Luxor è probabilmente la città dell’Egitto con il più alto numero di siti archeologici visitabili dai turisti.
I templi giganteschi e le antiche tombe, molte delle quali conservano ancora i colori di quando furono chiuse ermeticamente per l’ultima volta, fanno di Luxor un meraviglioso museo a cielo aperto. Da scoprire e visitare rigorosamente con guide esperte e coinvolgenti.
Dove oggi si trova Luxor, un tempo sorgeva l’antica Tebe, la grande città protagonista del Medio e Nuovo Regno. La città dei faraoni, che la arricchirono con i loro giganteschi monumenti dedicati agli dei antropomorfi.
I siti da vedere sono numerosi e la loro esplorazione richiede tempo. Solo per farti un esempio: il tempio di Luxor (quello che si trova esattamente al centro della città omonima) richiederà almeno tre ore per la visita, ma di sicuro vorrai tornare anche dopo il tramonto del sole.
La vista del viale delle Sfingi illuminato dalle torce vale da sola il viaggio. Luxor è anche il punto da cui partire o al quale arrivare per una crociera sul Nilo.
Un giorno è poco per vivere Luxor come meriterebbe: insomma verrai via con l’idea di non aver visto tutto il possibile ed è così, ma con questo itinerario (che ho scritto dopo esserci stata ben 3 volte) avrai visto tutte le cose più importanti.
In questa pagina:
Cosa vedere a Luxor in un giorno: Itinerario
Se hai quindi un solo giorno per visitare Luxor e Karnak non ti preoccupare, se seguirai questo itinerario andrai via comunque abbastanza soddisfatto (e con una gran voglia di tornarci).
Luxor è divisa dal Nilo in due parti: la parte Est e la parte Ovest. Dedicheremo alla parte Ovest la mattinata e a quella Est il pomeriggio.
Durante la mattinata visiteremo dunque (sveglia presto e gambe in spalla):
- Valle dei Re
- Valle delle Regine
- Tempio di Hatshepsut
- Colossi di Memnone
Mentre il pomeriggio staremo sulla parte est (dove tra l’altro ti consiglio di cercare alloggio) e dove visiteremo altri due posti imperdibili di Luxor: il tempio di Luxor e il Tempio di Karnak.
Fidati, solo per questi due templi ti ci vorrà un sacco di tempo, ma se li fai in fretta e vuoi vedere qualcos’altro e scoprire di più sull’Egitto e la sua storia allora vai a visitare anche il Museo di Luxor!
Visitare la parte Ovest (cioè dove si trova la Valle dei Re) è impossibile praticamente da fare con i mezzi pubblici. Dovrai per forza o prendere il taxi, oppure prendere parte a un tour guidato. I siti di interesse infatti sono abbastanza lontani.
Tra i tour che ti consiglio, ne ho trovati due in italiano che fanno sicuramente al caso tuo:
- –> Visita guidata della Valle dei Re e delle Regine, Colossi e Hatshepsut
- –> Tour completo di Luxor in italiano
- –> Visita guidata dei Templi di Luxor e Karnak in italiano
Il tempio di Luxor invece si trova praticamente in centro città e per visitare quello di Karnak potrai prendere un taxi, oppure percorrere a piedi il meraviglioso Viale delle Sfingi.
Qui sotto trovi dunque le migliori cose da vedere a Luxor, ma se hai più tempo di un solo giorno, alla fine dell’articolo trovi un sacco di altre cose da fare.
Valle dei Re
La prima cosa che dovresti visitare quando sei a Luxor è la celeberrima Valle dei Re. Ti consiglio di farlo alla mattina per due motivi ben precisi: il primo è il caldo infernale che, in ogni periodo dell’anno, ma in estate ancora peggio, troverai nelle ore centrali della giornata.
Il secondo motivo sono le persone: cerca di arrivare prima dei pullman organizzati con i gruppi di turisti, se li eviti, ti godrai la visita molto di più. La Valle dei Re è ancora più magica se c’è silenzio!
Personalmente desideravo visitare la Valle dei Re sin da quando ero bimbetta e lessi “Tutankhamon, il mistero di un faraone” di Howard Carter (l’archeologo che ne scoprì la tomba nel 1922).
Il mio primo viaggio in Egitto è stato da tempo sognato e programmato solo per vedere questo luogo: più della piana di Giza, più del Museo de Il Cairo e del Tesoro del Re. E poi ci sono tornata ancora e ancora.
Nascosta tra le montagne brulle della riva sinistra del Nilo, per Valle dei Re si intende il luogo dove venivano tumulati, per il loro riposo eterno, i faraoni delle dinastie dalla diciottesima alla ventesima.
Le tombe sono scavate direttamente nelle pareti rocciose dei colli e i loro ingressi, nell’antichità, venivano occultati con cumuli di detriti per sottrarli alle profanazioni.
Le tombe della Valle dei Re presentano tutte la stessa disposizione: una porta tagliata direttamente nella roccia porta a un corridoio, spesso lungo più di 100 metri, diviso in sezioni che si vanno progressivamente restringendo in nicchie e cappelle laterali, fino ad arrivare alla camera sepolcrale.
In genere nella camera principale si trova l’enorme sarcofago, all’interno del quale è deposta la mummia reale.
Sono oltre 60 le tombe scoperte fino adesso nella Valle dei Re, numerate progressivamente. Quelle visitabili però sono solo alcune.
Sebbene ci siano molti faraoni che hanno avuto importanza fondamentale nella storia d’Egitto, la tomba più famosa è senz’altro quella del re bambino, Tutankhamon.
Fu scoperta nel 1922 dall’inglese Howard Carter ed è l’unica che è pervenuta fino a noi parzialmente intatta. Tutti gli arredi della tomba, inclusa la famosa maschera d’oro del faraone, sono oggi ospitati presso il Museo Egizio del Cairo.
Il biglietto standard per visitare la Valle dei Re prevede l’ingresso in 3 tombe (tra cui quella di Tutankhamon) e, se vuoi visitarne altre, devi pagare un sovrapprezzo.
Se posso darti un consiglio, nonostante il costo spropositato rispetto al resto, visita quella di Seti I: i colori che troverai all’interno sono praticamente intatti, è davvero una cosa meravigliosa!
Curiosità: durante la mia ultima visita, ho preso una guida italiana perché volevo saperne di più e mi ha raccontato perché è stata scelta quella Valle rispetto alle altre che ci sono nei dintorni.
Se te lo stai chiedendo, quando sarai là, alza lo sguardo e fai caso alla forma della montagna che sovrasta la Valle: vedrai che è a forma di piramide, perché, nonostante gli antichi Egizi volessero nascondere le tombe dai predoni, non potevano fare a meno di una forma che significasse l’alzata verso il cielo dei defunti.
Se anche tu cerchi una visita guidata in italiano per scoprire un sacco di racconti, aneddoti e cose che non avresti mai immaginato, qui sotto ne ho trovate alcune che potrebbero piacerti:
- –> Valle dei Re e delle Regine, Colossi e Hatshepsut (in ITALIANO)
- –> Tour completo di Luxor in italiano
Valle delle Regine
A 1,5 chilometri a sud-ovest della Valle dei Re, si trova un’altra Valle famosa: la Valle delle Regine.
Deve chiaramente il suo nome alla destinazione finale riservata alle regine della 19ª e 20ª dinastia, vi sono però sepolti anche diversi principi deceduti in età infantile (si crede che riposino in questa valle almeno quattro figli di Ramses III).
Nella Valle delle Regine sono state finora identificate oltre 70 tombe, ma probabilmente la roccia ne nasconde molte altre.
La più famosa è senz’altro la tomba numero 66: quella della Regina Nefertari, moglie di Ramses II.
È la più nota e non solo perché è la più bella della necropoli, molto più complessa di tutte le altre rinvenute finora. È famosa perché è stata per anni chiusa e restaurata grazie al contributo di alcuni operatori italiani, i migliori in questo campo.
La tomba ha riacquistato oggi lo splendore di un tempo, ma purtroppo è aperta solo in rare occasioni. Si vuole evitare che l’umidità prodotta dal respiro dei visitatori possa danneggiare nuovamente i preziosi bassorilievi colorati.
Il biglietto non è incluso nel biglietto della Valle delle Regine, ma come per la tomba di Seti I è a parte. Ha un costo esagerato e sei autorizzato a stare nella tomba per soli 10 minuti.
Di una bellezza eccezionale è il soffitto, dipinto come un cielo stellato.
Tempio funerario di Hatshepsut
Protetto da una conca naturale formata dalle montagne che la sovrastano, il tempio funerario di Hatshepsut è sicuramente una delle più alte realizzazioni dell’architettura egizia.
Deve la sua fama senz’altro a colei che lo progettò per ospitare la propria tomba e quella di suo padre: il faraone donna, la regina Hatshepsut.
Si arriva al tempio attraverso un viale monumentale in salita, contornato da sfingi, che conduce fino al grande cortile.
Una serie di terrazze degradanti, collegate da rampe in salita, lanciano lo sguardo verso la gigantesca costruzione.
Anche questo tempio, esattamente come quello di Karnak, richiederà molto tempo per la sua visita.
Curiosità: se parli con gli abitanti di Luxor, sentirai chiamare affettuosamente il tempio di Hatshepsut come il “tempio di Hot Chicken Soup” ovvero “Tempio della zuppa calda di pollo”. Il vero motivo è che per molti egiziani è un nome difficile da pronunciare e da ricordare e questo serve a ricordarglielo.
Ti consiglio di approfittare di una visita guidata per poterne apprezzare tutte le sfumature, le sale, i deambulatori e le cappelle che lo formano, ma anche perché una guida terrà “alla larga” persone discretamente fastidiose che si accalcheranno su di te per qualche spicciolo e, credimi, possono davvero diventare ossessive.
Colossi di Memnone
I colossi di Memnone sembrano usciti direttamente da un libro fantasy. L’impressione che si ha è che, attraversandoli, si venga a casa portati direttamente nel metaverso.
Si tratta di due gigantesche e notissime sculture che affiancavano, un tempo, l’ingresso al tempio funerario di Amenofi III.
Questo faraone aveva fatto venire dalla montagna rossa, nei pressi del Cairo, due giganteschi monoliti di quarzite, nei quali furono intagliate le due statue.
Sono rivolte entrambe verso oriente e sono alte 16 metri, oltre allo zoccolo di 2,30 metri.
Rappresentano entrambi il faraone Amenofi III, seduto in posa tradizionale. Ai lati si trovano delle piccole figure femminili.
Nel 27 a.C., un terremoto colpì la zona, danneggiando gravemente il colosso nord. Pare che la pietra avesse riportato una gigantesca spaccatura, che andava dalla testa fino alla cintura. Grazie a questa crepa, si dice che il colosso, al mattino prima dell’aurora, “cantasse”.
Pare infatti che quando la pietra iniziava ad asciugarsi dall’umidità della notte, emettesse un suono simile alla vibrazione di una corda di chitarra.
Il romano Settimio Severo, all’inizio del III secolo, ordinò il restauro del monumento e da allora il colosso nord perse la voce.
La visita ai Colossi di Memnone durerà all’incirca 5 minuti, il tempo di scendere dall’auto, scattare due fotografie di ricordo e ripartire.
Tempio di Luxor
Nel centro pieno della città moderna, il tempio di Luxor è in aperto contrasto con tutto quello che lo circonda.
La visita al tempio di Luxor richiederà circa due ore. In questo itinerario l’ho messo al pomeriggio, mio consiglio però è di tornare anche alla sera perché la vista del viale delle sfingi illuminato dalle torce è qualcosa di assolutamente impagabile.
Il tempio di Luxor dipendeva da quello di Karnak, molto più grande in dimensioni.
È detto anche harem meridionale di Amon e serviva per la processione dedicata a questo dio. Il Tempio misura circa 260 metri e la costruzione si deve in gran parte ai due faraoni Amenofi III e Ramses II.
L’ingresso al tempio porta direttamente di fronte all’obelisco di Ramses II, collocato di fronte all’ingresso monumentale. Alto oltre 25 metri, è il gemello di quello che, nel 1831, venne donato alla corte di Luigi Filippo e che adesso si trova al centro di Place de la Concorde a Parigi.
Oltre l’obelisco si trova l’ingresso monumentale a guardia del quale ci sono statue gigantesche.
Dei sei colossi originali, i due collocati a destra e a sinistra del portale rappresentano Ramses II e sono alti in totale quasi 16 metri. Accanto al faraone, l’amata regina Nefertari, con alla base bassorilievi dei prigionieri dei territori conquistati dal marito.
Degli altri quattro colossi in granito rosa originali, ne rimane uno solo, accanto al re, rappresentante la figlia della coppia: Meritamon.
L’ingresso monumentale fu costruito da Ramses II con materiali di recupero provenienti da un tempio che sorgeva precedentemente in questo luogo.
L’ingresso è largo 65 metri. Dall’ingresso si viene catapultati indietro di oltre 4000 anni. Direttamente nel cortile detto di Ramses II, dal nome di colui che lo volle.
È largo oltre 55 metri ed è circondato da una doppia fila di colonne. Sulla parte sinistra del cortile, sorge la moschea di Abu-el-Haggag.
Ho trovato questo cortile sempre molto affollato, di gruppi di turisti ma anche di locali. Anche di sera non sono riuscita a fare una foto in cui non comparisse qualcuno. È un’opera architettonica straordinaria, toglie il fiato.
Anche se non si è amanti della storia e dell’archeologia, non si può fare a meno di ammirare una costruzione che ha letteralmente resistito ai millenni.
Proseguendo la visita, si arriva all’ingresso monumentale di Amenofi III, largo oltre 26 metri, dal quale si accede a un colonnato composto da sette colonne alte quasi 16 metri.
I muri che delimitano il portico sono decorati con bassorilievi realizzati sotto il breve regno di Tutankhamon.
Oltrepassato il colonnato, si arriva al cortile di Amenofi III, addirittura più grande e straordinario del precedente.
Su tre lati del cortile ci sono due file di colonne, mentre sulla parete opposta rispetto all’entrata le file di colonne sono ben quattro (sala ipostila), di 8 colonne ciascuna.
A sud della sala ipostila, si trova il vestibolo. Il soffitto era un tempo sostenuto da otto colonne e fu trasformato in epoca romana romana in una cappella di culto imperiale. Le due stanze laterali avevano forse la funzione di sagrestia.
Oltre, si trova la stanza delle offerte, a quattro colonne, decorata da Amenofi per rendere onore al dio Amon. Inoltrandosi ancora, si trova la sala delle colonne, con due file di otto colonne, che fungeva da ambiente segreto e in particolare si arriva alla sala detta Santo dei santi dove le decorazioni mostrano il faraone deceduto introdotto alla presenza di Amon da Horus.
Viale delle Sfingi
Il Viale delle Sfingi è un viale lungo 2,7 km che collega il Tempio di Karnak al Tempio di Luxor. È stato riaperto al pubblico nel novembre 2021 dopo 70 anni di lavori di restauro.
Si ritiene che il viale fosse fiancheggiato da oltre 1300 sfingi e statue con teste di ariete. Le sfingi sono un simbolo di Amon, il dio egizio dell’aria.
Oggi ne restano circa 600 e, anche se per percorrere il viale ci vogliono circa 45 minuti, tra il caldo e le foto che ti fermerai a scattare probabilmente ti servirà molto più tempo.
Tempio di Karnak
A 3 chilometri a nord est della città di Luxor, sulla riva destra del Nilo, troverai uno dei complessi archeologici più grandi dell’intero Egitto: prende il nome di Tempio di Karnak.
Confesso che appena arrivata, ho faticato a credere ai miei occhi. Mi sembrava di essere dentro un film di Indiana Jones!
Hai presente il film “Assassinio sul Nilo”? Ecco, pensa di camminare tra una foresta di colonne di 4000 anni fa, nel caldo del pomeriggio nord africano. E provare a fotografare tutto. È semplicemente impossibile.
In realtà il complesso monumentale di Karnak è una vera e propria cittadella, protetta da un’imponente cinta muraria. Si può dividere idealmente in tre nuclei, rispettivamente dedicati (partendo da nord e andando verso sud) a Montu, Amon e Mut.
La cinta muraria di Amon, la massima divinità adorata dalla città di Tebe, ha dei numeri impressionanti.
8 metri di spessore, costruita in mattoni crudi, con otto porte in pietra che danno l’accesso all’interno. Il muro è lungo circa 2400 metri, fatto come un gigantesco quadrilatero.
E indovina un po’? Esattamente come le Piramidi della piana di Giza, i quattro angoli corrispondono esattamente ai quattro punti cardinali.
Questa cinta muraria è quella che racchiude la maggior parte dei templi di questo complesso, di sicuro i meglio conservati.
ATTENZIONE: alla sera viene offerto al tempio di Karnak lo spettacolo di luci e Suoni. Io lo avevo fatto, ma non mi aveva lasciata molto soddisfatta. Se decidi di farlo anche tu (e nel caso fosse migliorato) fammelo sapere nei commenti!
Il Grande Tempio di Amon
Il Grande Tempio di Amon è costituito a sua volta da numerosi edifici. Sono stati parecchi gli interventi che nel corso dei millenni sono stati fatti su queste costruzioni: ampliamenti, rifacimenti, abbattimenti delle parti precedenti.
Il tutto è sempre stato improntato a dare un carattere di grandiosità e monumentalità al sito. Prima dell’ingresso al tempio, all’esterno della cinta muraria, si notano ancora i resti di un pontile da sbarco, che era una volta alimentato dalle acque derivate dal Nilo.
Era usato per manovrare le barche che portavano il faraone durante le cerimonie ufficiali.
L’accesso al sito, dato da un primo ingresso monumentale, porta nel cortile grande.
Come direbbero i latini nomen omen: un nome un destino. Questo spazio è infatti 100 metri per 80, il più grande tra tutti i templi egizi.
Ai lati nord e sud si trovano dei porticati il primo a sinistra con oltre 18 colonne e l’altro a destra formato da nove colonne e due pilastri.
Al centro del cortile si trovano i resti del chiosco di Tahrqa. Serviva per la sosta della barca processionale ed era formato, in origine, da due file di cinque colonne alte 21 metri. Più avanti, oltrepassato il chiostro, due colossi di Ramses II fanno da guardia alla grande sala ipostila.
La Grande Sala Ipostila è difficile da descrivere, tanto è gigantesca e maestosa. Lunga ben 102 metri e larga 53, è preceduta da una porta maestosa ed è composta da 134 colonne colossali.
Una foresta di granito, nella quale perdersi è quanto mai divertente ed esaltante.
Si tratta di un edificio unico nel suo genere, ai lati del quale i muri di Ramses II e Sethi I ne delimitano l’estensione.
Proseguendo la visita ed uscendo da questa gigantesca sala, si arriva ad un altro corpo di fabbrica particolarmente complesso, con quattro ingressi monumentali (detti piloni) di dimensioni, grandezze e stati di conservazione molto diversi.
Quello che si chiama il terzo pilone, è stato quasi completamente svuotato e ha fornito oltre 1300 blocchi decorati che sono stati distribuiti in 13 monumenti diversi in tutto l’Egitto.
Solo questi numeri danno l’idea della grandiosità che doveva essere Karnak nel pieno del suo splendore.
Oltre al terzo pilone, il cortile di Amenofi III ospitava ben quattro obelischi di granito rosa, dei quali ne rimane uno solo, alto 23 metri.
Si susseguono altri edifici, sacri e di utilità comune, fino a quello che mi ha di più incuriosita: il sacrario delle barche sacre.
Si tratta del luogo in cui sostavano, durante i riti sacri, le barche degli dei Amon, Mut e Khonsu. È composto da una serie di ambienti collegati l’uno all’altro (i soffitti sono stati ricostruiti successivamente), alle cui pareti si possono ancora scorgere i bassorilievi che le decoravano.
Concludono la sequenza degli edifici del Grande Tempio il gruppo delle sale solari, l’ultima delle quali ha un ambiente curioso chiamato giardino botanico.
Deve il nome alle decorazioni murali rappresentanti piante esotiche e animali portati in Egitto dalla Siria nella prima metà del XV secolo a.C.. Mostrano l’interesse che avevano i faraoni per tutto ciò che era esotico e che si sforzavano di far vivere anche nella loro terra arida.
Cinta muraria di Montu
La seconda parte del grande complesso di Karnak si trova alla destra del grande tempio e prende il nome dal Dio che qui era venerato: Montu.
Vi si trovano all’interno alcuni piccoli templi completamente degradati e le rovine di sei cappelle, erette con materiale di recupero in epoca etiope.
Cinta muraria di Mut
La cinta muraria di Mut include una superficie di oltre 10 ettari, la metà dei quali tuttora inesplorata. Comprende tre piccoli templi dedicati al dio Mut, ad Amenofi III e a Ramses III.
È composto da una grande quantità di frammenti che procedono una porta sostenuta da due pilastri con due sfingi ai lati dell’ingresso. Sono ancora visibili il tempio di Amenofi III e quello di Ramses III, entrambi però molto rovinati. Altri piccoli edifici si trovano all’esterno delle mura.
Altre cose da vedere a Luxor
Se hai ancora tempo, ci sono veramente un sacco di altre cose da vedere a Luxor.
In città e nei suoi dintorni troverai musei, templi, cittadelle. Insomma c’è veramente l’imbarazzo della scelta.
Museo di Luxor
Sulla riva destra del Nilo, a circa 1 km di distanza dal Tempio di Luxor, si trova il Museo di Luxor.
Vi sono custoditi i reperti che risalgono prevalentemente alla 18ª dinastia e che testimoniano l’arte e la storia dell’antica Tebe.
Di particolare importanza una testa dorata, rinvenuta nella tomba di Tutankhamon, e quello che è chiamato il muro di Talatat.
Si tratta di una parete completa, della lunghezza di 10 metri e dell’altezza di 3, proveniente da uno dei templi che Amenofi IV aveva eretto a Tebe. Chiamarlo muro è altamente riduttivo.
Sono oltre 280 i blocchi di arenaria dipinta che lo compongono. È stato ricostruito all’interno del museo e mostra, sul lato, bassorilievi dei sovrani che rendono omaggio al re Aton.
Tombe dei Nobili
Molto poco conosciute, le Tombe dei Nobili a mio parere sono assolutamente da vedere.
Dall’esterno sembrano piccole buche scavate nella roccia, con un’angusta scala a chiocciola che scende nelle viscere della terra.
All’interno troverai qualcosa di veramente meraviglioso e molto più conservato rispetto ad altre tombe presenti nella Valle delle Regine (e più interessanti)
Le tombe dei Nobili infatti erano di scarso interesse per i predoni e si sono dunque conservate benissimo.
Nella Valle dei Nobili sono numerose le tombe da visitare. La nostra guida ci ha consigliato le tombe di Sennofer e Rekhmire, poiché queste sono due delle migliori tombe della Valle.
La tomba di Sennofer ha al suo interno uno splendido soffitto affrescato con grappoli d’uva, è veramente qualcosa di eccezionale.
Medinet Habu
Il tempio funerario di Ramses III è spesso trascurato dai tour turistici, quindi ci sono molti meno turisti e la visita è davvero molto bella. Medinet Habu è uno dei templi più straordinariamente decorati d’Egitto.
Questo complesso di templi è stato modellato sul Ramesseum ma è molto meglio conservato.
Ti assicuro che vale davvero la pena visitarlo.
Ramses III fu il secondo faraone della XX dinastia e anche l’ultimo grande faraone del Nuovo Regno.
Il tempio è unico per avere una porta di ispirazione siriana e alcuni dei rilievi meglio conservati mai trovati, come quelli che mostrano la sconfitta del Popolo del Mare durante il regno di Ramses III.
Molti dei geroglifici mantengono ancora le sfumature dei colori originali.
La cosa migliore è visitarlo con una guida in italiano. Qui sotto c’è un tour che potrebbe piacerti e che include anche le Tombe dei Nobili:
Ramesseum
Il Ramesseum è il tempio commemorativo del faraone Ramses II (noto anche come Ramses il Grande). Fu costruito con una struttura simile ad altri templi del suo tempo, ma è unico in quanto la pianta rettangolare è stata modificata per incorporare un tempio più antico e più piccolo, quello della madre di Ramses II.
Un’enorme statua di Ramses II sorgeva qui, all’altezza di 17,5 metri. Ora giace a terra, spezzato in diversi grandi pezzi.
Museo della mummificazione
Questo piccolo museo spiega in dettaglio i processi dietro l’antica pratica egizia della mummificazione e, se ancora non sei stato al Museo del Cairo, è sicuramente interessante da vedere.
Il museo della Mummificazione è un museo piccolino quindi non ti porterà via più di mezz’ora.
Le mostre includono mummie di esseri umani e animali, gli strumenti che venivano usati durante il processo, inclusi i ganci usati per estrarre i cervelli (si lo so, detto così è orrendo).
Abydos e Dendera
Situati a nord di Luxor, lungo il fiume Nilo, si trovano i siti raramente visitati dei Templi di Dendera e di Abydos.
Come moltissimi altri luoghi meno visitati d’Egitto, Abydos è stata per tantissimo tempo lasciata deteriorare e, ad oggi, la maggor parte dei suoi tesori resta ancora sotto la sabbia e deve ancora essere portato alla luce.
A parte questo, ci sono due siti principali che vale assolutamente la pena vedere: sia il Tempio di Seti che il Tempio di Osiride presentano splendidi esempi di geroglifici e arte egizia.
Vicino ad Abydos, Dendera è uno dei complessi di templi più impressionanti che puoi visitare in Egitto.
Il complesso si estende su 40.000 metri quadrati e l’intero sito è aperto all’esplorazione ad eccezione del tetto del Tempio di Hathor.
Il complesso presenta alcune file di colonne massicce e riccamente decorate, ideali per la fotografia.
Dendera è anche famosa per i rilievi di Cleopatra VII e suo figlio di Giulio Cesare, Cesarione che si trovano sulle pareti.
Il modo migliore per visitare Abydos e Dendera è quello di prendere parte a un tour.
Qui sotto ne trovi uno in italiano che ti consiglio:
Come arrivare a Luxor
Luxor si trova nel centro del paese ed è considerata parte dell’Alto Egitto. In genere chi arriva a Luxor lo fa dal Cairo in aereo o treno, Da Assuan in nave e da Hurghada con un tour.
La quasi totalità però delle persone che arrivano o si spostano da e verso Assun lo fa con una crociera sul Nilo.
Come arrivare dal Cairo
Aereo: il tempo di volo è di circa 1 ora. L’aeroporto internazionale di Luxor si trova a 7 km dal centro città e per arrivarci puoi prendere un taxi oppure optare per un trasferimento privato come questo qui.
Treno e treno notturno: la tratta è abbastanza lunga e potrebbero volerci all’incirca 10 ore. Io presi il treno notturno, che è comodo e veloce, ma costa caro per i turisti e l’aria condizionata è gelida, portati una felpa se non vuoi morire di freddo.
Auto: ci vorranno 11-12 ore per andare su strada e i costi variano, ma io sconsiglio assolutamente di noleggiare l’auto in Egitto.
Autobus: impiega circa 11-12 ore, ma i bus della Go Bus, a seconda del tipo che scegli possono essere davvero comodissimi e super nuovi.
Come arrivare da Hurghada
Auto privata o taxi: ci vorranno circa 4 ore e costa una fucilata, quindi sconsigliato.
Autobus: impiega 4 ore e costa circa 10-15 USD a tratta.
Come muoversi a Luxor
Puoi spostarti a Luxor in un sacco di modi, ma i migliori sono con il taxi, con i tour oppure a piedi.
Molti utilizzano la bicicletta e tanti i risciò trainati da cavalli, ma nel primo caso, visto il modo di guidare dei locali, eviterei; nel secondo eviterei lo stesso.
Queste carrozze trainate da cavalli – che sono anche chiamate chalege- sono note per avere prezzi elevati e alcuni conduttori trattano male i loro cavalli, ne ho visti alcuni che si sarebbero meritati una denuncia. Tuttavia non tutti sono così e il calesse può offrire un bel modo di vedere la città.
Personalmente ti consiglio, se non vuoi tribolare, di prendere parte ai tanti tour organizzati che puoi trovare. Sono sicuri, il prezzo è chiaro e hai la guida in italiano.
I taxi sono un altro modo comodo, più economico dei tour, ma ha degli svantaggi. Prima di tutto devi saper contrattare altrimenti ti ritrovi a spendere delle cifre esorbitanti.
Puoi anche negoziare il noleggio di un taxi per un giorno, il che è particolarmente utile se stai visitando la Cisgiordania poiché i siti sono molto diffusi. Chiedi il numero Whatsapp del tuo autista e puoi scrivergli quando sei pronto per andare su un altro sito.
Molti hotel Luxor noleggiano biciclette a pagamento, oppure puoi noleggiare una bicicletta in uno qualsiasi dei negozi di biciclette. Verifica i freni e che la bici sia in buone condizioni.
Dove dormire a Luxor
Personalmente, sebbene la parte Ovest sia molto più rilassata, se stai cercando dove alloggiare a Luxor, opterei per la zona Est e possibilmente vicino al Bazaar. La zona è piena di vita e divertente da gironzolare.
Nefertiti Hotel Luxor: dove abbiamo alloggiato noi, una scelta abbastanza economica, pulitissimo, stanze semplici ma con tutti i confort. Il plus è la terrazza sul tetto che è davvero bellissima e la posizione dell’hotel è centrale, a due passi dal Tempio di Luxor.
Sofitel Winter Palace Luxor: uno dei migliori hotel di lusso a Luxor. È situato in posizione centrale nella città, con vista sul fiume Nilo ea pochi passi dal Tempio di Luxor.
Djorff Palace: situato sulla parte Ovest del Nilo, questo hotel è un altro dei migliori di Luxor. Si trova in un bellissimo palazzo in stile, ha una piscina dove rifrescarti dopo una caldissima giornata egiziana. Lìhotel ha un servizio barca per attraversare il fiume.
Mena
Ciao, sarò a Luxor per 2 giorni nel mese di marzo, e come te alloggerò al nefertiti hotel.
Vorrei visitare nel pomeriggio in autonomia il tempio di Karnak e luxor. mi puoi dare informazioni sui biglietti? Per il viale delle sfingi occorre un biglietto?
Grazie per un eventuale risposta
Emarti
Ciao, io non avevo pagato biglietto, ma le cose possono cambiare, in ogni caso puoi comprarle sul posto. Beati voi che invidia tornare in Egitto, buon viaggio!