sta cercando di farmi valutare il prodotto chiedendomi quale sarebbe il mio miglior prezzo.
Non cadere mai in questo trucco. Una volta che hai stabilito tu un prezzo non sarai mai in grado di andare sotto.
Perché se una cosa costa 5 e voi dite 10, loro vi chiederanno 13 se non 15 e alla fine lo pagherete 12. Cioè più del doppio del suo valore!
Invece, fategli fare il primo passo e fategli dire l’offerta di apertura del processo di contrattazione.
Io: “ciao quanto costa questo?”
Negoziante: “ciao dimmi un prezzo”
Io: “guarda non ne ho idea, mi dici il prezzo?”
Negoziante: “Ok perché sei italiano e io amo l’Italia ti faccio un regalo per te, 12”
Ovvio quando ti dirà il prezzo cerca di sembrare sorpreso e di fare la faccia di quello che trova il prezzo scandaloso.
Qui è dove la tua abilità di contrattazione entra in gioco. Metti giù il prodotto, non guardare nessun altro oggetto (sai già cosa c’è nel negozio), inizia lentamente a camminare verso la porta mentre guardi gli oggetti del negozio accanto, che vende cose simili.
Se cade nel tuo bluff, sarà pronto a fare una nuova offerta. A questo punto comincia la vera contrattazione.
Regola numero 5: stabilite nella mente il vostro prezzo e offrite molto meno
Siamo arrivati al punto che il venditore vi ha chieso 12.
Dopo aver fatto la faccia scandalizzata e fare finta di uscire lui vi inseguirà e vi chiederà quanto offrite voi.
Nella mente avete gia chiaro che volete pagare 8.
Io: “guarda non mi piace tanto a dire il vero posso offrirti 5”
A questo punto sarà lui a fare la faccia scandalizzata: “nooo è di valore, va bene, 9”
Io: “no guarda non li ho posso al massimo massimo offrirti 6”
Negoziante: “no no troppo pochi”
Io: “va bene guarda, ultima offerta e poi me ne vado ti do 8 ok?”
Qui si generano due possibilità:
1 – vi lascia andare: quello che avete offerto è troppo poco che vuol dire che sapete che 8 è il prezzo sotto al minimo per quell’oggetto e potete andare a contrattare da un’altra parte cercando di acquistarlo per 9.
2 – vi chiederà 8 e mezzo. Fategli capire che oltre 8 non salite o se siete stanchi accettate 8 e mezzo.
Se a lui conviene ve lo darà a 8 se no cercherà alla peggio di rifilarvi un ogggetto di minor valore a 8 oppure vi darà la mano.
Se vi da la mano vuol dire che l’affare è concluso!
Regola n 6: prendetevi il tempo che vi serve
Chi va piano va sano e va lontano. Mai affrettare il processo di contrattazione. È importante continuare a inviare segnali che non sei sicuro di aver davvero bisogno di acquistare il prodotto: la sua voglia di vendere deve essere sempre superiore alla vostra di comprare.
Non è raro che, per acquisti più costosi o importanti, vi offrano il tè. Il motivo per questo è duplice.
Prima di tutto, lo servono in un angolo del negozio, dove altri potenziali clienti non possano sentire. Non vogliono che le altre persone sentano il prezzo che alla fine concorderanno con voi.
I motivi sono che egli potrebbe apparentemente dare una pausa alla contrattazione e creare una intimità maggiore per farvi abbassare la guardia, e allo stesso tempo creare un po’ di simpatia da parte vostra nei suoi confronti.
Secondo, quando qualcuno ti offre qualcosa tu sei più ben disposto a negoziare.
Non credete a (quasi) nulla di quello che vi dirà. Suo figlio sarà ancora in grado di andare al college se anche scende con il prezzo (non ti preoccupare non ci rimettono praticamente mai). Alla fine della giornata, non è obbligato a vendere.
Non abbassate la guardia e continuate a giocare, pronunciando “mmmmmh”, “boh”, “mah” “uhm uhhhmmm” finché non raggiungete un prezzo che sembra giusto per entrambe le parti
Regola n 7: non è detto che le regole funzionino, ovvero non ci sono regole
Bene, non c’è una regola d’oro. In alcuni casi ci sarà uno sconto del 35%, in altri casi può superare il 50%. Non chiedete nemmeno qui nei commenti, non posso e non vi consiglierò su questo. Inoltre, non vi è alcuna garanzia che questa strategia funzioni sempre.
È solo una di quelle che mi hanno dato più successo e quella che utilizzo sempre. La pratica rende perfetti, credo.
Regola n 8: guarda chi hai di fronte e “pensa”
Anche se questo è un post “allegro e spensierato” personalmente credo che quando si viaggia si debba farlo sempre in maniera responsabile.
Ci sono stati alcuni casi e alcuni paesi in cui, mio malgrado, ho visto contrattare fino a strozzare il collo a una persona.
Non tutti i casi sono uguali. In Guatemala per esempio le donne che vedete ricoperte di tessuti nei mercati, lavorano fino a tardi alla sera, una volta finite le faccende domestiche, per tessere al telaio e il più delle volte, quando sono prese per il collo, preferiscono vendere sottocosto piuttosto che non rimetterci, per lo meno possono mettere qualcosa in tavola alla sera per la famiglia.
Ecco siate responsabili. Un euro per noi non fa differenza, per loro invece fa la differenza se dare una vita dignitosa ai loro cari, oppure no.
Qualche info utile su Khan el Khalili
Come arrivare
Khan El Khalili si trova nel cuore della città ed è quindi facile arrivarci anche con i mezzi pubblici. In metropolitana basta raggiungere la stazione di Ataba che si trova vicino e quindi prendere un taxi o un micro-bus.
C’è anche un autobus dalla stazione di Ramses o da piazza Tahrir.
Se prendete un taxi dite al tassista “Midan Hussein” e non Khan el Khalili se non volete che automaticamente vi gonfi il prezzo. Il taxi vi lascerà direttamente davanti alla Moschea di El Azhar e da li vedrete piazza Hussein, dietro cui si trova Khan El Khalili.
Cosa comprare
Evitate i negozi per i turisti, i falsi papiri (non sono papiri ma bucce di banana) e le statuine degli dei Egizi.
Cercate invece le piramidi di alabastro che sono una specialità egiziana.
Ci sono anche diversi negozi che vendono caratteristiche scatole di bigiotteria, backgammon e scacchiere realizzate con disegni in madreperla.
Quando si tratta di artigianato fatto a mano, controllate che la fattura sia di qualità: alcuni
sono infatti difettosi.
Ci sono molti negozi che vendono oro e argento. Una delle cose più vendute è il vostro nome scritto in geriglifici all’interno del cartiglio d’oro.
Attenzione alle truffe, quando acquistate l’oro fatevi sempre pesare il pezzo.
Oltre ai cartigli, troverete medagliette con l’occhio di Horus, scarabei (un simbolo egiziano), orecchini, collane e bracciali.
Alcuni negozi vendono lampade tradizionali, altri vecchi libri, altri ancora spezie, incensi e tabacco per la shisha.
Alla fine dei vostri acquisti fermatevi a prendere un the con la menta e a fumare la shisha nel famosissimo e storico caffè El Fishawy, fondato nel 1797 e aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 da ormai più di 250 anni.
shady
regola n. 9 mai farsi vedere stranieri in tutto l egitto né sui taxi né nei negozi come khan el khalili dove vendono appunto souvenirs e roba simile
ti alzano il prezzo in una maniera tremenda in egitto una lattina di fanta costa 60.000 io visto che hanno capito fossi italiano mi hanno fatto pagare 150.000