Se una cosa è certa è che Roma non stanca mai. Non importa quante volte tu ci sia già stato, perché ogni volta saprà stupirti: tra le strade della Capitale, infatti, troverai sempre qualcosa di nuovo da fare.
Fuori dai classici itinerari turistici, ad esempio, ti consiglio di trascorrere almeno un po’ di tempo al Ghetto Ebraico di Roma. Durante i miei 3 giorni a Roma, tra le tranquille strade del quartiere, ho trascorso un paio d’ore tra storia, arte e gastronomia.
Il ghetto ebraico di Roma è considerato tra i più antichi al mondo (secondo solo a quello di Venezia) e purtroppo è tristemente famoso per il rastrellamento del 16 ottobre 1943.
Il ghetto però è molto più di questo e personalmente cerco in questo articolo di soddisfare la tua curiosità sulle cose da vedere, ma se sei interessato all’argomento ti consiglio caldamente di fare una visita guidata con una guida professionale, in maniera che tu possa ascoltare le storie e comprendere molto di più di quello che “vedi” o che potresti trovare su internet.
In questa pagina:
- 1 – Informazioni utili
- 2 – Origini e storia del Ghetto Ebraico di Roma
- 3 – Cosa vedere al Ghetto Ebraico di Roma
- 4 – Sinagoga e il Museo Ebraico di Roma
- 5 – Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria
- 6 – Chiesa di San Gregorio in Divina Pietà
- 7 – Portico d’Ottavia
- 8 – Teatro Marcello
- 9 – Fontana delle Tartarughe
- 10 – Le pietre d’inciampo
- 11 – Consigli per visitare il Ghetto Ebraico di Roma
1 – Informazioni utili
Dove si trova e Mappa del Ghetto
Il Ghetto Ebraico (che in realtà sarebbe più corretto chiamare Rione Sant’Angelo) è situato tra il Tevere e il Campidoglio.
Trovi qui sotto la mappa del ghetto:
Come arrivare
Se parti da Stazione Termini, prendi il bus N°40, e scendi alla fermata Argentina. Da qui puoi prendere la linea 8 e scendere alla fermata Arenula-Min. G. Giustizia, proprio davanti alla Sinagoga la cui entrata è sul lungotevere Cenci, di fronte all’isola Tiberina.
Dove mangiare
Ci sono diversi ristoranti nel quartiere ebraico, ma se posso consigliartene uno questo è sicuramente RENATO AL GHETTO (Via del Portico d’Ottavia 5/6, 00186).
Il locale non è enorme, ma in estate “si allarga” con dei tavolini all’aperto.
Il menu prevede specialità giudaico-romanesche, segno evidente della millenaria presenza a Roma della tradizione ebraica.
Questi piatti derivano da una cucina tradizionale a carattere prevalentemente familiare, tramandata nel corso dei secoli, tra cui il Carciofo alla Giudia fritto nell’olio bollente, che è sicuramente da provare.
Da non perdere il fiore di zucca ripieno di baccalà e l’abbacchio!
Dove Dormire
Se vuoi proprio dormire dentro il ghetto ebraico, devi guardare l’HT6 Hotel Roma che credo sia l’unico a 50 metri dalla Sinagoga. Si tratta di un hotel a 4 stelle molto popolare tra i viaggiatori, per questo, se deciderai di stare qui ti conviene prenotare con anticipo!
In alternativa, poco distante dal ghetto trovi tantissimi hotel situati in o nelle vicinanze di Piazza Navona.
2 – Origini e storia del Ghetto Ebraico di Roma
Il Ghetto Ebraico di Roma è tra i primi del mondo ad essere stato istituito ed è sorto circa 40 anni dopo quello di Venezia (considerato il primo in assoluto).
La sua storia inizia nel 1555, quando Papa Paolo IV revocò i diritti agli ebrei romani e ordinò la costruzione del ghetto. Questo sorse nella zona del rione Sant’Angelo, nei pressi del Teatro Marcello.
Il ghetto, inizialmente, aveva solamente due accessi le cui porte venivano chiuse dal tramonto all’alba. Con il passare degli anni e con l’aumento della popolazione gli accessi aumentarono fino a otto.
Gli ebrei, ormai confinati, dovevano obbligatoriamente indossare un segno di riconoscimento, non potevano esercitare commerci se non quello della vendita di stoffe e di abiti usati e non avevano diritto a possedere beni immobili.
Ecco perché tradizionalmente a Roma molti ebrei lavorano nel campo dell’abbigliamento ed ecco perché, facendo di necessità virtù, in molti divennero abili nel campo dei prestiti.
Nel corso della Storia il ghetto fu dismesso e istituito nuovamente per diverse volte fino al 1870. Con l’annessione di Roma al Regno d’Italia, infatti, gli ebrei vennero finalmente equiparati al resto degli italiani.
Nel 1888 parte del ghetto fu distrutto per creare nuove strade, ma moltissimi ebrei decisero di rimanere ad abitare nel quartiere.
Qui, nel 1904, fu inaugurato il Tempio Maggiore, la sinagoga.
Le vicende del ghetto si intrecciano tristemente anche con la Storia più recente.
Il 16 ottobre 1943, infatti, i nazisti effettuarono una grande retata in tutta la città che ebbe come epicentro proprio il quartiere ebraico.
Da qui furono deportate più di 1000 persone che furono caricate in un convoglio e trasportate fino ad Auschwitz.
Di queste solamente 16 riuscirono a sopravvivere.
Il ghetto in passato era una zona in cui le condizioni erano molto misere. Tuttavia, dopo che le mura furono abbattute, anche la maggior parte del vecchio quartiere fu demolita.
Gli edifici erano in cattive condizioni e le condizioni abitative erano veramente molto povere. Il quartiere luminoso e pieno di vita che vedrai non è quello che era quando la zona era un vero ghetto. La maggior parte degli edifici infatti risale alla fine del XIX secolo.
Oggi il quartiere ebraico, da antico luogo di separazione e discriminazione, è divenuto una zona vivace e caratteristica, ma al contempo anche un’oasi di pace della città che ti consiglio fortemente di visitare.
3 – Cosa vedere al Ghetto Ebraico di Roma
Di seguito ti suggerirò cosa vedere nel Ghetto Ebraico di Roma consigliandoti alcune tappe da non perdere all’interno di quello che è uno dei quartieri più interessanti della capitale.
Il primo suggerimento che voglio darti è quello di raggiungere la zona passando da Trastevere e attraversando l’Isola Tiberina: in questo modo, infatti, potrai passeggiare e goderti una zona di Roma autentica e suggestiva arrivando nel Ghetto direttamente con un colpo d’occhio sull’imponente Sinagoga.
4 – Sinagoga e il Museo Ebraico di Roma
La prima tappa per visitare al meglio il Ghetto Ebraico di Roma è la Sinagoga (o Tempio Maggiore).
Questa è ancora oggi considerata dagli ebrei della città non solo come luogo di preghiera, ma come vero e proprio riferimento culturale e sociale per la comunità.
Il Tempio Maggiore è un grande edificio squadrato di due piani sormontato da una grande cupola. Il suo stile eclettico riprende elementi assiri, egizi e greci in chiave moderna e vuole porsi come un richiamo all’antica Palestina.
La Sinagoga è sicuramente uno dei monumenti più interessanti del quartiere e nei suoi sotterranei hanno sede l’interessante Museo Ebraico e il Tempio spagnolo, una piccola sinagoga che merita una visita.
Il percorso museale si sviluppa lungo 8 aree tematiche che ripercorrono la storia della comunità ebraica di Roma nel corso dei secoli.
5 – Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria
Il Ghetto Ebraico, oltre alla Sinagoga, ospita anche numerose chiese cattoliche molto interessanti da visitare.
Tra queste c’è sicuramente la Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria che deve il suo nome al fatto di trovarsi nei pressi del mercato del pesce che si svolgeva al Portico d’Ottavia.
La particolarità della chiesa sta nel fatto che il portale d’ingresso è inglobato proprio all’interno delle colonne del Portico d’Ottavia.
Al suo interno ti consiglio di ammirare la Cappella di Sant’Andrea.
6 – Chiesa di San Gregorio in Divina Pietà
Altra chiesa molto interessante è quella dedicata a San Gregorio in Divina Pietà.
Sulla facciata, infatti, potrai leggere una scritta in latino e in ebraico che ammoniva gli ebrei del ghetto rimproverandogli una cattiva condotta e una troppa perseveranza a inseguire la propria fede.
La Chiesa di San Gregorio in Divina Pietà, infatti, fu per molto tempo uno dei luoghi in cui ogni sabato la popolazione del ghetto era costretta ad assistere alle celebrazioni cristiane. Pare che durante i sermoni gli ebrei usassero tappi di cera per non sentirne le parole.
Queste predicazioni coatte si tenevano anche nella non lontana Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini.
7 – Portico d’Ottavia
Tra i suggerimenti su cosa vedere nel Ghetto Ebraico c’è anche il Portico d’Ottavia di cui ti ho accennato anche qualche riga sopra.
Si tratta dei resti monumentali di un complesso risalente all’antica Roma. Qui un tempo si ergevano dei templi dedicati a Giunone Regina e a Giove Statore, due biblioteche e uno spazio per le riunioni pubbliche.
In seguito lo spazio fu usato per ospitare il mercato del pesce.
8 – Teatro Marcello
Dal Portico d’Ottavia si accede direttamente al Teatro Marcello, risalente all’antica Roma.
Il progetto iniziò con Cesare, ma i lavori furono ripresi e terminati durante il regno di Augusto. Al suo interno poteva ospitare dai 15.000 ai 20.000 spettatori.
Nel Medioevo fu trasformato in una fortezza e nel Cinquecento divenne un vero e proprio palazzo (ancora oggi ben visibile).
9 – Fontana delle Tartarughe
Un’altra tappa da non perdere nel Ghetto Ebraico di Roma è la Fontana delle Tartarughe, una delle più belle della città.
La fontana fu costruita tra il 1581 e il 1588 e raffigura quattro efebi che, poggiando il piede su un delfino di cui tengono in mano la coda, con la mano libera sembrano spingere quattro tartarughe sull’orlo della vasca per farle abbeverare.
La leggenda narra che il duca Mattei, proprietario di uno dei palazzi che affacciano sulla piazza, volle stupire il padre dell’amata facendo costruire una fontana in una sola notte. L’uomo, infatti, lo considerava uno squattrinato e non avrebbe mai consentito al matrimonio.
All’alba il duca chiese alla donna di affacciarsi insieme al padre per ammirare l’opera: il genitore, stupito, acconsentì alle nozze. Il duca, però, da quel momento fece murare la finestra affinché nessuno potesse più ammirare la fontana (e ancora oggi quella finestra appare murata).
10 – Le pietre d’inciampo
Infine, durante la tua passeggiata al Ghetto Ebraico di Roma, fai attenzione alle pietre d’inciampo, targhe d’ottone della dimensione di un sanpietrino che ricordano le vittime del nazismo e del fascismo.
Un monito discreto, ma potente ed emozionante.
11 – Consigli per visitare il Ghetto Ebraico di Roma
Ti ho raccontato cosa vedere nel Ghetto Ebraico di Roma, ma prima di concludere l’articolo voglio darti alcuni ultimi suggerimenti per goderti al meglio questo quartiere.
Per visitare il Ghetto di Roma in maniera completa e per conoscerne a fondo la storia, prendi parte a un tour guidato.
La visita è molto completa e ti condurrà alla scoperta di Trastevere e, attraversando l’Isola Tiberina, ti accompagnerà nel quartiere ebraico tra gli edifici più interessanti e suoi simboli più importanti.
Durante una visita nel Ghetto Ebraico non può mancare una sosta golosa. Qui, infatti, potrai assaggiare alcuni dei piatti più prelibati della cucina tradizionale giudaico – romanesca: goditi un tortino di aliciotti e invidia, il brodo di pesce, i carciofi alla giudia e i filetti di baccalà, ma non perdere l’occasione di gustare almeno un dolce della tipica pasticceria koscher come la Mishmarà.
Foto di copertina di Di marcovarro su Shutterstock
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