Bisanzio per i Greci, Costantinopoli per i Romani e Istanbul per noi, la capitale dell’impero ottomano non è solo il luogo dove finisce l’Europa e comincia l’Asia (o il contrario!) ma anche una destinazione che incanta chiunque ami immergersi in una cultura ricca di storia, architettura e tradizioni millenarie. Questa metropoli cosmopolita, infatti, offre un’esperienza unica, dove Oriente e Occidente si fondono in un caleidoscopio di colori, profumi e suoni. La scoperta della città comincia dal quartiere storico di Sultanahmet che è stato anche dichiarato Patrimonio dell’umanità UNESCO per i magnifici siti che conserva.
Questo itinerario di cosa vedere a Istanbul in 2 giorni è lo stesso esatto itinerario che ho percorso io durante il mio ultimo viaggio in Turchia prima di andare in Cappadocia e seguendolo, potrai vedere tutti i luoghi di interesse della città. Se hai solo 2 giorni per visitare Istanbul, questo è l’itinerario migliore che puoi trovare, se invece hai più tempo allora puoi leggere il mio post su cosa vedere a Istanbul in 3 giorni.
Camminerai molto quindi ricorda di indossare scarpe comode.
In questa pagina:
Istanbul in 2 giorni: Itinerario primo giorno
L’itinerario del primo giorno in città si concentra sulle principali attrazioni di Sultanahmet. La collina affacciata sulle acque blu del Bosforo ospita alcuni dei maggiori luoghi di interesse tra cui il palazzo Topkapi, la Moschea Blu e Santa Sofia. Trascorrerai poi una parte del pomeriggio tra il caos del Gran Bazar che si trova a 10 minuti a piedi dalla piazza dell’ippodromo. Non avrai dunque necessità di prendere mezzi pubblici, ma potrai spostarti semplicemente camminando.
Qui sotto trovi la mappa dei principali luoghi di interesse che vedrai il primo giorno.
Una buona idea per prendere confidenza con la città è quella di partecipare a un FREE tour di Istanbul in inglese: vedrai i maggiori punti di interesse dall’esterno, ma ti sarà utile per cominciare ad orientarti meglio. il tour è gratuito, ma ti consiglio di lasciare una mancia alla fine della tua visita.
1 – Palazzo Topkapi
Ti consiglio di iniziare la tua avventura ad Istanbul esplorando il maestoso Palazzo Topkapi. Questo è uno dei monumenti più importanti della città dato che è stato per quasi 400 anni, dal 1465 al 1856, la dimora dei sultani ottomani e la sede del governo imperiale. La sua costruzione è iniziata nel 1459 per volere del sultano Maometto II. Costruito sulla cima di una collina che regala una bellissima vista sul Bosforo e sulla città questa era inizialmente chiamato “Nuovo Palazzo” per distinguerlo dalle precedenti residenze imperiali bizantine.
Nel corso dei secoli, il complesso ha poi subito numerosi lavori di ampliamento fino a raggiungere l’estensione attuale di circa 700.000 metri quadrati. Se arrivi qui presto al momento dell’apertura è più facile godersi la bellezza di questo magnifico complesso che ti consiglio di esplorare tramite una visita guidata in modo da comprendere la sua importanza e i suoi segreti. Subito dopo la biglietteria sorge il Cancello Imperiale che conduce al primo giardino dove si trovano la vecchia zecca imperiale e la ex chiesa di Santa Irene, un edificio religioso sconsacrato usato dagli ottomani come deposito e armeria.
La visita all’interno del Palazzo continua poi con la scoperta di diverse aree che erano destinate a differenti funzioni e a ognuna di queste si accede tramite un cortile. Tra le Sale più importanti spicca quella del Tesoro che custodisce oggetti di pregio come il meraviglioso Diamante del Fabbricante di Cucchiai (considerato tra i più grandi al mondo) e il Pugnale Topkapi, tempestato di pietre preziose. Rimarrai stupito anche dalla Sala delle Udienze che vanta un soffitto blu decorato da stelle d’oro mentre le pareti sono decorate da piastrelle turchesi, blu e bianche. Impressionante è anche la Sala Imperiale, dove il sultano si godeva la musica e le danze delle sue concubine, anche questa finemente decorata e arredata.
Un’altra delle zone più famose e più belle, però, è l’Harem, la residenza privata del sultano, delle sue mogli e delle concubine. Per accedere a questa zona è necessario pagare un supplemento ma ne vale davvero la pena. Costruito verso la fine del XVI secolo, l’Harem è composto da oltre 400 stanze, giardini e bagni turchi. A parte il sultano e i suoi figli, gli unici uomini ammessi nell’Harem erano gli eunuchi che risiedevano nel Cortile degli Eunuchi Neri.
Informazioni utili:
- i momenti migliori per visitare il Palazzo Topkapi per evitare le code sono al mattino presto durante i giorni settimanali, mentre nei weekend più affollati dopo le 15:00 nel pomeriggio: in questo modo eviterai i gruppi delle crociere che sono davvero molto numerosi.
- Se vai alla mattina presto e c’è tanta gente, appena entri recati immediatamente al museo del Tesoro, lasciando l’harem per dopo. I gruppi infatti visitano l’harem per primo, in questo modo farai il loro giro inverso e troverai meno coda (e ti assicuro che la coda che ho visto al museo del tesoro era qualcosa di allucinante).
- il costo di palazzo palazzo Topkapi + harem 50€; Puoi prenotarlo a questo link. In alternativa puoi anche prendere parte a un tour guidato di 3 ore in inglese.
- La visita dura circa 3 ore, ma potresti trascorrere nel Topkapi anche la giornata intera. Da non perdere anche la “Terrazza sul Bosforo” che regala un panorama davvero eccezionale sul Corno d’Oro (dove lo stretto del Bosforo e il Mar di Marmara si incontrano).
2 – Moschea Blu
Proprio davanti a Santa Sofia si trova un altro capolavoro architettonico di Istanbul: la Moschea Blu, conosciuta anche come Sultanahmet Camii. Costruita tra il 1609 e il 1616 dall’architetto imperiale Mehmet Ağa, la Moschea Blu vanta al suo interno oltre 20.000 piastrelle in blu cobalto, che decorano la cupola e le pareti, ed è proprio da questo dettaglio che deriva il suo nome. A volerla è stata il sultano Ahmet I con l’intento di creare un monumento capace di competere, se non superare, la vicina Hagia Sophia.
Sembra a causa di un fraintendimento, la moschea è stata costruita con ben sei minareti. Questo dettaglio ha suscitato all’epoca diverse polemiche poiché ritenuto un tentativo sacrilego di eguagliare la Moschea di al-Haram della Mecca che ne aveva appunto sei. In seguito, per risolvere la situazione si è deciso di dotare la Moschea della Mecca di un settimo minareto.
Nonostante sia ancora in uso come luogo di culto, la Moschea Blu è aperta alle visite anche da parte dei non fedeli musulmani. Una volta all’interno, ti troverai davanti uno spettacolo straordinario: più di 20.000 piastrelle in blu cobalto di İznik (l’antica Nicea) che brillano grazie alla luce proveniente dalle 260 finestre della moschea; a questo si aggiungono pareti splendidamente decorate con motivi floreali e grandi lampadari. Prenditi del tempo per ammirare questo bellissimo capolavoro e immergiti nella sua atmosfera mistica.
I visitatori non sono autorizzati ad entrare dalla porta principale, riservata ai fedeli. Dovrai entrare da un’entrata dedicata laterale (ben indicata). Prima di entrare dovrai toglierti le scarpe e le donne dovranno coprire il capo ed avere pantaloni lunghi (o gonne lunghe) e coprire le spalle e le braccia. Anche per gli uomini sono consigliati i pantaloni lunghi. L’ingresso è gratuito. La moschea è chiusa ai turisti durante gli orari della Preghiera (come nella maggior parte delle moschee di Istanbul).
3 – Ippodromo di Costantinopoli
A pochi passi dalla Moschea Blu si trova At Meydanı meglio nota come Piazza dei Cavalli dato che qui sorgeva l’Ippodromo di Istanbul, un luogo dove è possibile ripercorrere secoli di storia della città.
L’Ippodromo è stato, infatti, costruito attorno al III secolo d.C. dall’imperatore Settimio Severo seguendo l’impianto del più famoso Circo Massimo di Roma, ma successivamente questo è stato ampliato da Costantino. Divenuto il principale luogo di intrattenimento e spettacolo dell’Impero Romano d’Oriente, l’Ippodromo all’inizio ospitava le famose corse con i cavalli. Con il tempo, però, questo ha assunto anche un importante ruolo sociale e politico dato che qui non solo venivano contestati o acclamati gli imperatori ma è stato anche sede di rivolte e sommosse. L’Ippodromo è rimasto un’arena per corse di bighe e altri eventi fino alla caduta di Costantinopoli nel 1453 ma poi è stato gradualmente abbandonato.
Ora qui è possibile ammirare un enorme spazio di 400 x 120 metri, con una zona centrale che divideva le due piste per le corse dei cavalli. In quest’area centrale erano state posizionate numerose statue e opere d’arte, alcune delle quali sono ancora visibili oggi.
In particolare, è presente l’Obelisco di Teodosio, un antico monolite egizio in porfido alto 26 metri e decorato con geroglifici portato a Costantinopoli nel 390 d.C. e la Colonna Serpentina, proveniente dal Santuario di Apollo a Delfi e portata qui da Costantino.
Inoltre, a fine Ottocento qui è stata installata anche la Fontana Tedesca, un dono dell’allora imperatore Guglielmo II di Prussia al Sultano.
DOVE PRANZARE: attraversa la strada dell’ippodromo a destra tenendo alle spalle Santa Sofia e immergiti nei vicoli adiacenti. Qui troverai una marea di ristoranti di alta qualità (anche per il prezzo) ma dove potrai gustare la vera cucina ottomana. Prova il Testi kebap, un piatto in cui carne e verdure condite vengono cotte lentamente all’interno di una pentola di terracotta. Noi ci siamo trovati bene da Last Ottoman Cafe & Restaurant che ha anche piatti vegetariani (vedi indicazioni)
4 – Grand Bazar
Il pomeriggio non può che cominciare con una visita al Grand Bazar, uno dei mercati coperti più grandi e antichi del mondo. Lungo la strada per arrivarci però scendi lungo la via dietro alla colonna di Costantino e prendi la seconda a sinistra: ti ritroverai davanti alla Moschea Nuruosmaniye, una bella e ampia moschea, non eccessivamente decorata ma che vale la visita. Qui potrai osservare anche la zona delle abluzioni dove i fedeli si lavano prima della preghiera.
Le origini del Gran Bazar risalgono al XV secolo quando il sultano ottomano Maometto II, conquistata Costantinopoli, decise di costruire un grande mercato coperto nel cuore della città per i commercianti del posto. Da piccolo luogo di commercio, il Bazar si è poi velocemente ampliato dato che la città era un importante snodo che richiamava mercanti anche da altre località sia europee che asiatiche. Con più di 3000 negozi ora qui è possibile trovare qualsiasi tipologia di prodotto: dai souvenir ai tappeti, dai gioielli all’abbigliamento!
Il Gran Bazar, infatti, è un vero e proprio labirinto con 61 vie coperte circondate da botteghe che sono organizzate in base alla tipologia di merce venduta. C’è il la zona dei gioielli, quella dei tappeti, quella di quadri e antichità, e così via… Una delle caratteristiche più affascinanti del Gran Bazar è sicuramente la presenza di antichi “han”, ovvero i caravanserragli dove un tempo i mercanti potevano soggiornare e immagazzinare le merci. Oggi alcuni di questi sono stati riconvertiti in piccoli locali o caffè dove fermarsi per una pausa e assaggiare il tipico caffè turco.
Quando visiti il Gran Bazar è importante essere preparato al caos e al gran numero di persone che possono esserci soprattutto nelle ore di punta, ma quello che è più importante sapere di questo posto è l’importanza della contrattazione!
Consiglio di PimpMyTrip: Se decidi di prendere un tè al Gran Bazaar, assicurati di chiedere il prezzo in anticipo. Se non lo fai, c’è il rischio che al momento del pagamento ti venga richiesto un prezzo esorbitante. Domandando prima il costo i venditori saranno più onesti e, temendo che tu possa andartene se la cifra è troppo alta, ti offriranno un prezzo molto più ragionevole. È successo anche a me: quando non ho chiesto, ho pagato 130 lire turche per un tè, mentre lo stesso tè, chiedendo il prezzo prima di sedermi in un altro posto, mi è costato solo 15 lire turche.
5 – Santa Sofia
Terminata la visita al Grand Bazar ritorna in piazza dell’Ippodromo e vai per visitare Santa Sofia. La Basilica di Santa Sofia (o Hagia Sophia) è sicuramente il simbolo della città e un capolavoro dell’architettura bizantina che incanta con la sua imponenza e la sua storia millenaria. La sua costruzione fu ordinata dall’imperatore Giustiniano per sostituire gli edifici precedenti: quello originale ordinato da Costanzo II e il secondo ricostruito da Teodosio II nel 415.
La prima chiesa è stata più volte distrutta e ricostruita e ha svolto il ruolo di cattedrale cristiana bizantina fino alla conquista ottomana nel 1453. Dopo la conquista di Costantinopoli da parte dell’Impero ottomano, infatti, questa è stata trasformata in una moschea e quindi sono state realizzate diverse modifiche per adattare l’edificio al culto islamico. Ad esempio, sono stati aggiunti i minareti, il mihrab (la nicchia di preghiera) e altre strutture ma soprattutto i mosaici cristiani interni sono stati coperti con intonaco.
Nel 1935, Mustafa Kemal Atatürk, fondatore della Repubblica Turca, come parte del suo progetto di modernizzazione e laicizzazione del paese ha convertito Santa Sofia da moschea a museo. Una decisione che non solo ha consentito di restaurare molti degli elementi architettonici e artistici dell’edificio ma lo ha così reso accessibile a tutti i visitatori e non solo ai fedeli. Nel 2020, però, il presidente turco Erdoğan ha riconvertito Santa Sofia in moschea, con una decisione che ha suscitato reazioni contrastanti a livello internazionale. Nonostante il cambiamento di status, Santa Sofia è ancora aperta ai visitatori; dal gennaio del 2024, però, per accedere è necessario acquistare un biglietto di ingresso.
Consiglio di PimpMyTrip: in alta stagione il modo per fare meno code è andarci di sera. La moschea segue l’orario dalle 9:00 alle 19:30. Essendo una moschea ricordati se sei donna di coprire il capo (per me è stato sufficiente il cappuccio della felpa) e di essere vestito senza lasciar scoperte le braccia, senza scollature profonde e con gonne o pantaloni lunghi.
L’area visitabile della moschea è chiusa ai visitatori dalle 12:30 alle 14:30 a causa della preghiera del venerdì.
- Puoi acquistare i biglietti per Santa Sofia con audioguida qui
- In alternativa puoi partecipare anche a una visita guidata che include anche la Moschea Blu.
6 – Spettacolo dei Dervisci rotanti
Se si desidera scoprire un aspetto fondamentale della cultura turca, è imperdibile assistere alla danza dei dervisci rotanti. La Turchia è infatti la patria dell’Ordine dei Mevlevi, una confraternita sufi. Questa danza è in realtà un rito durante il quale i danzatori raggiungono l’estasi mistica. Oggi a Istanbul è possibile assistere a questo spettacolo sia come attrazione turistica sia partecipando al vero rito (che però dura 3 ore e si svolge in luoghi difficilmente raggiungibili della città, oltre a richiedere il rispetto di varie regole).
Il mio consiglio è di assistere allo spettacolo di danza che ho visto io: lo spettacolo al Hodjapasha. È uno dei migliori spettacoli di Istanbul e la location è veramente incredibile: un antico hammam con una cupola in mattoni a vista. Sia il luogo che lo spettacolo mi hanno lasciata senza parole. Vedere i dervisci volteggiare con la musica suonata da loro dal vivo è stato qualcosa di meraviglioso, soprattutto perché non c’è un palco, ma le sedie sono disposte a semicerchio intorno all’area dove i dervisci si esibiscono, permettendo di vederli da vicino. Purtroppo non è consentito fotografare.
- ☞ Clicca per vedere anche tu lo Spettacolo dei dervisci rotanti
in alternativa puoi edere i dervisci rotanti anche qui:
- Yenikapı Mevlevihanesi: Università di Fatih. Puoi vedere gli eventi in programma sul sito www.mevlanafoundation.com
Cosa vedere a Istanbul in 2 giorni: Itinerario secondo giorno
Il secondo giorno dell’itinerario dovrai camminare di più, ma alla fine puoi prendere il Tram 1 e tornare a Sultanahmet. Conta che in totale io ho percorso più di 20.000 passi giusto per farti un’idea, ma non ti preoccupare: se non te la senti di camminare così tanto i mezzi pubblici di Istanbul sono frequenti ed efficienti.
Ecco la mappa dell’itinerario della seconda giornata:
1 – Cisterna Basilica
Un’altra importante tappa da fare in città è senza dubbio la Cisterna Basilica, antico serbatoio d’acqua sotterraneo risalente all’epoca romana. Il percorso alla scoperta di questo sito di grande interesse storico e architettonico ti condurrà in un interessante viaggio indietro nel tempo. Al suo interno, infatti, camminerai in passerelle sospese appena sopra il livello dell’acqua per ammirare un capolavoro ingegneristico che al tempo dei romani aveva una capacità di circa 80.000 metri cubi d’acqua.
La Cisterna Basilica era stata costruita per rifornire d’acqua il Palazzo Imperiale di Costantinopoli e le altre strutture vicine. La sua realizzazione è avvenuta dove in precedenza era stata costruita una Basilica e per questo il suo nome è Cisterna Basilica. Al suo interno la struttura basilicale originale è stata ampliata e rafforzata da 336 colonne di marmo, alte nove metri e disposte in 12 file. L’acqua da immagazzinare proveniva dall’acquedotto di Valente, un’imponente opera idraulica che andava dalle foreste di Belgrado alla città di Istanbul.
Per realizzare le colonne e altri elementi interni sono stati utilizzati materiali di recupero provenienti da templi e monumenti greci e romani. Per questo in due colonne sono presenti due teste di Medusa capovolte e secondo la leggenda chiunque le guardi negli occhi può rimanere pietrificato.
Dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453, la Cisterna Basilica è caduta in disuso ed è stata dimenticata per secoli. Questa è stata riaperta al pubblico nel 1987 ed è stata recentemente oggetto di un importante intervento di restauro e riqualificazione.
Puoi acquistare i biglietti online sul sito ufficiale oppure come ho fatto io sul sito di GetYourGuide qui. Le code sono sempre lunghe e prenotando i biglietti in anticipo potrai risparmiare tempo. Anche con i biglietti Salta fila dovrai metterti in coda in una fila parallela (dietro a tutti gli altri che hanno entrata prioritaria) ma la coda è più veloce.
Se acquisti il biglietto con audioguida ricordati di portare le cuffiette perché l’audioguida è scaricabile sul tuo smartphone.
In alternativa, puoi prendere parte a un tour guidato di 30 minuti e salta la coda.
2 – Bazaar delle spezie
Altra tappa interessante della giornata è il Bazar delle Spezie noto anche come Bazar egiziano (Mısır Çarşısı) perché si dice sia stato costruito con i dazi riscossi dalle importazioni sulle merci provenienti dall’Egitto. Questo mercato coperto, costruito all’inizio del XVII secolo, è un paradiso per gli amanti del cibo e delle spezie, dove si possono acquistare prelibatezze locali e prodotti unici.
Oltre alle spezie, infatti, puoi trovare anche erbe, foglie di tè, frutta secca, dolci e alcuni medicinali naturali. Con il tempo anche questo mercato è diventato turistico e ha perso non solo parte del suo fascino ma anche la qualità delle spezie che non è più come quella di un tempo. Inoltre, anche i prezzi sono aumentati.
Il bazar egiziano (o meglio all’uscita di esso o all’entrata) è un ottimo posto dove fare la pausa pranzo. Il bazar è aperto tutti i giorni dalle 9,30 alle 19 circa.
3 – Moschea di Rüstem Pascià
La moschea di Rustem Pascià è una piccola moschea rinomata per le sue splendide piastrelle di Iznik, situata a breve distanza dal bazar egiziano. Tuttavia, l’ingresso può essere difficile da trovare, poiché richiede di salire scale poco visibili tra le bancarelle e il trambusto del mercato. L’esterno potrebbe non sembrare impressionante, ma l’interno è ciò che conta davvero, giusto?
Le piastrelle all’interno di questa moschea sono tra le migliori di Istanbul: un’esplosione di azzurro che non dovresti perdere. Non c’è un biglietto d’ingresso, ma è possibile lasciare una donazione o acquistare un piccolo souvenir per contribuire al mantenimento di questo autentico gioiello nascosto di Istanbul.
4 – Moschea di Solimano il Magnifico
Alla fine della strada piena di bancarelle all’uscita del bazar egiziano gira a sinistra e vai in salita. Poi gira a destra, sali un po’ di scale e percorri qualche vicolo in salita e ti troverai alla magnifica Moschea di Solimano, un capolavoro architettonico di Sinan il Grande, il più famoso architetto dell’impero ottomano.
La Moschea Süleymaniye (Süleymaniye Camii) è stata costruita tra il 1550 e il 1557 per volere del sultano Solimano I, “il Magnifico”. Nonostante dall’esterno colpisca per la sua maestosità e grandiosità, l’interno della moschea è, invece, molto semplice e con poche decorazioni a eccezione del miḥrāb che è rivestito con maioliche di İznik (l’antica Nicea). Nella cupola sono presenti 200 finestre con vetrate policrome e all’interno della sala principale sono presenti possenti colonne, alcune delle quali vengono da Alessandria d’Egitto e altre da Baalbek in Libano.
La moschea di Solimano è l’unica moschea di Istanbul che io abbia trovato aperta all’ora della preghiera ed è stato affascinante seguirne una parte (in una zona lontana, l’area di preghiera non è accessibile ai turisti) in un rispettoso silenzio.
All’esterno si trova un giardino che ospita un cimitero con i mausolei finemente decorati di Solimano I e della moglie Rosselana (Hürrem Sultan). Del complesso è parte anche l’hammam della moschea edificato nel 1557 e ancora in funzione. Infine, prima di lasciare la moschea ti consiglio di visitare il giardino sul retro che vanta una terrazza panoramica con splendide viste sul Corno d’Oro e sul Bosforo.
Questa è l’unica moschea in cui io sia riuscita ad assistere alla preghiera ed è stato un momento memorabile. L’entrata per i visitatori anche qui è diversa da quella per i fedeli e la zona di preghiera non è accessibile ai turisti, ma potrai osservare da lontano.
5 – Ponte di Galata
Lasciato il Bazar delle spezie puoi dirigerti verso il famoso Ponte di Galata costruito proprio sul Corno d’Oro! Prima di attraversare ti consiglio di fare una breve sosta presso uno dei venditori di balık ekmekçi, ovvero il panino con il pesce che è probabilmente lo street-food più famoso della città.
La costruzione del Ponte di Galata è avvenuta verso la metà dell’Ottocento ma poi questo è stato più volte distrutto e ricostruito e la versione che possiamo ammirare ora è frutto di lavori eseguiti nel Novecento. Un tempo questa struttura non aveva solo una funzione pratica di collegamento ma anche simbolica dato che connetteva la parte più storica della città dove si trovava il Palazzo Topkapi e le principali moschee con il quartiere più vivace di Beyoğlu dove sorgevano le ambasciate, le banche e molte attività commerciali di stranieri.
Il ponte si può attraversare in auto, in tram ma anche a piedi ed è così che ti consiglio di fare! Inoltre, sotto la struttura è stata costruita una bellissima zona pedonale molto viva e ricca di negozi, bar e ristoranti dove poter mangiare ottimi piatti della cucina locale tra cui il celeberrimo balik ekmek il panino con il pesce.
6 – Torre di Galata e quartiere Galata
Attraversato il ponte di Galata apparirà davanti di te sulla cima di una collina la Torre di Galata, costruzione di origine medioevale caratterizzata da una forma cilindrica che si contraddistingue nello skyline cittadino. Per raggiungerla puoi percorrere in salita una delle stradine lastricate sul fianco del colle oppure prendere la funicolare del Tünel.
La Torre, alta 67 metri, è stata eretta attorno nel 1348 da Rosso Doria, primo governatore genovese di Galata. All’epoca questa costruzione, data la sua posizione strategica, era parte del sistema di fortificazioni e difesa della città. Nel corso degli anni ha poi subito diversi interventi di ricostruzione ed è stata adibita anche a differenti attività.
Ora la Torre di Galata è uno dei punti preferiti da dove ammirare Istanbul e l’area del Corno d’oro dall’alto e il momento della giornata migliore per farlo è sicuramente il tramonto.
Sceso dalla Torre di Galata prenditi del tempo per esplorare questo quartiere che è stato per quasi due secoli (1273-1453) dominato dalla Repubblica di Genova mentre ora è un po’ il centro della scena artistica e culturale di Istanbul. Il quartiere di Galata è ora una zona ricca di negozietti, caffetterie e gallerie d’arte dove si respira un’atmosfera davvero vivace e cosmopolita.
7 – Corso Indipendenza (İstiklal Caddesi)
Dopo Galata ti aspetta la parte più modaiola e moderna di Istanbul: Corso Indipendenza (Istiklal Caddesi), una delle strade più famose della città, ricca di negozi alla moda, caffè ma anche musicisti di strada.
Nata ricalcando i boulevard francesi, quest’elegante strada è poi divenuta completamente pedonale ma è ancora circondata da palazzi storici, passaggi coperti e anche piccole chiese. È un corso lungo all’incirca 3 km dove si trovano librerie, teatri, centri commerciali e ristoranti.
Oltre che a piedi ora si può percorrere tramite un bellissimo tram d’epoca (in turco noto come “nostaljik tramvay” ovvero linea nostalgica del tram) ma spesso la strada è così piena di gente che anche il tram fatica a procedere e la corsa perde il suo fascino. Corso Indipendenza termina in Piazza Taksim (Taksim Meydani), considerata piazza simbolo della Repubblica.
8 – Piazza Taksim
Piazza Taksim è considerata il cuore pulsante della moderna Istanbul. Nel Novecento questa era considerata una zona periferica ma con la nascita della Repubblica Turca la piazza ha assunto un nuovo volto. Qui, infatti, si trova il Monumento della Repubblica (Cumhuriyet Anıtı) realizzato dallo scultore italiano Pietro Canonica per commemorare la formazione della Repubblica Turca nel 1923. Protagonista dell’opera è Mustafa Kemal Atatürk, fondatore della Turchia moderna e primo presidente della Repubblica. Bellissimo posto da vedere anche la sera, la Piazza ospita hotel di grandi catene, ristoranti rinomati e diversi locali.
9 – Hamam
Dopo aver a lungo esplorato la città ti meriti un po’ di relax e Istanbul è famosa per i suoi hamam che sono una delle abitudini più antiche della città. Sappi che qui esistono dei centri hamam aperti da quasi mezzo secolo!
Gli hammam, o bagni turchi, sono non solo una tradizione secolare ma anche un’esperienza culturale imperdibile durante un viaggio a Istanbul. Nato al tempo dei romani il rito dell’hammam si è poi evoluto e ha assunto un ruolo sociale ma spesso anche religioso molto importante. Questi, infatti, erano luoghi non solo di relax ma anche di purificazione prima delle funzioni religiose nelle moschee.
Il rito dell’hammam prevede non solo un bagno e del tempo trascorso all’interno della stanza di vapore ma anche un trattamento, uno scrub, per rimuovere le cellule morte. Solo alla fine per terminare è previsto un massaggio.
Come noterai camminando per le strade cittadine ci sono moltissimi hammam ma io te ne consiglio alcuni:
- Çemberlitaş Hamamı: Uno dei più antichi hammam di Istanbul, risalente al 1584 e voluto dalla Sultana Nûr Bânû (Cecilia Baffo) che è un vero e proprio gioiello architettonico con sale riccamente decorate.
- Ağa Hamamı: ideale se ti trovi nel quartiere di Beyoglu, questo è stato costruito nel 1454 come hammam privato di Maometto il Conquistatore e ora si dice sia il più antico hammam pubblico di Istanbul. Qui puoi vivere un’esperienza autentica in un’atmosfera davvero unica.
10 – Crociera sul Bosforo
Per ammirare Istanbul da un’altra posizione ti consiglio di concludere la giornata con un bellissimo tour in barca sullo stretto del Bosforo che divide l’Europa dall’Asia. Sono presenti diversi tipi di crociere ma io ti consiglio di scegliere quella che offre inclusa anche la cena.
Imbarcati al tramonto mentre il sole inizia a calare lentamente e il cielo si tinge di colori come l’arancione e il rosa, creando uno spettacolo mozzafiato. Le acque del Bosforo si trasformano in uno specchio e riflettono i minareti delle moschee, i palazzi ottomani e le moderne strutture che si affacciano sulle sue rive.
Durante la crociera serale, dopo un aperitivo al calar del sole, verrai deliziato da una cena a base di piatti tradizionali turchi e potrai assistere a spettacoli di danza del ventre o musica turca mentre ammiri siti iconici della città illuminarsi.
Personalmente ti consiglio di prenotare questa crociera notturna con spettacolo e cena. ma se vuoi spendere di meno c’è questa opzione di giro breve a soli circa 9 € a persona.
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