“Lungo la Corsica in moto” è il racconto di viaggio di Marco e Serena, due cari amici, che hanno percorso tutta l’isola francese sulle due ruote a Giugno. In questo loro diario troverete il loro itinerario, le cose da vedere, quello che gli è piaciuto di più e di meno e qualche ottimo consiglio conclusivo.
Buona lettura!
“A strada bedda un hè mai longa” (La bella strada non è mai lunga) recita un proverbio corso, e una volta di più l’antica saggezza popolare si dimostra appropriata.
Infatti, durante questa nostra prima vacanza attraverso la Corsica in moto abbiamo scoperto che la “strada” regala talmente tanti momenti irripetibili che sarà difficile dimenticare l’incanto e la magia dei luoghi visti, oltre alle sorprese di trovare mucche, capre e maiali selvatici liberamente scorrazzanti dietro gli angoli più insospettati.
Per visitare la Corsica in moto abbiamo preferito il mese di Giugno per le temperature miti, il poco affollamento turistico, i prezzi ancora abbordabili e la scarsa piovosità.
In questa pagina:
- Consigli per viaggiare in Corsica in moto
- Corsica in moto: itinerario
- Giorno 1: Bastia, Biguglia e Linguizzetta
- Giorno 2: Aleria, Portovecchio e Palombaggia
- Giorno 3: Bonifacio, spiaggia della Tonnara e Filitosa
- Giorno 4 : Ajaccio, foreste di Vizzavona e Corte
- Giorno 5: gole di Restonica, da Col de Vergio fino a Porto
- Giorno 6: da Porto a Galeria
- Giorno 7: Calvi, Ile de Rousse e Saint Florent
- Giorno 8: da Nonza a Barcaggio
- Giorno 9: Bastia e fine del viaggio
- Corsica in moto, conclusioni
Consigli per viaggiare in Corsica in moto
I periodi migliori per programmare un giro in Corsica in moto sono sicuramente i primi giorni di Giugno oppure la seconda metà di Settembre. Non morirai di caldo, troverai meno turisti, prezzi più bassi e meno macchine per strada.
Parti preparato e, se viaggi in alta stagione, prenota prima gli hotel. In questo post per ogni giorno di sosta ti consiglio i migliori.
Nonostante il caldo, viaggia vestito in maniera appropriata. Come? Da motociclista, ovviamente, e a cipolla. In caso di incidente, l’abbigliamento adatto ti protegge, non lasciare la pelle scoperta!
Attenzione a come distribuisci il peso nelle borse, possono rendere la moto instabile. Parti equipaggiato come si deve, per esempio queste borse da moto sono un’ottima soluzione perché anche impermeabili.
Porta un kit per aggiustare le gomme in caso di foratura: ti aiuterà ad arrivare al primo gommista a disposizione. Un kit compatto da viaggio come questo, per intenderci.
Segui sempre la segnaletica e non oltrepassare la velocità consigliata.
Anche se ormai viviamo con i cellulari e Google Maps, quando si viaggia on the road potrebbe capitare che il cellulare non prenda o si spenga. Porta con te una mappa come questa della Corsica per ogni evenienza.
Corsica in moto: itinerario
Giorno 1: Bastia, Biguglia e Linguizzetta
Una volta scesi dal traghetto, intorno alle 8 del mattino, ci siamo dedicati ad un interessante ma breve giro dei punti più interessanti di Bastia.
Siamo quindi saltati in sella con l’intenzione di visitare la Riserva Naturale di Biguglia, dimora di un gran numero di fenicotteri rosa, ma arrivati a metà strada si è scatenato un tremendo acquazzone che ci ha costretto a rinunciare, obbligandoci ad indossare velocemente la cerata e proseguire fino all’albergo che avevamo prenotato: Chez Marie.
Puoi aprire la mappa su Google Maps cliccando qui.
Uno dei proprietari, Sergio, parla fluentemente italiano e ci ha dato tutte le indicazioni per non perdere completamente la giornata, che nel frattempo era volta al bel tempo.
E infatti, seguendo i suoi consigli, siamo andati prima in spiaggia, enorme e semi-deserta dove ci siamo divertiti a raccogliere conchiglie, e successivamente a visitare il piccolo paesino di Linguizzetta.
Il paese di per sé non ha nulla di speciale, ma la strada stretta e tortuosa sale attraversando pascoli, vigneti e fitta boscaglia, regalando infine un panorama da favola.
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Giorno 2: Aleria, Portovecchio e Palombaggia
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Il secondo giorno è iniziato con la visita al sito archeologico di Aleria, dove è possibile ammirare le rovine dell’antica città romana e volendo anche il piccolo museo. La strada prosegue toccando diversi paesini pittoreschi, costellata da ulivi, antichi mulini, cavalli al pascolo.
Dopo una pausa rilassante di un paio d’ore sulla Spiaggia di Solenzara, enorme distesa di sabbia bianca con mare cristallino, il viaggio riprende in direzione Porto Vecchio, non senza una breve sosta in prossimità di Punta Fautea, da dove, volendo, si può fare una bella passeggiata fino al fortino genovese posto strategicamente all’estremità dell’alta scogliera a picco sul mare.
Porto Vecchio personalmente è stata una delusione: troppi negozietti e con troppa confusione tipica dell’affollamento turistico offuscano il fascino del paese ma non abbastanza da nasconderne la trascuratezza.
Altra delusione: la spiaggia della Palombaggia. Molto pubblicizzata sia da blog sia da guide turistiche, in realtà non ci ha impressionato più di tanto. Forse perché la deviazione rispetto alla strada principale sembrava non finire mai, oppure perché appena messo piede in questa enorme spiaggia di sabbia fine, il forte vento ci ha fatto correre un lieve brivido su per la spina dorsale, tanto che siamo scappati dopo solo mezz’ora, vinti dalla sua inesorabilità. Fatto sta che secondo me la bellezza del posto non vale la fatica.
Arriviamo quindi a Bonifacio in serata e la prima impressione è da mozzare il fiato. Nella luce soffusa della sera, lo sguardo spazia sul porticciolo e alzandosi via via sempre più in alto, percorre la costa erosa per posarsi sul forte che domina sulla baia.
Giorno 3: Bonifacio, spiaggia della Tonnara e Filitosa
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Non avendo avuto tempo il giorno prima di visitarlo come si deve, abbiamo dedicato metà mattinata del terzo giorno al centro storico di Bonifacio.
Ci siamo poi spostati nella bellissima spiaggia rosa della Tonnara, dove ci siamo immersi nell’acqua limpida nuotando tra saraghi, triglie, occhiate e acciughe.
Pranzo al sacco sulla punta panoramica Roccapina.
Vale davvero la pena di fare una deviazione dal percorso per visitare il sito archeologico di Filitosa, dove sono ben conservati monoliti risalenti al 9000 a.C. Il percorso di visita, davvero suggestivo, si snoda tra olivi millenari, antiche dimore degli uomini primitivi, alberi secolari e i famosi monoliti di fattura antropomorfa.
Il fascino del luogo è ben armonizzato con luci e colonne sonore che accompagnano il visitatore per tutto il percorso, lungo all’incirca 1ora e mezza. Costo del biglietto 7 euro. Con 4 euro in più è possibile acquistare l’opuscolo esplicativo, ma personalmente non lo consiglio perché nei punti di maggiore interesse sono poste torrette con voce guida registrata in diverse lingue tra cui l’italiano.
Il terzo giorno del nostro viaggio lungo la Corsica in moto termina ad Ajaccio dove arriviamo in serata.
Hotel raccomandati ad Ajaccio: Hôtel Le Week end (lusso) • Résidence 18Bonaparte (medio) • Appartement de charme centre ville historique Ajaccio (medio)
Giorno 4 : Ajaccio, foreste di Vizzavona e Corte
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Per due genovesi, visitare la Corsica è un po’ come riscoprire le antiche vestigia di quando Genova era “la Superba”. Antiche torri di guardia disseminate un po’ ovunque in difesa dalle incursioni saracene, ponti che attraversano fiumi e torrenti, cittadine il cui centro storico risale alla dominazione genovese e ne conservano tuttora i tratti caratteristici.
Esempio calzante è il centro di Ajaccio, dove i vicoli, i palazzi, le piazze, il lungomare…insomma, tutta la struttura architettonica della parte vecchia della cittadina sembra il centro storico genovese in miniatura, meglio tenuto e più pulito. Ovviamente la figura di Napoleone si trova ovunque: nelle insegne dei negozi, nei nomi di strade e piazze per non parlare dei monumenti a lui dedicati.
Si comincia a respirare anche un certo sentore di rivoluzione indipendentista.
Via via che ci si sposta più verso il centro della Corsica, non è difficile vedere qualche manifestino che chiama a raccolta per manifestazioni, scritte sui muri per chiedere la liberazione di “patrioti” e insulti allo stato francese, cartelli stradali usati come tiro a segno.
Lungo la strada che attraversa la meravigliosa Foresta di Vizzavona, vi sono molti punti panoramici attrezzati per picnic, da cui si gode una splendida vista dei monti circostanti.
Corte è veramente bella. Le ripide viuzze in salita accompagnano via via fino al belvedere dal quale si domina, da un lato la cittadina che ascende man mano verso l’antica cittadella il cui culmine si tocca nel punto panoramico più alto, detto “nido dell’aquila”; dall’altro si ha una veduta vertiginosa su punto d’incontro tra il fiume Tavignano e il suo affluente Restonica.
Qui si percepisce quasi fisicamente la voglia d’indipendenza, che alcuni ostentano affiggendo la bandiera corsa alla finestra.
Giorno 5: gole di Restonica, da Col de Vergio fino a Porto
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Più di ogni altro paesaggio incontrato in questo viaggio in Corsica, quello che si percorre il quinto giorno nel famoso tratto delle Gole di Restonica colpisce per la magnificenza della natura.
Si attraversa una foresta di pini secolari che si stagliano a perdita d’occhio talmente in alto che sembrano toccare il cielo, come una cattedrale le cui immani colonne scaturiscano dall’umido terreno di sottobosco.
E salendo sempre più, si raggiunge il passo di montagna più alto della Corsica: Col de vergio (in lingua corsa Bocca di Verghju) posto a un’altitudine di 1.477 m.
A questo punto si riscende, tra rocce rosse sporgenti, canyon e orridi a strapiombo su valli incantate. Da non perdere, il punto panoramico per osservare la sagoma del Capo Tofanatu (2343 m.) con un’apertura nella roccia della cui origine narra una leggenda per la quale S. Martino, pastore del Niolo, prendendo in giro il Diavolo per gli enormi solchi da lui prodotti nella montagna con un aratro, lo abbia tal punto provocato da indurlo a scagliare il vomere verso il mare, producendo il solco, largo 53 m. alto 12 m., che si può facilmente individuare sulla sommità della montagna.
Dopo una breve sosta a Calacuccia per fotografare il lago artificiale, ripartiamo alla volta di Ota, dove, sempre per tenere alto l’orgoglio campanilistico, andiamo a cercare l’antico ponte genovese, ormai in disuso, con la particolare arcata rialzata.
Arrivati finalmente a Porto, visitiamo il piccolo paese, salendo fino al fortino genovese, tanto per cambiare, e ci sdraiamo sulla spiaggia di sassolini per un meritato riposo.
Dove dormire a Porto Ota: Les Flots Bleus (medio) • La Calypso (medio)
Giorno 6: da Porto a Galeria
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La mattinata del sesto giorno trascorre in moto verso Galeria, tra macchia mediterranea e scogliere, con un’unica tappa nel punto panoramico di Col de la Croix, da dove, dopo aver affrontato un ripido sentiero percorribile in circa 10 minuti, si domina una vista splendida sulla Riserva naturale della Scandola.
Il piccolo paese di Galeria offre una splendida spiaggia di sassolini, dove rilassarsi e nuotare alla scoperta di calette nascoste.
Dove dormire a Galeria: Hôtel l’Alivu (economico/medio) • Hotel Residence Palazzu (medio) • Hotel Restaurant Le Filosorma (medio)
Giorno 7: Calvi, Ile de Rousse e Saint Florent
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Il settimo giorno, la prima cittadina visitata è Calvi, dove anche qui è palpabile l’atmosfera di antico borgo genovese, a tal punto da attribuirsi il titolo di città natale di Cristoforo Colombo, la cui presunta casa natia sarebbe collocata all’interno dell’antica cittadella.
Seconda tappa a Ile Rousse, deliziosa cittadina sul mare, con una splendida spiaggia di sabbia chiara.
Molto bella anche Saint Florent, dove abbiamo trascorso il pomeriggio nella spiaggia di sassolini dirimpetto al nostro albergo.
La serata è trascorsa passeggiando piacevolmente tra i vicoletti del paese dove ad ogni angolo o piazzetta vi erano diversi complessini musicali, dagli stili più disparati: dall’etnico al rock; dal pop al melodico, il tutto reso ancor più affascinante da un sapiente gioco di luci.
Scoccate le 23:00, tutti ammutoliti dall’inizio del concerto di musica pop nella piazza principale.
Giorno 8: da Nonza a Barcaggio
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Tra salti fossi, buche e dossi, l’ottavo giorno dell’itinerario lungo la Corsica in moto è il più malandato incontrato fin ora, anche se si nota che alcuni tratti sono stati asfaltati da poco e in altri i lavori in corso fanno ben sperare.
Prima sosta a Nonza, dove la vista dal muretto dirimpetto alla chiesa domina sulla caratteristica spiaggia di sassolini neri.
Dall’alto sembra quasi una lavagna, dove le scritte composte con sassolini bianchi paiono fatte col gesso sull’ardesia. Proseguendo per circa 50 m. si trova la ripida scalinata in pietra che conduce alla fonte miracolosa di Santa Giulia, patrona della Corsica.
Proseguendo, la scalinata approda alla spiaggia, ma noi vi abbiamo rinunciato principalmente per due motivi: in primo luogo al pensiero di ripercorrere col caldo soffocante in salita questa scalinata, che solo per arrivare alla fonte aveva superato i 200 gradini, ci sentivamo morire; in secondo luogo sapere che il caratteristico colore nero dei sassolini è dovuto all’ex cava di amianto nei pressi della spiaggia non era per nulla rassicurante.
Proseguendo, ci siamo rifocillati con pranzo al sacco nel bel borghetto di Pino, con l’ennesima torre genovese eternamente di guardia.
La strada si snoda sulla costa scoscesa con rocce a strapiombo sul mare e scorci mozzafiato, fino ad arrivare a Centuri, ma abbiamo preferito proseguire verso Barcaggio, con una breve sosta al Mulino Mattei, raggiungibile a piedi in 10 minuti salendo per una ripida strada sterrata e dal quale lo sguardo può spaziare su un panorama spettacolare.
Barcaggio è un piccolo villaggio di pescatori esattamente sulla punta più a nord dell’isola. Il pomeriggio lo abbiamo quindi trascorso a rilassarci sulla spiaggia di sassolini e alghe, godendo della splendida vista sullo scoglio della Giraglia, con il famoso faro posto più a nord della Corsica.
Per cena abbiamo deciso di tornare sui nostri passi per assaggiare le famose aragoste di Centuri, piccolo borgo affacciato sul porticciolo ricco di barche da pesca.
Giorno 9: Bastia e fine del viaggio
Eccoci così giunti all’ultimo giorno.
Alzati di buon mattino lasciamo Barcaggio con i raggi del sole che giocano tra le fronde degli alberi, mentre i falchi iniziano a sorvolare il paesaggio alla perenne ricerca di cibo.
Il panorama che regala la strada tra Macinaggio e Bastia è veramente splendido e una limpida giornata di sole offre la possibilità di scorgere in lontananza le isole toscane: Monte Cristo, Capraia e Elba.
Arrivati a Bastia alle 8:30, abbiamo ancora un po’ di tempo prima della partenza del traghetto, prevista per le 11:00 quindi con imbarco intorno alle 9:30 – 10:00, per dedicarci all’inevitabile rito dell’acquisto dei souvenirs, tutti mangerecci: figatellu; lonzu; brocciu fresco e stagionato; gelatina di mirto; varie composte di frutta; miele; biscotti tipici e il classico liquore al mirto.
Corsica in moto, conclusioni
In conclusione, percorrere la Corsica in moto, per chi ne è appassionato, ne regala sicuramente una visuale panoramica che in auto non è possibile ottenere. L’episodio ideale per avvalorare la mia affermazione è quello, non raro, di un falco che ad ali spiegate ci sorvola in senso contrario, mentre i raggi del sole giocano con le penne delle sue ali. Quasi mi ribaltavo all’indietro pur di non abbandonare quell’immagine straordinaria. Per fortuna mi ha salvato il provvidenziale bauletto.
Però, percorrere più di 1100 km a ritmo sostenuto come abbiamo fatto, per dei neofiti come noi è un tantino stancante. Col senno di poi mi sento di consigliare di prolungare la vacanza prevedendo almeno un paio di giorni di sosta.
Ad esempio: Bonifacio e i dintorni meriterebbero sicuramente una giornata di approfondimento, magari includendo un tour sul battello per visitare l’Isola di Lavezzi.
Anche ad Ajaccio si potrebbe prevedere una bella gita fino alla Punta dei Sanguinaires, oppure aggiungere un pernottamento a Bastia prima del ritorno a casa, per visitare meglio il tratto di costa tra Barcaggio e Bastia, magari inserendo una bella escursione sul Sentiero dei Doganieri.
Bonne Route!
Daniele
Ciao Martina,mi sono imbattuto in questo tuo splendido diario di viaggio sulla Corsica in moto; non ci sono mai stato e partiró a breve (avrò 4 giorni pieni per visitarla).
Avrei piacere di ricevere alcuni consigli; come possiamo fare per parlare in forma più diretta?
Attendo tuo riscontro
Grazie
Daniele
Emarti
Ciao Daniele, se hai domande puoi farle direttamente qui, è il mio canale principale (NO social). Qui è dove rispondo il prima possibile così le info restano a disposizione anche di altri viaggiatori :)
Daniele
Martina ciao,ti ringrazio per la risposta.
Purtroppo non arrivandomi notifiche di alcun tipo (mail etc) non pensavo di aver ricevuto un tuo cenno.
Il mio viaggio è quasi alla fine: mi trovo ad Ajaccio. Ho seguito alcuni tuoi consigli. Oggi prevista risalita a Nord passando per i calanchi di Piana,per poi trascorrere la notte in zona Ile Rousse.
Domani avrò tutto il giorno a disposizione in quanto il traghetto (da Bastia) è serale.
A questo punto ti chiedo:
1. In zona Ile Rousse,qualche posto dove poter mangiare bene senza spendere un botto (magari specialità corse come l’Aziminu)
2. A nord (zona Bastia e dintorni) qualche itinerario da poter fare e che ne valga la pena e senza fare troppi km. PS il primo giorno ho provato a recarmi verso la riserva di biguglia,ma il tizio/custode ci ha riferito che i fenicotteri rosa sono andati via quasi tutti…
Grazie mille
Buona Giornata
Daniele
Ricardo Tomasi
Ciao, noi a settembre andremo in corsica , circa 10 giorni. Vedendo il tuo intinerario, che mi sembra molto interessante, vorrei un consiglio su quali zone puntare per fare magari una sosta di 2 o 3 giorni per rilassarsi. Inoltre vorrei sapere se nel tuo intinerario descritto facciamo il tratto di strada in mezzo a delle rocce “rosse” di cui non ricordo il nome. Grazie
Complimenti per l’esposizione del viaggio.
Noi siamo in 4 con 2 moto. Qualche consiglio anche sui locali dove dormire e mangiare, magari piu approfonditi…..grazie