Era il 1970 quando nei pressi del Monte Li, nella provincia dello Shanxi, un contadino scavando un pozzo in cerca di acqua vide spuntare dei cocci dal terreno. Si trattava di uno dei ritrovamenti archeologici più importanti di tutta la Cina: l’esercito di terracotta di Xian.
Soldati, acrobati e arcieri, armi e carri con cavalli che fino ad allora giacevano da più di 2000 anni dimenticati sotto 35 metri di terra tornarono alla luce: era l’armata del primo imperatore della Cina, Qin Shi Huang, che egli stesso fece costruire più di due secoli prima di Cristo con l’arduo compito di vegliarlo e proteggerlo nell’aldilà.
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La Scoperta
A causa della grande siccità che durante l’inverno aveva colpito la provincia dello Shanxii e tutto il nord della Cina, nel Marzo del 1974 i contadini dei villaggi intorno al Monte Li si misero a cercare l’acqua scavando pozzi nella campagna.
Essendo la zona molto vicina ad un sito archeologico (il mausoleo del primo imperatore cinese Qin Shi Huang) i contadini erano soliti trovare cocci di terracotta che raccoglievano e riutilizzavano. Ma un giorno i cocci che vennero alla luce erano molto diversi da quelli che i contadini erano soliti trovare: avevano delle sembianze quasi umane.
I contadini li raccolsero e li portarono al villaggio. Gli anziani erano molto superstiziosi e pensarono che l’aver portato via quei cocci dal terreno potesse in qualche modo fare infuriare gli spiriti: per giorni gli abitanti del villaggio ritornarono sul luogo del ritrovamento a pregare ed accendere incensi per placare l’ira degli dei.
Tra essi però vi era un contadino che, come spesso accade, vide “un pochino più in là degli altri”. Yang Zhifa, questo il suo nome secondo antichi libri, decise di avvertire le autorità cinesi del ritrovamento.
Sul posto venne mandata un’equipe di esperti: dopo più di 2000 anni l’esercito di terracotta rivedeva finalmente la luce. Da allora gli scavi proseguirono lentamente e con molta prudenza: ad oggi sono state riportate alla luce circa 6000 statue che sono diventate velocemente la seconda più famosa attrazione del Regno di Mezzo dopo la Grande Muraglia Cinese.
Si racconta che i contadini non ricevettero mai un compenso per la scoperta. Tutti tranne l’astuto Yang Zhifa che ottenne un premio equivalente al suo stipendio di un anno e che per il resto della sua vita si mantenne firmando autografi.
Il Mistero del Mausoleo di Qin Shi Huangdi
Qin Shi Huang era un leggendario e controverso sovrano. L’uomo che, durante il 3° secolo A.C, seppe unificare sotto il suo regno un immenso territorio creando di fatto la Cina, era anche ossessionato dall’idea dell’immortalità.
Il suo mausoleo e l’esercito che lo proteggeva si trovano a circa 35 km a Est di XiAn in una località chiamata Litong. La sua sepoltura rimane tutt’oggi sotto un tumulo di terra alto 50 metri e il contenuto del suo mausoleo resta ancora un mistero.
Le antiche scritture dello storico Sima Qian narrano che la costruzione dell’immenso palazzo e dell’esercito che lo difende furono realizzati con il lavoro coatto di più di 700.000 uomini e la realizzazione richiese più di 40 anni.
Secondo altre antiche scritture e leggende il soffitto del Mausoleo sarebbe costruito in rame con perle a raffigurare il cielo notturno e le stelle. Il pavimento invece raffigurerebbe l’impero e per ricreare il fiume Giallo e il fiume Azzurro che scorrono verso il mare sarebbero stati utilizzati dei geniali macchinari in grado di far scorrere mercurio al posto dell’acqua.
Anticamente infatti vi era la credenza che il mercurio portasse all’immortalità. Ironicamente secondo la leggenda lo stesso imperatore morì proprio a causa di un avvelenamento da mercurio che ingeriva in grandi quantità per sfuggire alla morte.
L’alto tasso di inquinamento da mercurio nel terreno intorno al mausoleo è secondo quello che dicono le autorità cinesi uno dei motivi per cui non è ancora stato portato alla luce.
Gli archeologi invece sostengono che al momento non si possiedono le tecnologie giuste per scavare senza fare danni, ma di anno in anno le tecnologie migliorano per cui non è detto che non lo vedremo mai. Difatti forse tutti i torti non li hanno: quando i primi guerrieri di terracotta furono portati alla luce, pochi minuti di esposizione all’aria e al sole fecero completamente sparire i pigmenti con cui erano stati colorati.
Per proteggere la sua tomba Qin Shi Huang ordinò che fosse costruita un’armata eterna formata da 8000 uomini e che fosse una fedele replica dello stesso esercito che aveva unificato il suo immenso regno.
Nel 1987 il mausoleo dell’imperatore Qin Shi Huang, di cui l’esercito di terracotta fa parte, è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Visita all’Esercito di Terracotta
Per visitare l’esercito di terracotta è necessario lasciare borse e zaini all’entrata, acquistare il biglietto e passare un metal detector.
Di 8000 statue che gli archeologi ritengono sia composto l’esercito 6000 ad oggi sono state portate alla luce in un’area di circa 25 km quadrati. Sono occorsi anni di paziente e certosino lavoro per ricomporre i miliardi di frammenti, ma l’impressione che si prova quando ci si ritrova davanti i guerrieri è che possano mettersi a marciare, vivi e vegeti da un momento all’altro.
In realtà le statue sono più grandi delle figure umane: i guerrieri in piedi sono alti circa due metri, quelli inginocchiati circa 1 metro e 20. Le statue sono state costruite vuote dalla vita in su e piene dalla vita fino ai piedi, molto probabilmente per dargli più stabilità e pesano circa 150 kg ognuna. All’inizio erano colorate, ma l’esposizione all’aria ha provocato la sparizione dei pigmenti.
Il lavoro che è stato compiuto è davvero incredibile e richiese uno sforzo immenso: 85 maestri, il cui nome di ognuno è stato inciso sotto i piedi delle statue, aiutati da oltre 20 assistenti per un totale di oltre 1500 artigiani.
Museo dell’Esercito di terracotta
Il museo dell’esercito di terracotta consiste in 3 Fosse (in realtà esiste anche una Fossa 4 ma è completamente vuota) e nella Sala dell’Esposizione dei Carri di Bronzo.
Durante la visita si viene guidati attraverso le 3 fosse dove l’esercito è stato dissotterrato. Purtroppo molte armi non furono ritrovate perché vennero saccheggiate dai ribelli che si insediarono sul trono.
La collocazione delle fosse e l’assetto dei guerrieri svelano il mistero dello schieramento militare in vigore durante il periodo imperiale.
Fossa 1
Di sicuro la Fossa 1 è la più impressionante: più di 6000 guerrieri, arcieri, balestrieri e cavalli, allineati su 9 corridoi in serena compostezza, trasmettono una sensazione di forza e potenza come ci si aspetta effettivamente da un’armata reale. Le statue colpiscono per il loro realismo e la cura dei particolari: Il viso di ogni statua è diverso dagli altri, non ce ne sono due uguali e la dovizia con cui sono stati modellati è davvero stupefacente.
Gli equipaggiamenti militari e le bardature dei cavalli sono state eseguite con la stessa perfezione.
Fossa 2
La Fossa Due si trova a circa 20 metri a nord rispetto alla Fossa Uno; è ancora in gran parte ricoperta di terra ed è divisa in 4 unità che formano uno schieramento preciso: balestrieri, arcieri, bighe e fanteria sembrano aspettare il momento della battaglia.
Fossa 3
La Fossa 3 era la sezione dedicata al quartier generale dell’esercito: sono state recuperate statue raffiguranti alti ufficiali, attendenti, magnifici cavalli e un carro.
Fossa 4
La Fossa 4 costituisce un altro mistero dell’esercito di terracotta: è infatti completamente vuota.
Sala dei Carri di Bronzo
Da non perdere durante la visita anche la Sala Espositiva dei Carri di Bronzo dove sono esposti due carri di bronzo ritrovati a 20 metri dal mausoleo dell’imperatore.
Ogni carro, formato da circa 3,400 pezzi è trainato da 4 cavalli ed erano quasi interamente fatti di bronzo, ma adornati con più di 1,700 pezzi di oro e argento (che formavano gli ornamenti) ciascuno.
A mio parere la Fossa 1 è la più impressionante di tutte, per questo motivo se ci tornassi farei il percorso inverso da quello consigliato: partirei dalla Fossa 3 poi la Fossa 2 e mi terrei il pezzo forte alla fine.
I guerrieri sono talmente ben ricostruiti che è veramente difficile immaginare che siano autentici e non tarocchi.
Del resto la polizia cinese ha da poco (Gennaio 2017) trovato e distrutto un esercito di terracotta falso a poca distanza da quello vero.
Informazioni di visita
L’esercito di terracotta si trova nel distretto di Litong, circa 30 km ad Est di Xian che è in assoluto la base migliore per partire per la visita.
Aperto tutti i giorni, il costo dell’entrata varia in base alla stagione.
All’interno non è possibile fotografare con il flash.
Le toilet sono “chinese-style”, dotatevi di grande spirito di adattamento, non dimenticate la carta igienica e un disinfettante per le mani. Io ci sono passata… Auguri!
Come arrivare da Xian, Pechino e Shangai
Se veramente si vuole fare la sfacchinata di arrivare all’esercito di terracotta da Pechino o Shangai si può fare in due modi:
In aereo fino all’aeroporto internazionale Xianyang di Xian (rispettivamente 2 ore di volo da Pechino e 3 da Shangai), prendere l’Airport Shuttle Line 2 (o un taxi) fino alla stazione dei treni di Xian e da qui prendere il bus turistico n° 5 (sopra c’è scritto 306), 914 o 915 fino all’esercito di terracotta (50 minuti circa).
In treno fino alla stazione di Xian Nord (6 ore da Pechino, 10 da Shangai). Da qui ogni ora circa sono schedulati degli shuttle gratuiti fino al sito archeologico (1 ora circa).
Per arrivare invece da Xian (Lintong District): prendere i bus 914, 915 o la Special Line 101.
Quando andare
Anche se le statue dell’esercito di terracotta si trovano nel sito dove sono state scavate, sono state costruite sopra di esse dei capannoni per cui possono essere visitati tutto l’anno.
Da evitare i periodi di festa dei cinesi:
- 1-7 Ottobre: Giorni di Festa Nazionale
- 1-3 Maggio: Festa del Labor Day
Attenzione alle truffe!
In Cina bisogna sempre stare attenti alle truffe perché sono sempre in agguato. La prima truffa viene perpetrata ai danni dei turisti per prendere il bus. I bus pubblici sono delle corriere grigie da 40 posti e il biglietto viene fatto direttamente sull’autobus.
Alcuni piccoli bus turistici (con sopra scritto a volte il n°5!) convincono i turisti di essere i bus pubblici. Sono generalmente più piccoli (20 posti) e vi faranno perdere un sacco di tempo a fare visite in posti che non c’entrano niente con l’esercito di terracotta spingendovi ad acquistare souvenir!
Non comprate il libro che pare firmato dallo scopritore dell’esercito di terracotta Yang Zhifa, sono tutti falsi! Tra le altre cose proprio per il finto autografo lo fanno pagare un sacco di soldi (a me avevano chiesto 30 euro).
All’entrata troverete anche delle guide, state attenti a prenderle, pochi parlano (e anche male) in inglese e alcuni di essi vi convinceranno a comprare qualcosa nei negozi di souvenir o nella bancarella del cugino.
Ristoranti, Souvenir e bancarelle
Intorno alla zona dell’esercito di terracotta negozi di souvenir, ristoranti e bancarelle che vendono pellicce di cani e gatti sono nati come i funghi. Io vi sconsiglio di acquistare qui qualsiasi cosa: i prezzi sono davvero alti, al mercato di Xian si possono trovare le stesse cose ad un decimo del prezzo.
Se riuscite portatevi da mangiare. I ristoranti e lo street food qui è caro e di scarsa qualità.
Forse oltre all’esercito di terracotta di Xian potrebbe anche interessarti visitare la Città Proibita a Pechino.
Francesca Milione
Davvero interessante e utilissimo il tuo articolo.
Emarti
Grazie Francesca!
Katia - Il Miraggio Consigli di Viaggio e Arte
Ho una cartolina dell’esercito di terracotta mandata da una amica: lei per qualche anno ha insegnato italiano in Cina e mi ha parlato così tanto di questo paese, che mi ha messo una gran curiosità!
Deve essere proprio impressionante girare tra queste statue alte due metri … non immaginavo che ci fossero tutte queste truffe come il fatto di ricreare un falso esercito di terracotta: ma si può???
Emarti
Ah ah i cinesi copiano qualsiasi cosa….anche loro stessi ah ah ah ;)
Caterina
Andare in Cina e vedere l’esercito di terracotta è il mio sogno da quando ero bimba. Deve essere una bellissima esperienza. Grazie per i preziosi consigli alla fine, davvero utili. :)
Rita Gelosi Carroccia
Da adolescente ho sognato di camminare lungo la muraglia cinese. Dopo Tanti anni ci ho camminato veramente. Un ‘ esperienza fantastica.
Emarti
Lo è stata anche per me! :)
hangxin
grazie mi è stata utile per fare la tesina d’ esame
Michela Campora
Sala Espositiva dei Carri di Bronzo É piuttosto distante dal sito principale. Una volta usciti, dopo le numerose bancarelle e ristorantino, prendere bus (gratuito) di fronte alla grossa statua che vi ritrovate sulla sinistra. Scendere dopo una fermata e decidere se camminare circa 15 minuti per raggiungere l’edificio delle carrozze o se spendere 15 yuan per bus elettrico interno che fa il giro dell’intero complesso monumentale della tomba.
PS Grazie delle numerose dritte!
Emarti
Michela ma grazie a te!