PimpMyTrip.it – Viaggi Fai da Te Blog Cosa Vedere a Maiorca in 5 Giorni: Itinerario, Mappa e Consigli

Cosa Vedere a Maiorca in 5 Giorni: Itinerario, Mappa e Consigli

Maiorca, la più grande delle isole Baleari, non era mai stata nei miei programmi. Poi, complice un volo aereo conveniente e un bellissimo mese di Aprile pieno di ponti al lavoro, io e Massy ci siamo andati e siamo rimasti veramente felici della nostra esperienza.

Abbiamo trascorso a Maiorca un periodo di tempo abbastanza lungo, alloggiando in una finca e vivendo più come dei local che dei turisti. Al ritorno allora ho deciso di creare questo itinerario di cosa vedere a Maiorca in 5 giorni, mettendo insieme tutte le cose più belle e interessanti che puoi fare in un arco di tempo abbastanza ridotto.

Cosa vedere a Maiorca in 5 giorni

In questo itinerario infatti vedrai non solo le bellissime spiagge per cui Maiorca è famosa, ma anche pueblos, grotte sotterranee, spettacolari tramonti sul mare e tutto il meglio del meglio che Maiorca ha da offrire.

Mappa e Consigli per visitare Maiorca in 5 giorni

Questi consigli per visitare Maiorca in 5 giorni sono basati sulla mia esperienza personale sull’isola e spero ti aiutino a programmare meglio la tua vacanza alle Baleari!

Se stai cercando una guida di viaggio cartacea, piccola, leggera ma piena di informazioni utili, io mi sono trovata benissimo con la guida Marco Polo di Maiorca.

Probabilmente arriverai all’aeroporto a 8 km a est della città di Palma. Il modo migliore per girare l’isola è con l’auto a noleggio. Io l’ho presa su Discovercars.com a questo link e mi sono trovata bene. Per approfondire leggi i miei consigli sul noleggio auto a Maiorca.

Se decidi di non noleggiare l’auto il mio consiglio è quello di cercare il tuo alloggio a Palma di Maiorca in quanto è ottimamente collegata con le altre parti dell’isola dai mezzi pubblici e comunque, se non ne trovassi, puoi prendere parte a un tour organizzato più facilmente.

Se invece hai preso l’auto a noleggio, cerca alloggio in una finca nella campagna: conoscerai una Maiorca sorprendentemente rurale e molto più autentica di quella che si trova nelle cittadine superturistiche della costa.

Dedica a Palma di Maiorca almeno una giornata intera, ti serve tutta per vederla come si deve. Puoi anche prendere parte a un free tour come questo qui che è un ottimo modo per prendere subito confidenza con la città.

Sicuramente visiterai Palma di Maiorca. I biglietti per la Cattedrale si acquistano online (noi li abbiamo presi mentre eravamo lì davanti, perdendo così lo slot temporale e dovendo aspettare il turno successivo)

Non affannarti a cercare le spiagge più belle di Maiorca. L’isola infatti ne ha più di 300 e sono tutte veramente bellissime!

Prendi il trenino in legno a scartamento ridotto per andare da Palma di Maiorca a Sollér: è turistico, ma è un’esperienza davvero divertente. Una volta infatti era l’unico mezzo di collegamento tra la capitale e la piccola cittadina, il treno ha più di 100 anni.

Visita anche le grotte di Maiorca: le Cuevas del Drach e le Grotte di Hams sono le più famose, ma io dare anche un’occhiata alle altre che puoi visitare.

Qui sotto trovi la mappa delle cose da vedere a Maiorca in 5 giorni!

Giorno 1: Palma di Maiorca

Oltre a splendide spiagge Maiorca vanta anche un patrimonio storico, architettonico e naturale davvero straordinario che pochi si aspettano.

La scoperta dell’isola comincia per molti dalla sua capitale, Palma di Maiorca, una cittadina che troverai davvero spettacolare. Non tutti sanno, infatti, che questa località ha una storia davvero antica e conserva siti storici unici che la maggior parte dei visitatori rimane stupita di scoprire. Simbolo della città è senza dubbio la sua Cattedrale conosciuta in catalano come “La Seu” che si trova nella zona del lungomare e alla cui costruzione ha collaborato anche Antonio Gaudì.

Palma di Maiorca

Camminando tra le stradine del centro cittadino è ancora possibile ammirare il nucleo originario costruito dai musulmani ma rivisitato dopo la riconquista spagnola. Qui si trovano numerosi edifici moderni (noti come palazzi Casayas) ma anche strutture storiche come il Palazzo Reale dell’Almudaina che è la residenza dei re spagnoli. Inoltre, camminando per le vie della città ricorda di fermarti in più di qualche tapas bar per assaggiare le prelibatezze spagnole magari bevendo dell’ottima birra o della sangria.

Cattedrale di Palma di Maiorca

Se sei a Maiorca per un soggiorno di relax nelle sue splendide spiagge ti suggerisco di aggiungere comunque al tuo viaggio almeno una visita culturale: quella alla Cattedrale di Palma.
I musulmani durante la loro occupazione dell’isola avevano qui costruito una grande moschea che nel XIII secolo, dopo la riconquista, Giacomo I d’Aragona ha deciso di distruggere per edificare in questo spazio una splendida Cattedrale.
L’edificio religioso è stato costruito in una posizione strategica tra il Palazzo reale dell’Almudaina e il mare ed è considerato uno dei capolavori gotici più belli d’Europa. Nonostante sia stata consacrata a metà del Trecento i lavori di costruzione della Chiesa sono poi proseguiti sino al 1600. Fa parte del grandioso complesso anche la Cappella Reale dove si trovano le tombe di re Giacomo II e di re Giacomo III.

La spettacolarità della chiesa risiede nelle sue 61 vetrate e nello scenografico rosone centrale che è largo all’incirca 12 metri, il più grande al mondo. Spettacolare è, due volte all’anno e nei giorni 2 febbraio e 11 novembre, quella che viene definita la Fiesta de la Luz: la luce del sole entra attraversoil rosone maggiore, in modo da proiettare perfettamente il il proprio riflesso sulla parete opposta, proprio sotto al rosone minore, creando così un incredibile gioco di colori.

Nel 1851 la Cattedrale è stata danneggiata da una scossa di terremoto e in seguito ha subito diversi lavori di ristrutturazione e rimaneggiamento eseguiti anche dal famoso architetto catalano Antoni Gaudí.

I biglietti per la Cattedrale si acquistano online

Palazzo Reale dell’Almudaina

Palau de S’Almudaina, il palazzo Reale dell’Amudaina si erge proprio di fianco alla Cattedrale: entrambi, visti da lontano sembrano quasi formare un unico complesso.

Il palazzo ha una ricca storia: da antico alcazar dell’emiro a residenza dei giovani aragonesi, oggi è la residenza di re Filippo VI quando viene in visita a Maiorca. A questo sono dovute le diverse trasformazioni nel corso dei secoli, con influenze di diverse culture e stili architettonici: l suo aspetto attuale è prevalentemente gotico, con alcuni elementi moreschi e romani.

Il palazzo ha due parti distinte che potrai visitare: il Palazzo del Re che ospita la Cappella Reale, nota come Capilla de Santa Ana e la sua bellissima pala d’altare gotica e il Palazzo della Regina. Passeggiare nel palazzo e nei cortili ti darà la sensazione di come davvero vive la famiglia reale.

Altre cose da vedere a Palma di Maiorca

Ho dedicato una parte molto più ampia alla Cattedrale e al Palazzo dell’Amudaina, ma la veità è che ci sono un sacco di altri luoghi di interesse a Palma di Maiorca.

  • Bagni Arabi: erano parte di un’importante dimora del X secolo. Oggi resta una cupola e delle colonne, ma il giardino è un posto davvero molto rilassante
  • Llotja de Palma: questa costruzione che sembra un incrocio tra una chiesa e un castello è uno dei più bei esempi di architettura gotica dell’isola. Venne costruita come mercato del mare dal famoso architetto Guillem Sagrer tra il 1420 e il 1452. A mio avviso troppo sottovalutata (non l’ho trovata neanche su alcune guide turistiche), ma molto affascinante.
  • Plaça Major: questa grande piazza rettangolare in centro città, particolare per i colori delle case e delle imposte, è circondata da caffè, ristoranti e negozi ed è un ottimo posto per rilassarsi, mangiare qualcosa o incontrarsi con gli amici.
  • Mercat de l’Olivar: questo coloratissimo mercato coperto è un luogo straordinario per osservare la vita dei maiorchini, per acquistare prodotti e souvenir o per fermarsi a prendere tapas e un bicchiere di vino!
  • Castello di Bellver: vale la pena fare a piedi la lunga scalinata per raggiungere il castello, situato su una collina sopra il porto e da cui si gode di una vista eccezionale. In alternativa ci si arriva in auto lungo una strada dentro un parco dove i locali vanno a correre. Il castello, oltre ai panorami, è carino e vale la pena visitarlo, soprattutto per la sua corte interna con il loggiato circolare.Ospita anche il museo storico.

Giorno 2: Sierra de Tramuntana e Pueblos

Conosciuta per essere “la spina dorsale di Maiorca” la Sierra de Tramuntana è una catena montuosa che attraversa interamente l’isola e per i suoi paesaggi spettacolari è stata nominata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Al suo interno si trovano diversi ambienti: dalle vette montuose ai terrazzamenti coltivati con ulivi, viti, aranceti e altre coltivazioni dell’ambiente mediterraneo. In più, questo territorio ospita piccoli fattorie e villaggi come Antratx, Deià e Valldemossa dove il tempo sembra essersi fermato e dove regna pace e tranquillità.

Sierra de Tramuntana

La Sierra de Tramuntana si estende lungo la zona nord-occidentale dell’isola e ospita al suo interno anche due laghi, quello di Gorg Blau e quello di Cúber.

Per visitare questo bellissimo sito puoi percorrere a piedi alcuni dei suoi itinerari come la Ruta de Piedra che va da Andratx a Pollençae ed è il percorso più famoso. In totale la Ruta de Piedra è lunga circa 280 chilometri e si compone di otto tappe, per questo puoi scegliere di percorrerla tutta o solo una parte. Un’altra alternativa per scoprire la zona è quella di prendere il treno di Sóller, un’antica linea ferroviaria che parte da Palma e attraversa boschi, ponti, acquedotti e offre l’opportunità di ammirare alcuni dei paesaggi più belli dell’isola sino a raggiungere la città di Sóller.

Valldemossa

Valldemossa è il pueblo più turistico  di tutti, ma c’è un motivo. Pur avendone visto altri, devo ammettere che è quello secondo me più bello in assoluto. Tutte le parole più cliché che ti vengono in mente per descrivere un villaggio incastonato tra le verdi montagne di Maiorca descrivono perfettamente Valldemossa. Re Jaume II edificò qui la sua residenza estiva. Le sue case in pietra color ocra, i giardini fioriti, la Real Cartuja e il monastero continuano ad affascinare chiunque decisa di visitarlo.

Valldemossa, oltre alla sua storia araba, seguita poi da quella dei frati francescani, è soprattutto legata alla personalità e ai suoi legami con Chopin.

In circa 20 minuti puoi raggiungere con la tua auto a noleggio anche il suo porto: la strada è da brivido, una serie di tornanti stretti tra i pini e belle vedute sul mare. Il porto non vale granché a dire il vero, il vero viaggio è la strada per arrivarci.

CONSIGLIO PRO: sulla strada tra Valldemossa e Deià, la nostra prossima destinazione, c’è uno dei punti panoramici più famosi di Maiorca, particolarmente indicato al tramonto e molto popolare tra gli abitanti dell’isola: Sa Foradada. Sa Foradada è un belvedere con vista sul mare e sull’omonimo scoglio, il cui nome deriva da un grande foro nella rocciache, secondo la leggenda, pare sia stato causato da una palla di cannone pirata.  Sul belvedere c’è un allegro bar dove sedersi, prendere uno spritz e aspettare che il tramonto riempia il mare con i suoi colori incredibili!

Deià

Proseguendo da Volldemossa, percorrerai una strada bellissima fino a raggiungere Deià, un altro paesino di montagna sulla Sierra de Tramuntana. Di Deià avevo sentito dire che “è il pueblo più bello di Maiorca” ma sinceramente devo dissentire. Carino, è vero, ma Valdemossa e Sollér per me sono migliori. Molto famosa tra i ciclisti, Deià è arrampicata su un colle, ma il posto più bello per godersela è il cimitero in cima. Sembra strano ma è così. Dal cimitero di ha un panorama bellissimo sulla Sierra de Tramuntana e lo sguardo arriva fin giù, con il mare all’orizzonte. Qui sono inoltre sepolti artisti e intellettuali, come lo scrittore britannico Graves.

Un posto secondo me merita una particolare attenzione, ovvero il punto panoramico Sa Foradada che si trova proprio sulla strada da Volldemossa a Deià. Qui il tramonto con vista sul mare e sull’omonimo scoglio è un must, amato tantissimo dai maiorchini. Il nome Sa Foradada deriva dal grande foro nella roccia che, secondo la leggenda, pare sia stato causato da una palla di cannone pirata.

Al Belvedere troverai un bar e un ristorante. il parcheggio è a pagamento.

Sollér

Continuando oltre Deià, raggiungerai un altro pueblo famosissimo di Maiorca: Sollér. Sollér è famosa per la sua bella piazza con l’incredibile iglesia de San Bartolomeu e la sua facciata gotica, per l’antica ferrovia a scartamento ridotto e il treno in legno, una volta l’unico collegamento con la Capitale Palma di Maiorca e per il suo porto, con la bella spiaggia e le barche che partono per l’escursione verso Sa Calobra, una delle calette più famose dell’isola.

Giorno 3: Alcudia e Cap de Formentor

Nella parte nord dell’isola si trova la piccola e caratteristica cittadina di Alcudia le cui origini risalgono al medioevo ma in realtà questo territorio era già abitato al tempo dell’antica Roma quando era conosciuto come Pollentia. Pollentia, infatti, è nota per essere stata uno dei primi insediamenti romani nell’isola fondato dal console Cecilio Metello Quinto attorno al II secolo a.C. come accampamento ma poi ingranditosi sempre più.

Mirador de Es Colomer Cap de Formentor

Dopo la caduta dell’Impero Romano, Pollentia si è spopolata e la città è stata rifondata all’epoca dei Mori a poca distanza dal nucleo antico con il nome di Al-Kudi, che in arabo significa “sulla collina”.
La città di Alcudia è ora una località di grande interesse circondata da possenti mura all’interno della quali si trovano conservati storici edifici come la prestigiosa Chiesa di San Jaume. Questa città, inoltre, è famosa per ospitare la Playa de Alcudia, una delle più famose dell’isola, e il resort di Port d’Alcudia.

Il punto più a nord della Serra de Tramuntana è noto come Cap Formentor ed è un promontorio che si estende per circa 20 km, da Port de Pollença fino al mare. Qui si trova un percorso davvero panoramico che, grazie alle alte scogliere a picco sul mare, consente di ammirare paesaggi meravigliosi.

Oltre a custodire diversi percorsi per il trekking, Cap Formentor vanta anche diversi “miradores”, ovvero terrazze che permettono di ammirare viste mozzafiato. Il migliore è sicuramente Mirador di Es Colomer.
Se vuoi rilassarti in spiaggia ti consiglio di non perdere Playa de Formentor che è una delle più belle dell’isola ed è circondata da una rigogliosa pineta. Se ami i litorali più tranquilli e selvaggi, invece, ti suggerisco la caletta di Cala Figuera.

Il sito più importante della zona, però, è senza dubbio il faro di Formentor che è stato costruito nel 1863 sulla punta più a nord della penisola. In molti credono che il momento migliore per visitare il Faro sia il tramonto ma io, dato che Cap de Formentor è orientato a nord-est, ti consiglio di venire all’alba. Nei mesi estivi (solitamente da inizio giugno a fine settembre) non è possibile raggiungere il faro in auto, in quanto l’ultimo tratto di strada viene chiuso al traffico automobilistico. Le alternative da valutare sono: fare il percorso a piedi oppure servirsi del bus navetta messo a disposizione che fa spola dal parcheggio vicino al faro.

Giorno 4: Grotte di Maiorca, Cala Mesquida o Cala Agulla

Parte dello splendido patrimonio naturale di Maiorca sono le grotte sotterranee in cui si trovano molte formazioni calcaree che si sono formate migliaia, se non addirittura milioni, di anni fa. Tra le più famose ci sono sicuramente le Cuevas del Drach e le Grotte di Hams.

Personalmente ti consiglio di visitarne almeno una delle due al mattino, pranzare nell’allegro porto di Porto Cristo (che si trova vicinissimo) e nel pomeriggio andare a visitare un’altra spiaggia tra quelle vicine come Cala Agulla o Cala Mesquida.

Cave del Drago

Le più famose tra le grotte a Maiorca sono quelle del Drago (Cuevas del Drach) che sorgono 25 metri sotto il livello del mare; qui vengono organizzati anche spettacoli musicali grazie all’ottima acustica naturale. La visita dura un’ora: il percorso a piedi all’interno delle Grotte del Drago che sono, in realtà, formate da 4 diverse grotte, è lungo meno di 1,5 km  e per chi vuole alla fine è possibile anche fare un’escursione in barca nel Lago Martel (che porta il nome del suo scopritore) ed è considerato uno dei più grandi laghi sotterranei al mondo.

Cuevas del Drach

Prima di terminare la visita verrai accompagnato anche in un’area trasformata in anfiteatro dove potrai assistere ad un breve concerto di musica classica della durata di 10 minuti.

Le Cuevas del Drach a me sono piaciute, nonostante fossero piene di gente. Lo spettacolo di musica classica è abbastanza kitsch, ma è gradevole. Quando esci dalle grotte (o prima di entrare) avventurati alla piccola caletta proprio sotto: è carinissima.

Le grotte sono una delle attrazioni turistiche più frequentate di Maiorca, quindi ti conviene comprare i biglietti in anticipo. Noi non lo abbiamo fatto e abbiamo dovuto aspettare che si liberasse uno slot alle 4 del pomeriggio (eravamo lì a mezzogiorno). Ok ne abbiamo approfittato per andare a fare un giro e mangiare a Porto Cristo, ma se decidi di andarci è meglio scegliere l’ora e bloccare la prenotazione acquistando i biglietti online.

Se hai deciso di non noleggiare un’auto ma vuoi visitare le Cuevas del Drach, allora puoi scegliere di partecipare a un tour molto interessante:

Grotte di Hams

Poco lontano dalle Cuevas del Drach, si trovano altre famosissime grotte, le Grotte di Hams che sono tra le prime grotte aperte al pubblico in Spagna.Il nome “Hams” deriva dalla parola “ham”, che significa “uncino” nel dialetto catalano locale, e si riferisce alle strane stalattiti a forma di uncino che si possono trovare qui.

La tua visita comincerà dalla Grotta Rotonda, uno spazio aperto, che attualmente ospita uno spettacolare giardino botanico, verde e pieno di vita. Dopodiché passerai alla Grotta Classica la  parte più estesa del sistema di grotte, con un labirinto di passaggi e camere con suggestive formazioni rocciose tra cui stalattiti e stalagmiti. Durante il tour vedrai anche la Grotta Azzurra dove potrai assistere al documentario che racconta alla storia di Maiorca, i suoi primi abitanti, alla formazione delle Grotte e alla loro straordinaria scoperta.

Il Mare di Venezia è un lago sotterraneo con acque cristalline e alla fine della visita guidata, i visitatori possono assistere a uno spettacolo di luci e suoni che esalta la bellezza naturale del lago.

Altre grotte da visitare a Maiorca

Ci sono altre grotte e cave da visitare a Maiorca. La maggior parte dei visitatori, va alle Cuvas del Drach (dove sono andata anche io) e a quelle di Hams, ma se cerchi un’esperieza meno turistica e più intima, dai un’occhiata ad altre grotte qui sotto:

  • Coves de Carpanet: situate ai piedi della catena montuosa della Serra de Tramuntana, queste grotte offrono un’esperienza più intima grazie alle loro dimensioni ridotte. Le visite guidate forniscono approfondimenti sull’affascinante storia geologica e sulla diversità della flora e della fauna delle grotte.
  • Cave di Artà: situate sulla costa nord-orientale di Maiorca, le Grotte di Artà vantano straordinarie formazioni naturali e camere uniche, come le sale dette del Purgatorio, la Sala del Teatro, la Sala Banderas e la Sala della Gloria. Una leggenda narra anche che, durante la riconquista cristiana dell’isola, le truppe catalane trovarono 2.000 arabi nascosti in queste caverne e pare che secoli le grotte stesse fossero usate da pirati e contrabbandieri!
  • Cuevas de Genova: situate a Palma di Maiorca, queste grotte sono molto visitate dalle famiglie vista la vicinanza e la facilità di raggiungerle dalla capitale anche senza avere un’auto a noleggio. Queste grotte, anche se meno conosciute, sono una gemma nascosta. Sebbene più piccole rispetto agli altri sistemi di grotte, le Cuevas de Genova mostrano bellissime formazioni di calcite e forniscono un’alternativa ai siti turistici più affollati.

Cala Mesquida

Non ci girerò molto intorno: Cala Mesquida è la spiaggia di Maiorca che a me è rimasta più nel cuore, nonostante su un lato della scogliera siano stati costruiti dei Residence che, secondo me, la rovinano un po’ e la rendono sicuramente molto turistica durante l’estate. Ma la sabbia dorata e morbida in cui camminando si sprofonda e l’azzurro del mare sono veramente indimenticabili.

Una delle caratteristiche più belle per me di Cala Mesquida è l’area protetta di dune di sabbia dietro la spiaggia, che ospita varie specie di uccelli e altri animali selvatici. C’è un percorso di passerelle che si possono percorrere, purtroppo al momento in cui sono andata era chiuso, spero che tu sia più fortunato.

Cala Agulla

Cala Agulla è stata la prima spiaggia che abbiamo visitato durante il nostro viaggio a Maiorca: si trova vicina a Cala Mesquida e anche questa spiaggia mi è piaciuta moltissimo. La spiaggia, una lunga distesa di sabbia con alle spalle una pineta, è attrezzata con sdraio e ombrelloni nella stagione estiva. Sebbene a quanto pare sia abbastanza popolare durante l’estate, la spiaggia è ampia per cui, camminando un po’ si può trovare qualche spazio un po’ più riservato, lontano dalla folla.

Cala Agulla è anche un ottimo punto di partenza per escursioni a piedi e in bicicletta nel parco circostante, che offre una moltitudine di sentieri e di panorami mozzafiato.

Nelle sue vicinanze si possono visitare le cittadine di Arta e Capdepera oppure alla sera fermarsi in uno dei locali o fare una passeggiata sul bellissimo lungomare della vicina cittadina di Cala Ratjada.

Giorno 5: Es Trenc e Cala Pi o spiagge di Cala Mondragò

Ultimo giorno e quindi dedichiamolo al mare! Potrai scegliere se spapparanzarti tutto il giorno su una spiaggia, oppure visitare più spiagge in una sola giornata. Se decidi per la seconda opzione, secondo me le accoppiate vincenti sono Es Trenc + Cala Pi oppure  oppure le due spiagge di Cala Mondragò.

Spiagge di Maiorca

Maiorca è infatti conosciuta per le sue bellissime spiagge, di diversa tipologia, e le sue calette, gentilmente lambite da un mare color turchese. Sebbene noi siamo andati fuori stagione e le spiagge ancora presentavano molte alghe (ma le ruspe erano già al lavoro per renderle perfette per la stagione turistica) non ho potuto non rimanere innamorata dei colori che variano dal bianco candido a un giallo dorato, delle calette rocciose e delle spiagge di sabbia lunghe chilometri: insomma le spiagge di Maiorca sono così tante e talmente diverse una dall’altra che dire quale sia la migliore è veramente difficile. Noi siamo state in quelle più famose!

Es Trenc

Conosciuta anche come i “Caraibi di Maiorca” per il colore della sabbia e le acque cristalline Es Trenc è spesso definita la spiaggia più bella di Maiorca e non sarà difficile nel momento in cui ci vai, capire perché. Si trova infatti nella zona sud-est dell’isola all’interno di un’area naturale protetta chiamata Es Trenc-Salobrar de Campos, che comprende dune di sabbia, una zona umida e saline, insomma un habitat importante per varie specie di uccelli e per la fauna selvatica.

La spiaggia di Es Trenc si estende per ben 3 km lungo i quali troverai sia un’area di spiaggia attrezzata con sdraio, ombrelloni e chiringuitos in cui mangiare o bere qualcosa, sia una zona di spiaggia libera (in quest’area, inoltre, una parte è frequentata anche da naturisti).

Le acque sono cristalline e i fondali digradano gradualmente. Il mare è tipicamente calmo, che lo rende ideale per nuotare e fare snorkeling. I bassi fondali vicino alla riva sono particolarmente adatti alle famiglie con bambini.

Es Trenc si raggiunge facilmente in macchina (basta mettere il navigatore, ma comunque è ben segnalata dai cartelli lungo la strada) e c’è un parcheggio a pagamento dove puoi lasciare il tuo veicolo. L’unica cosa a cui prestare attenzione è quella di andare abbastanza presto, perché il parcheggio non è enorme!

Cala Pi

Probabilmente, se hai sfogliato il web per trovare le spiagge di Maiorca consigliate, più di una volta avrai messo gli occhi sul nome di Cala Pi. Cala Pi è una caletta sabbiosa all’interno di una lunga insenatura  stretta tra due costoni rocciosi ricoperti da una folta pineta che creano un meraviglioso contrasto di colori con il turchese dell’acqua. Vale la pena andarci anche solo per fotografarla dall’alto!

Purtroppo nella stagione estiva è sempre terribilmente affollata a causa della sua facilità di accesso e al fatto di “essersi fatta un nome”. Non ci sono servizi come ombrelloni e sdraio, ma troverai bar e ristoranti risalendo la scaletta di accesso alla spiaggia.

Affacciata sulla spiaggia si trova anche la Torre di Cala Pi, una torre di avvistamento del XVII secolo che faceva parte di una rete di torri difensive costruite per proteggere l’isola dagli attacchi dei pirati. La torre non è sempre aperta al pubblico, ma vale la pena per il panorama e offre uno scorcio della ricca storia dell’isola.

Cala Mondragó e Cala S’Amarador

Nella zona meridionale dell’isola all’interno del Parc Natural Mondragò si possono trovare altre due splendide spiagge: Cala Mondragó (ideale per chi ama lo snorkeling) e la più tranquilla Cala S’Amarador, che vantano la celeberrima Bandiera Blu per la qualità del mare. Entrambe le spiagge si trovano vicine all’interno del Parco naturale, il che non fa che aumentare il loro fascino in quanto offre un’opportunità fantastica anche di percorrere sentieri nella pineta e scattare foto a tutte le calette che incontrerai!

Le potrai visitare entrambe, in quanto sono separate solo da un sentiero sterrato sulla scogliera ma abbastanza breve da percorrere.

  • Cala S’Amarador: lunga spiaggia di circa 150 metri con il mate stretto tra due pareti di scogliera e alle spalle la pineta.
  • Cala Mondragó: è più piccola della “sorella” ed è sempre molto frequentata, ma ti innamorerai della sabbia bianca e soffice che degrada dolcemente verso il mare turchese.
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