L’Iran è una destinazione ben nota per le sue classiche città persiane, ricca di meravigliose moschee e giardini da sogno: l’Iran è un paese che stupisce e incanta ogni viaggiatore che si trovi ad attraversarlo.
Quando la maggior parte della gente pensa però ad un viaggio in Iran, pensa subito a Shiraz e Isfahan, le grandi città incubatrici della storia e della civiltà iraniana.
Pochi pensano che l’Iran sia una destinazione anche balneare: con oltre 1.500 chilometri di coste inesplorate, le coste del Golfo Persico ospitano un paesaggio unico, una cultura e, naturalmente, isole meravigliose tra le quali due sono le principali: Kish e Qeshm.
Entrambe non sono le “tipiche” isole nel senso che non devi aspettarti spiagge fiancheggiate da palme e donne in bikini (come tipo potresti trovare sulle spiagge di Aruba), ma sono ricche di cultura, tradizioni e di cose da vedere.
Qeshm è la più grande isola del Golfo persico ed è a forma di delfino: ha una miriade di attrazioni naturali, dalle piccole isole satelliti incontaminate alle foreste, dalle vallate alle grotte e, nel mezzo, tutta una fauna selvatica e un patrimonio culturale difficile da trovare altrove.
Qeshm è anche la base per visitare la piccola incantevole isola di Hormuz, di cui ti parlo più avanti in questo post.
In questa pagina:
Informazioni Generali
Situata nello stretto di Hormuz, a soli 60 chilometri dalla costa dell’Oman, Qeshm è un’isola con una grande abbondanza di fauna selvatica e un sacco di formazioni geologiche uniche, molte delle quali sono elencate come siti patrimonio dell’UNESCO.
Ma questo non è tutto.
Grazie alla sua posizione, Qeshm è stata di grande importanza strategica per il commercio per molti secoli, basta pensare alla sua posizione nel golfo che la rendeva una base perfetta e un punto di sosta per i traffici dall’Oriente verso l’Europa.
Questo è principalmente il motivo per cui i Portoghesi la conquistarono e governarono per circa 200 anni lasciando forti evidenze del loro passaggio: a Qeshm infatti (ma anche a Hormuz) sono rimaste le rovine di un’antica fortezza e alcune strade ancora oggi hanno nomi portoghesi.
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La cultura a Qeshm
Alcune persone, soprattutto iraniani, vengono a Qeshm per godersi le sue spiagge, il clima caldo anche in inverno e i suoi imponenti canyon.
Non io.
Sono andata lì perché volevo conoscere la cultura del golfo Persico, che è diversa da quella dell’Iran continentale.
Tranne che in alcuni piccoli villaggi dell’Oman infatti, la tradizionale cultura del Golfo Persico è praticamente scomparsa.
In Qatar, negli Emirati Arabi Uniti, nel Bahrain o in Arabia Saudita, gli abitanti del posto si sono trasferiti nelle principali città e i pochissimi luoghi in cui è possibile avere un assaggio della loro cultura sono abitati da immigrati pakistani e indiani, quindi non è molto autentico.
Ma a Qeshm ho trovato quello che stavo cercando: sull’isola ci sono ancora 60 villaggi Bandari e ho potuto osservare alcune delle donne di vecchia generazione che indossano ancora la maschera tradizionale che copre la metà superiore della faccia (chiamata burqa, ma che non ha nulla a che fare con il burqa di altri paesi)
Queste “donne mascherate” possono essere viste solo qui nel sud dell’Iran, principalmente a Hormuz e sull’isola di Qeshm.
Qeshm è quindi, nonostante la sua storia di “porto di mare” per il commercio, un luogo che ha saputo conservare tradizioni molto antiche. A differenza della maggior parte delle persone in Iran, i nativi di Qeshm sono musulmani sunniti; fisicamente, assomigliano più agli arabi soprattutto per il colore scuro della pelle e molti di loro parlano una specie di dialetto.
Dalle influenze indiane, che si rispecchiano negli abiti colorati, ad una cucina locale a base di frutti di mare, Qeshm è un mondo completamente diverso dal resto dell’Iran.
La cosa più distintiva è il modo in cui le donne locali si vestono, in abiti colorati, con veli appoggiati sulle spalle alla maniera dei sari indiani e indossando maschere particolari.
Dicono che la ragione per cui indossano la maschera sia più culturale che religiosa, il che io credo essere vero.
Le maschere burqa non sono obbligatorie in Iran (come per esempio lo è invece il velo che copre i capelli), e soprattutto molte donne anziane la vestono ancora quando vanno al mercato a fare la spesa, quando escono, quando si riuniscono tra loro nello svolgimento delle attività quotidiane.
Cosa Vedere a Qeshm
Ho passato tre giorni a vagare per l’isola, e altri due li ho dedicati alla piccola, stravagante e meravigliosa Hormuz, l’isola Arcobaleno.
Non ho avuto la fortuna di poter visitare tutto quanto (non si può mai in nessun viaggio, ahimè c’è sempre qualcosa a cui mi tocca, con grande dolore, rinunciare), ma qui sotto ci sono le principali attrazioni dell’isola.
Foresta di Hara
Situata proprio alle spalle della pinna settentrionale di Qeshm, la foresta di mangrovie di Hara è una riserva della biosfera di 8.000 ettari di mangrovie, o hara come sono conosciute localmente e da cui prende il nome. Le mangrovie, le radici e i letti fangosi emergono durante la bassa marea, e scompaiono durante l’alta marea, lasciando visibili sono le chiome verdi.
Le mangrovie sono radicate nell’acqua salata ma il sistema di filtrazione della corteccia blocca il sale, permettendo solo all’acqua dolce di raggiungere le foglie. Questa foresta è utilizzata principalmente per la pesca, le barche turistiche e una piccola quantità di locali che tagliano le foglie per l’alimentazione del bestiame. Tartarughe marine, granchi, gamberi, serpenti, aironi, gru e pellicani sono tra gli animali che abitano questa “foresta”.
Noi abbiamo fatto un bellissimo giro con la barca al tramonto. Il tramonto è infatti l’ora migliore per visitare la foresta di Hara. Abbiamo anche potuto vedere la capanna di un vecchio saggio (che non c’è più) e che ha vissuto qui per più di 100 anni: solo lui, la sua capanna e la sua canoa.
E’ stata un’esperienza emozionante, soprattutto nel momento in cui, il signore che portava la nostra barca, in mezzo al silenzio assoluto e al borbottio del vecchio motore diesel, ha intonato una delle antiche canzoni dei pescatori della zona.
La sua voce profonda, i panorami completamente naturali e gli stormi di uccisi selvatici, non credo che potrò mai più dimenticarli in tutta la mia vita.
Isola di Hengam
Situata a sud di Qeshm c’è l’isola di Hengam, dove le barche turistiche si fermano per vedere i delfini giocare la mattina presto.
Le gazzelle abitano l’isola, e si dice che ottengano acqua fresca premendo i loro zoccoli nel terreno.
L’isola di Hengam è piena di affascinanti formazioni rocciose e scintillanti sabbie nere cosparse di sabbia argentea, che brilla e luccica sotto i raggi del sole ed è una della particolarità di questa piccola isola.
Dopo il pranzo nel piccolo villaggio di pescatori, siamo andati in una piccola spiaggia a fare il bagno, su un carretto trainato da una motocicletta: una delle esperienze più divertenti di tutto il nostro viaggio.
Valle delle Stelle
Uno dei punti forti dell’isola di Qeshm è senza alcun dubbio la Valle delle Stelle.
Il nome deriva dalla credenza popolare che una stella sia caduta su quest’area creando così le forme rocciose che la fanno sembrare come un luogo di un altro pianeta. Molto simile per certi versi alla Cappadocia in Turchia, la Valle delle Stelle in realtà è il risultato di anni di erosione da forti precipitazioni.
La valle è composta da marne e arenarie (perdonatemi, sono geologa e a volte non posso fare a meno di classificare le rocce), e le formazioni rocciose formano alti pilastri, creando percorsi e canyon tra essi.
Con un po ‘di immaginazione, l’occhio può distinguere le forme di volti, mani, animali e persino la mappa dell’Iran. Una breve escursione sulla parte superiore e si può vedere la roccia stratificata incorporata con conchiglie. La leggenda locale dice che la Valle delle Stelle sia piena di ruh [spiriti].
Laft
Piccol villaggio di pescatori tradizionale da secoli, Laft è forse il posto che ha conservato più di tutta l’isola la cultura tradizionale del Golfo Persico, molto più di qualsiasi altro posto in qualsiasi paese arabo. Il villaggio è ancora piuttosto conservatore rispetto ad altri posti a Qeshm e anche uno dei più poveri.
Laft si trova sulla “pinna” di Qeshm vicino alla foresta di Hara. Anche se la città di Yazd è più spesso pensata come la città dei badgir (torri del vento), un’antica struttura architettonica persiana utilizzata per creare ventilazione naturale al’interno delle abitazioni, uno sguardo al profilo panoramico di questo porto storico è la prova che Laft sia una degna rivale.
Questa città di pescatori ospita anche i pozzi di Talla, che immagazzinano acqua pulita e sono stati creati tagliando i fori in strati di pietra. Sebbene in passato il numero di pozzi fosse pari al numero di giorni in un anno bisestile, oggi ne troviamo meno di 100, ma ciascuno conserva un nome univoco.
Il momento migliore per visitare Laft è al tramonto, quando le famiglie e i bimbi del paese si radunano sulla collina che sovrasta la città per osservare il sole che si tuffa in mare in una esplosione di colori rossi, gialli e arancio, mentre il muezzin, dal minareto, richiama i fedeli alla preghiera.
Chahkooh Pass
Una delle cose che sicuramente è da non perdere e che io non mi dimenticherò mai è la sorprendente bellezza naturale di Chahkooh, letteralmente “montagna di pozzi”. Si tratta di un profondo canyon scavato nella roccia che inizia largo ma percorrendolo diventa più stretto, fino a quando in alcuni punti le pareti sono così vicine e verticali che sembrano quasi toccarsi.
Simile alla Valle delle Stelle, Chahkooh è il risultato dell’erosione dell’acqua piovana sulla pietra sedimentaria.
Qeshm Città
La città principale dell’isola è definibile in una sola parola: brutta.
L’unica ragione per venire è che trovi il porto da dove entri e esci dall’isola. C’è anche la fortezza portoghese in rovina che può valere due minuti del tuo tempo, non di più.
Il bazaar “vecchio” non ha nulla a che fare con gli affascinanti bazaar che si trovano nelle città iraniane, ma è un’accozzaglia di negozietti che per lo più vendono cose di importazione cinese.
Non c’è nulla di tradizionale qui, a parte il piccolo mercato del pesce ma se ci vuoi andare vai molto preso alla mattina perché già alle 9 potresti non trovare più nulla da guardare.
La città di Qeshm offre hotel di fascia “alta”, grattacieli e centri commerciali e qualche ottimo ristorante di pesce, niente di più.
Cava di sale di Namakdan
Purtroppo io qui non sono stata, ma sapendo che c’è, ve ne parlo. La Namakdan è attualmente la cava di sale più lunga al mondo: 6 km ed ovviamente non è tutta percorribile.
Dall’ingresso principale si può camminare per circa 5-10 minuti prima di raggiungere una parete sotto la quale si può strisciare fino ad “emergere in una cupola di sale”. tieni conto che la fessura attraverso la quale devi passare è alta circa 40 cm, non c’è alcuna illuminazione e non ci sono caschi di sicurezza.
Esistono anche altre entrate in varie parti della grotta, ma sono spesso chiuse.
Isola di Hormuz
A poco meno di un’ora di traghetto da Qeshm, si raggiunge la piccola Hormuz, ribbattezzata Rainbow Island (Isola Arcobaleno). Traghetti giornalieri uniscono le due isole e spostarsi da una all’altra è molto facile.
Hormuz deve il suo nome al fatto che, per quanto piccola essa sia (stiamo parlando di un’isoletta di 7 km di lunghezza e 7,2 di larghezza), la sua terra si presenta di ben 48 colori diversi.
So che sembra incredibile ma è davvero così: solo a vedere uno dei suoi panorami si possono distinguere il giallo ocra, il verde, il rosso, il bianco e il viola. Insomma è davvero uno spettacolo che lascia a bocca aperta.
Cosa mangiare
A differenza dell’Iran continentale, la cucina di Qeshm è quasi esclusivamente e per ovvi motivi, a base di pesce.
I piatti tipici che troverai nei ristoranti tradizionali o nelle case sono gamberetti, totani, tranci di pesce locale e squalo. In alcuni ristoranti di fascia superiore non è strano trovare anche piatti di carne, come agnello, pollo e manzo.
Come arrivare
In traghetto
Il modo più semplice per raggiungere Qeshm è con il traghetto passeggeri da Bandar Abbas.
Il traghetto parte ogni 30 minuti e costa 150.000 Rial.
I traghetti da Hormuz a Qeshm sono alle 7 e alle 15 e impiegano 50 minuti. Il biglietto è 90.000 Rial.
Ogni sabato c’è anche un traghetto che parte da Khasab in Oman fino a Qeshm e Bandar Abbas.
In aereo
Qeshm ha anche un aeroporto internazionale.
Ci sono voli regolari da e per l’aeroporto di Qeshm dalla maggior parte delle principali città iraniane come Shiraz, Teheran e Yazd. Questi possono essere facilmente prenotati presso un agente di viaggio all’interno del paese.
C’è anche un volo giornaliero da e per Dubai operato da Qeshm Air, ma non sono riuscita a trovare molte informazioni in rete e le poche trovate, erano abbastanza vecchie. Il sito della compagnia è scritto in Farsi.
Trasporti pubblici
Non ci sono trasporti pubblici su Qeshm a parte alcuni taxi condivisi che lasciano la città Qeshm al mattino, collegano solo le località principali (e quindi non arrivano ai vari punti di interesse) e sono lenti e tremendamente irregolari.
I taxi privati invece ci sono e sono comodi, ma normalmente sono molto costosi. Restano comunque il modo più semplice per spostarsi.
Ci sono solo alcune strade principali sull’isola e il traffico è abbastanza costante (non ce n’è).
La cosa migliore che puoi fare è cercare un driver privato attraverso un’agenzia che ti accompagni dove devi andare.
Dove dormire
Ci sono molti hotel nella città di Qeshm, ma questa non è la zona più bella dell’isola e molte delle attrazioni si trovano completamente dall’altro lato. Valuta l’opzione di stare qui solo se hai un driver privato che ti accompagna in giro.
Quasi tutti i piccoli villaggi offrono opzioni di alloggi semplici ma puliti che vanno dall’ostello condiviso all’homestay nelle case dei locali. Il problema è che spesso non si trovano le informazioni online o comunque sono molto difficili da prenotare.
Però ho sentito parlare bene e ho letto ottime recensioni su Assad’s Homestay a Bandar-e-Doulab e anche su Nakhoda Amini in cui ho avuto il piacere di fermarmi a mangiare e che si trova in posizione strategica in mezzo all’isola, molto vicino all’aeroporto.
Documenti per entrare a Qeshm
Ecco la bella notizia: per andare a Qeshm in vacanza non serve il visto, neanche per i cittadini americani, Inglesi e Canadesi.
A meno però che non trovi un modo per arrivare a Qeshm direttamente, dovrai comunque entrare in Iran e quindi il visto lo devi fare. Se hai dubbi puoi leggere il mio post su come ottenere il visto iraniano qui.
Daniele
Ciao, bell’articolo.
Volevo capire quando poteva essere il periodo migliore per andarci. In realtà mi piacerebbe fare un bel viaggio completo in Iran ma tre settimane potrei averle solo ad agosto e non credo sia il periodo migliore per viaggiare lì. Ma nel caso di Qeshm e Ormuz credo che una settimana sia sufficiente no? Il driver privato serve su entrambe le isole?
Grazie mille
Emarti
Ad Agosto muori di caldo! Si per Qeshm e Hormuz è sufficiente e si, il driver è la cosa migliore.