Immerso nel verde di un bosco di lecci secolari, l’Eremo delle Carceri è uno dei luoghi più sacri di San Francesco in Umbria.
I ricordi che avevo su questo luogo sacro sono legati alla mia infanzia: da piccola mia nonna mi portava ogni anno qualche giorno ad Assisi e L’Eremo delle Carceri era una tappa imperdibile.
Conservo di quegli anni dei ricordi dolcissimi, dei quali vorrei scrivere, ma non ti annoierò. Sappi solo che quando quest’anno ho deciso di fare un viaggio in Umbria, l’Eremo delle carceri era sottolineato tre volte nella mia lista di posti da visitare.
Spesso questo luogo è tenuto fuori dagli itinerari turistici, ma ti prego fidati e vacci assolutamente, non ne resterai deluso.
Personalmente sono molto felice di esserci tornata e sono felice di averlo trovato esattamente come 30 anni fa, quando ero bimbetta: uno dei pochi posti nella vita che sembrano fermi nel tempo. Oggi l’ho trovato esattamente uguale ad allora.
L’Eremo delle carceri è un angolo di pace, silenzio e di preghiera ed è una tappa assolutamente da non perdere durante un soggiorno ad Assisi ed è per questo che ho deciso di lasciarti una serie di informazioni utili per organizzare la tua visita al meglio.
Il primo consiglio però te lo do subito: vai alla mattina presto, prima dell’arrivo dei bus turistici. Non solo, alla mattina, la luce è particolare, è il momento in cui te lo godrai veramente appieno.
Attenzione: qui dal ‘200 si è vissuto in silenzio e preghiera. Ai visitatori è chiesto un atteggiamento di rispetto raccogliendo il messaggio che viene da questo luogo.
In questa pagina:
Che cos’è l’Eremo delle Carceri
L’Eremo delle Carceri, con le sue Cappelle e il chiostro, pacificamente isolati sui pendii densamente boscosi, conservano l’aria tranquilla e contemplativa amata da San Francesco.
Oltre che per l’atmosfera, l’Eremo merita una visita per la sua architettura e arte medievale e diversi siti legati ad episodi della vita del Santo.
L’Eremo delle Carceri è un antico romitorio sul monte Subasio, a soli 4 km da Assisi, dove San Francesco e i suoi compagni si recavano per dedicarsi esclusivamente alla preghiera.
Seppur il nome può trarti in inganno, il termine “carceri” non ha niente a che vedere con una prigione, ma deriva dal latino. La parola carceres, infatti, indicava un luogo appartato e solitario.
Da questo deriva l’espressione “carcerarsi” riferita ai monaci che si isolavano dal resto del mondo per darsi totalmente alla preghiera.
Dal XIV secolo i Frati cominciarono a stabilirsi qui stabilmente, vivendo in condizioni poverissime.
Nel 1400 su impulso di San Bernardino da Siena vennero aggiunti al corpo dell’Eremo la piccola Chiesa e il Coro, il Refettorio e il Dormitorio con 6 celle. Altre costruzioni vennero erette in tempi successivi.
Durante i secoli hanno vissuto qui numerosissimi frati, alcuni dei quali, come il Beato Antonio da Stroncone, il beato Francesco da Pavia e san giacomo della Marca vennero riconosciuti per la loro santità di vita.
L’Eremo delle Carceri e San Francesco
Quest’eremo fu inizialmente ceduto dal Comune di Assisi ai monaci benedettini che, nel 1215, lo donarono a loro volta a San Francesco.
Il Santo d’Assisi frequentava già da tempo il luogo in maniera sporadica.
Quando il romitorio fu donato a Francesco qui sorgeva già la Cappellina di Santa Maria, ma si ampliò notevolmente nel corso dei secoli.
Tra il 1217 e il 1221, Francesco scrisse la Regola di vita negli eremi in cui indicava i comportamenti che un frate doveva necessariamente tenere se voleva ritirarsi in preghiera in questi luoghi di silenzio.
L’Eremo delle Carceri è fortemente legato alla figura del Santo e la tradizione gli attribuisce numerosi miracoli proprio in questo luogo: basta pensare che la famosa Predica agli Uccelli è attribuita a questo luogo, nei pressi di un leccio sacro, anche se in realtà le fonti storiche lo collocano a Piandarca, fuori dal comune di Assisi.
Storie e miracoli all’Eremo delle Carceri
La tradizione racconta che al di sotto del Santuario ci fosse un fiume, oggi semplicemente un burrone, che San Francesco prosciugò miracolosamente per non disturbare la preghiera dei frati.
All’interno della Grotta di San Francesco potrai facilmente notare un buco dal quale si scorge proprio il burrone. Si racconta che questo fu provocato dal demonio nel momento in cui cadde rovinosamente scacciato da Rufino, uno dei più cari compagni del Santo di Assisi.
Infine un’altra leggenda racconta che il pozzo visibile nel chiostro fu costruito sul punto preciso in cui San Francesco fece sgorgare miracolosamente dell’acqua.
Dov’è, Come arrivare e Parcheggio
Se hai deciso di visitare l’Eremo delle Carceri sappi che dista solamente 4 km da Assisi ma per arrivarci il modo più comodo è con la tua auto o con il taxi. In alternativa i pellegrini percorrono la strada a piedi.
Quando l’ho visitato io non c’erano autobus che portassero fin su.
Il convento è costruito in posizione molto suggestiva, a circa 800 metri di altezza sul livello del mare, alle pendici del Monte Subasio e immerso in un rigoglioso bosco di lecci.
Se raggiungerai l’Eremo in macchina dovrai guidare sulla SS E45, uscire ad Assisi e poi lasciare l’auto nel Parcheggio Matteotti. Da qui potrai proseguire a piedi o prendere un taxi.
In alternativa potresti proseguire con la tua auto fino all’Eremo, ma i parcheggi per le macchine non sono molti: vai alla mattina presto così puoi trovare posto.
Cosa vedere all’Eremo delle Carceri
Come ti dicevo all’inizio l’Eremo si è ampliato poco alla volta. Il suo nucleo era composto dalla Cappella di Santa Maria e dalla grotta oggi denominata di San Francesco.
Le prime opere di ingrandimento risalgono al 1378 quando furono costruiti un dormitorio e una mensa.
Osservando dal basso il romitorio pare assurdo che l’uomo sia davvero riuscito a costruite in un luogo simile. L’ingegno dei frati contribuì a creare un’opera architettonica davvero straordinaria.
La visita all’Eremo delle Carceri inizia da un piccolo chiostro, in quella che viene considerata la parte nuova del complesso.
Da lì si raggiunge il refettorio. Poi è la volta di scendere nella Grotta di San Francesco.
Di seguito provo a spiegarti meglio cosa vedere all’Eremo delle Carceri seguendo le tappe più importanti del percorso.
Il Chiostro
Dal parcheggio dovrai percorrere un breve tratto su una stradina sterrata in mezzo ai lecci, finché non raggiungerai il Santuario.
Un cancello d’ingresso e un breve tunnel immettono in un cortile aperto chiamato il Chiostro.
Il Chiostro è caratterizzato dal famoso Pozzo di San Francesco, luogo in cui, si racconta, che San Francesco abbia fatto miracolosamente sgorgare l’acqua.
Da notare nel chiostro anche il monogramma di San Bernardino da Siena, con incise le iniziali IHS (il nome di Gesù Salvatore degli Uomini) dentro un disco solare.
Dalla terrazza si gode un bel panorama sull’immenso paesaggio umbro: qui riuscirai sicuramente a capire perché centinaia di frati, nel corso dei secoli, hanno scelto di ritirarsi in preghiera in questo luogo dove la Natura regna sovrana.
Appena varcherai l’ingresso, sulla tua destra troverai una piccola segreteria, dove potrai prendere informazioni sul Santuario e un piccolo depliant con la spiegazione delle cose da vedere.
Il Convento
Proseguendo si entra nel piccolo convento. La prima stanza che si visita è il refettorio. Al di sopra potrai vedere le celle dei frati (al momento non ho potuto visitarle, durante la mia ultima visita erano chiuse al pubblico).
Il dormitorio e il refettorio risalgono al 1400: qui i frati consumavano insieme i loro pasti e dormivano in poverissime dimore addossate alla roccia.
Tutto qui parla di essenziale, di preghiera e di una vita votata alla semplicità.
Oratorio di Santa Maria delle Carceri
Uscendo dal refettorio si gira a sinistra per entrare nella chiesina di San Bernardino e poi nella chiesa di Santa Maria delle Carceri
Al suo interno noterai sicuramente un affresco che rappresenta il Santo di Assisi in preghiera di fronte al Crocefisso.
Dalla chiesa si accede poi all’antico oratorio di S. Maria, il cui nome fu dato proprio da San Francesco ed è il cuore dell’Eremo.
Qui infatti la piccola comunità si riuniva nei momenti di preghiera e di vita comune.
Questo posto è stato sin dagli inizi il centro spirituale dell’Eremo ed è sempre stato custodito dai Frati con grande amore e devozione.
Da notare assolutamente l’affresco della Madonna in trono con Bambino. Questo posto è stato sin dagli inizi il centro spirituale dell’Eremo ed è sempre stato custodito dai Frati con grande amore e devozione.
La Grotta di San Francesco
Dopo aver visitato la Cappella potrai scendere una ripida scala che conduce alla Grotta di San Francesco. Qui, il Santo, riposava coricandosi direttamente sulla nuda pietra.
Si tratta in realtà di un’ampia grotta naturale, ora suddivisa in due parti.
Qui potrai osservare il suo semplice giaciglio, scendendo una piccola rampa di scale scavata nella pietra e con passaggi abbastanza angusti, ma molto suggestivi.
Il leccio secolare
Uscendo dalla Grotta noterai sicuramente un grande albero sostenuto da un’imbracatura di ferro: si tratta di un leccio secolare.
Alcuni dicono che questo sia l’albero della famosa predicazione agli uccelli di San Francesco, ma numerosi fonti storiche lo smentiscono. Si ritiene che questa, infatti, avvenne a Piandarca, fuori dal Comune di Assisi.
È anche vero, però, che queste prediche vennero ripetute più volte nel corso della vita del Santo in posti diversi.
All’inizio del vialetto in ghiaia che porta ai numerosi sentieri nel bosco ci sono delle statue di un autore contemporaneo che rappresentano tre frati che ammirano il cielo stellato.
Sono il completamento, rivisto in chiave moderna, dell’inno che sale a Dio, Padre della Vita e della Bellezza, colui ce ci ha donato “il cielo e le chiare stelle, Fratello Sole e Sorella Luna…”
La Grotta di Frate Leone
Dal leccio partono alcuni percorsi nel bosco e potrai decidere, se avrai tempo, di incamminarti lungo una silenziosa e meditativa passeggiata.
Addentrandoti nel bosco, infatti, potrai visitare le grotte degli altri frati compagni di Francesco.
Tra queste troverai la Grotta di Frate Leone, compagno prediletto dal Santo di Assisi che lo definì spesso come esempio “di semplicità e purità”.
Altare di San Francesco
Lungo il sentiero nel bosco vedrai diramarsi diversi sentieri. Uno di questi conduce all’Altare di San Francesco: non puoi mancarlo, è ben evidenziata la deviazione sul sentiero principale.
Cappella di S. Maria Maddalena
Qui è sepolto fra Barnaba da Terni, il fondatore del “Monte di Pietà” di Perugia, secondo il quale chi, trovandosi in difficoltà, poteva ricevere un prestito senza interesse, lasciando un pegno in deposito.
Orari e Informazioni
Per conoscere le iniziative e proposte all’Eremo delle Carceri puoi contattare direttamente via mail: eremodellecarceriassisi@gmail.com o chiamare il 075 812301.
L’ingresso al Santuario e le guide dei frati sono gratuite.
Orari
Apertura giorni feriali
6.30 – 18.00 (ora legale: 6.30 – 19.00)
Apertura giorni festivi
7.30 – 18.00 (ora legale: 7.30 – 19.00)
Per tutti gli altri orari (compresi quelli della S. Messa e della Preghiera) visita il sito ufficiale a questo link.
Giuliana
Grazie x le informazioni, spero di venire nei primi giorni di novembre, x me dovrebbe essere la prima volta che visito l eremo anche se ad Assisi già ci sono stata!