Lo ammetto, tra i primi pensieri che mi vengono in mente quando ripenso al mio viaggio in Iran, ci sono sicuramente almeno 5 cose (più una) che non bisogna assolutamente perdere nella città di Shiraz.
Avevo talmente tanta voglia di vederla, Shiraz, da non fermarci a Teheran neanche due giorni, ma da imbarcarci il prima possibile sul bus notturno, per svegliarci alla mattina in questa città che insieme ad Esfahan è sicuramente quella che mi ha trasmesso di più quell’atmosfera da “Mille e una notte” che mi è rimasta appiccicata addosso dal primo all’ultimo momento del mio viaggio in questo meraviglioso paese.
ATTENZIONE!
–> Puoi adesso prenotare qui un TOUR in italiano di Shiraz
–> Qui puoi prenotare il tour da Shiraz di Persepolis, Pasargade e la Necropoli
A Shiraz infatti è l’atmosfera fiabesca a farla da padrona, i suoi viali alberati, le sue moschee, le fontane e i giardini, il suo affollato ed adrenalinico bazaar.
In questa pagina:
Consigli per visitare Shiraz
Questi primi consigli ti aiuteranno a prendere confidenza e a pianificare la tua visita di Shiraz.
Se mi chiedi quanti giorni servono per visitare Shiraz la risposta è almeno due. Uno per la città e l’altro per due escursioni nei dintorni che puoi tranquillamente fare in un solo giorno: Persepolis e Naqsh-e Rostam.
La maggior parte delle persone che visitano Shiraz la raggiungono in aereo. Per arrivare dall’aeroporto al tuo hotel puoi prenotare un trasferimento privato come questo.
Per prenotare online tutti i servizi, compreso il tuo hotel puoi farlo qui sul sito di 1stQuest. Se vuoi approfondire puoi leggere il mio post su come prenotare gli hotel in Iran
Se vuoi prendere confidenza con la città, puoi adesso prenotare qui online un tour gratis di Shiraz! Ma se invece vuoi un tour più approfondito qui trovi un tour di Shiraz in ITALIANO. Io ti consiglio di prendere un tour assolutamente.
Se vuoi spostarti da solo potresti voler usare bus e taxi, allora ti consiglio di leggere questo mio post su come viaggiare in Iran con i trasporti pubblici.
Cosa vedere a Shiraz
Questo post su cosa vedere a Shiraz era stato scritto per la prima volta dopo il mio primo viaggio in Iran nel 2015 con le 5 cose più una da non perdere a Shiraz. Da allora sono tornata a Shiraz altre 3 volte, per cui successivamente è stato ampliato con più informazioni, corretto e rivisto.
Shiraz è facilmente visitabile in due giorni, ma se te la vuoi godere con calma allora valutane due e mezzo.
Nella mappa qui sotto delle cose da vedere a Shiraz per semplicità non ho inserito Persepoli e le tombe di Naqsh-e Rostam perché si trovano al di fuori della città.
Moschea Nasir ol-Molk
Come non mettere prima della lista la caleidoscopica, intima Nasir ol Molk?
Questa moschea dell’era Qajar è stata costruita nel 1888 e, anche se non è una grande moschea, è di gran lunga il luogo più famoso di Shiraz e quello che probabilmente attrae migliaia di visitatori ogni anno in Iran.
Nasir-al-Mulk o Nasir ol Molk, meglio conosciuta dai turisti come la Moschea Rosa, è un incredibile pezzo di architettura ed è stata resa famosa dalle immagini dei raggi di sole che irrompono nella sala di preghiera.
Premetto: la visita va schedulata in maniera intelligente e il perché è abbastanza chiaro: la particolarità di questo gioiellino persiano sono i giochi di luce che si creano quando il sole nascente riflette sulle colonne i mille colori di cui sono composte le sue vetrate.
L’orario cambia a seconda delle stagioni, in inverno si deve andare prima, in estate i giochi di luce raggiungono il loro apice tra le nove e le dieci del mattino: in pratica se ci si va al pomeriggio, bye bye non si vede niente, o per lo meno, non si assiste a questo spettacolo.
Mi ha ricordato tanto quando da bambina avevo il caleidoscopio attraverso il quale, girando la ghiera, i vetri colorati creavano forme di luce.
Noi siamo andati alla mattina molto presto, che il sole ancora doveva illuminare le vetrate. Eravamo soli, ci siamo seduti in silenzio con la schiena appoggiata alle colonne intarsiate in attesa e ci siamo goduti la pace infinita che questo luogo trasmette, per lo meno fino all’arrivo di un gruppo organizzato (ahimè purtroppo di italiani) che ha interrotto l’incanto con gridolini e miagolii infernali.
Dopo aver fatto le foto di rito siamo usciti ad esplorare il bellissimo cortile. Questa moschea è diversa dalle altre che si trovano in Iran per le bellissime piastrelle rosa che adornano le pareti, conferendole un’atmosfera calma e pacifica.
Il motivo per cui alla moschea Nasir ol Molk è stato dato il soprannome di “Moschea rosa” non è dovuto alla luminosa sala di preghiera che si illumina all’alba, ma alle bellissime piastrelle rosa che adornano le pareti.
Se guardi la mia foto qui sotto vedrai che tra i motivi decorativi della moschea spuntano fuori anche delle rose!
In un angolo c’è un piccolo museo e una galleria d’arte eccellenti, e il curatore è molto cordiale. Se ti invita a unirti a lui per una tazza di tè, fallo. Parla anche un ottimo inglese.
La Moschea Rosa è una delle cose migliori da fare a Shiraz, ma segui il mio consiglio e assicurati di arrivarci prima che si apra per visitarla senza la folla.
Mausoleo di Shah Cheragh
A pochi passi dalla moschea di Nasir al Molk, c’è un altro luogo assolutamente da non perdere ed è il Mausoleo di Shah Cheragh (letteralmente “Imperatore della luce”).
Conosciuto erroneamente con il nome di Moschea degli Specchi, il Mausoleo è un famoso centro di pellegrinaggio, noto per ospitare le lapidi dei fratelli Ahmad e Muhammad fuggiti qui durante la persecuzione abbaside dei musulmani sciiti.
Nel XIV secolo la regina Tashi Khatun eresse una moschea e una scuola teologica trasformandola in un centro di pellegrinaggio.
È uno dei centri di pellegrinaggio più importanti dell’Iran, dopo i santuari dell’Imam Reza a Mashhad e di Fatima a Qum.
Qui uomini e donne entrano separati (ma poi ci si ricongiunge subito dopo l’entrata) e alle donne viene chiesto con un sorriso di indossare lo chador, una specie di lenzuolo nel quale ci si avvolge dalla testa ai piedi.
Il mausoleo è semplicemente qualcosa di eccezionale. Subito dopo l’entrata una signorina carinissima mi si avvicina e mi chiede se vogliamo una spiegazione. Noi accettiamo, non si tratta infatti di una guida a pagamento, ma di un gruppo di ragazzi universitari che lo fanno a forma di volontariato. La visita con una persona che spiega è totalmente diversa, assume tutto un altro significato.
Il complesso di Shah-e Cheragh è composto da diversi edifici: il più bello e quello da non perdere assolutamente è quello dove riposano i resti di Sayyed Mir Ahmad: le pareti al suo interno sono rivestite da milioni di pezzi di piccoli specchi che ti lasceranno a bocca aperta.
L’esterno è altrettanto sbalorditivo: la tomba è famosa per la sua cupola a forma di cipolla composta da migliaia di pezzi di maioliche artigianali. Ci sono anche due minareti, situati alle due estremità della struttura principale, che contribuiscono ancora di più alla sua imponenza. Il santuario è circondato da un ampio cortile.
Fa parte del complesso anche il mausoleo di Mir Muhammad. Ma sfortunatamente, l’ingresso non è consentito ai non musulmani, a meno che tu non conosca un locale disposto ad organizzare la tua visita.
Aggiornamento: al tempo della mia quarta e ultima visita in Iran, non era possibile fotografare l’interno dei Mausolei con la macchina fotografica, erano però accettate le fotografie con lo smartphone.
Bazaar Vakil
Se le moschee e i mausolei sono luoghi di riflessione, preghiera e silenzio, il Bazaar Vakil di Shiraz è il luogo giusto in cui dare sfogo alle proprie energie represse.
La sfida più grande è riuscire ad uscirne senza aver acquistato nulla. Energico, allegro, a tratti caotico il Bazaar di Shiraz è davvero una delle cose da non perdere di questa città.
Diviso in settori a seconda della merce venduta qui ce n’è davvero per tutti i gusti, dalle stoffe dai colori più sgargianti che si possano immaginare, con predominanza di oro e argento, ai colori più sobri dei tappeti persiani, alle lampade colorate ed agli oggetti più impensabili: se non si trova qualcosa da comprare qui si ha un problema.
Vale anche la pena prestare attenzione all’architettura di Vakil Bazaar, che è rimasta la stessa per secoli. C’è stato un bazar in questo luogo per oltre 3000 anni, ma l’aspetto attuale del luogo risale al 18° secolo, quando Shiraz era la capitale dell’impero persiano.
Le mura delle vecchie locande e caravanserragli sono ancora presenti e le vicine moschee, ristoranti e musei non fanno che aumentare l’atmosfera.
Nel Bazaar di Shiraz non mancano neppure angoli di pace in mezzo alla confusione: piccole piazze ornate da fiori e da fontane dove trovare riposo magari sorseggiando un chai come un vero persiano, oppure antiche sale da thè nelle quali quale rimanere stupiti di fronte alle decorazioni degli interni.
Persepolis
Sebbene tecnicamente non si trova a Shiraz ma a circa 60 km di distanza, Persepolis è assolutamente una delle cose da non perdere.
Da Shiraz la strada per Persepolis si srotola attraverso il paesaggio desertico e per percorrerla in auto ci vogliono circa 45 minuti. Meglio affidarsi a un tassista oppure, ancora meglio partecipando a un tour guidato.
Arrivarci con gli autobus è fattibile, ma comporta una gran perdita di tempo.
Il re Dario il Grande fondò la città nel 518 a.C. e la utilizzò principalmente come centro di accoglienza e per feste cerimoniali. Persepolis oggi è un sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
L’antica capitale dell’impero achemenide (VI-III secolo aC) fu successivamente data alle fiamme da Alessandro Magno (IV secolo aC) dopo un assedio di 30 giorni.
Sebbene il sito sia costituito principalmente da rovine, ciò che è rimasto di Persepoli è ancora impressionante.
Ci sono due elementi principali del sito a cui prestare particolare attenzione: The Gate of All Nations e The Great Double Staircase. Entrambe furono costruite dal re Serse I (V secolo aC), successore del fondatore di Persepoli.
Per sfruttare al meglio la tua visita, prenota un tour! Non avrai il tempo di leggere un intero libro mentre sei sul posto e vale la pena conoscere le storie dietro i monumenti che stai visitando. Avere una guida ti mostrerà alcune particolarità che altrimenti potresti perdere.
–> Qui puoi prenotare il tour da Shiraz di Persepolis, Pasargade e la Necropoli
Camminare sulle rovine, pensando di camminare nello stesso luogo in cui hanno passeggiato grandi nomi della storia come Dario il Grande o il mitico Serse non ha prezzo.
Dalla collina di fianco, sulla quale è facile salire si gode della vista su tutta quanta quella che era un tempo la mitica città di Persepolis con i suoi guerrieri a cavallo, le case eleganti con gli imponenti colonnati, i bassorilievi che rievocano gloriose battaglie. Qui si respira la storia che tanto abbiamo studiato sui libri.
Il sole batte forte in testa a Persepolis, sono dunque da evitare le ore più calde della giornata e portarsi dietro una bella scorta d’acqua può sicuramente fare la differenza tra una visita piacevole o una tortura a cui mettere fine il prima possibile.
Il piccolissimo museo all’interno non varrebbe la spesa per entrare se non fosse per le bellissime fotografie esposte. Alla fine della visita a pochissimi km di distanza si trovano le tombe. Carine da visitarsi.
Mausoleo di Ali Ebn-E Hamze
Più piccolo, più intimo di Shah Cheragh, il Mausoleo di Ali Ebn-E Hamze, tomba di Emir Ali discepolo dell’Imam Reza, è ornato anch’esso di migliaia di specchi.
Anche qui le entrate degli uomini e delle donne sono separate e anche qui alle donne viene chiesto di indossare lo chador.
Accattivamente la cupola bulbosa, ma quando ci si reca all’interno si resta letteralmente abbagliati (come a Shah Cheragh del resto) dalle migliaia di specchi con cui muri, soffitto ed ogni cosa sono rivestiti.
Shapoori House
E dopo un paio di giorni spesi per vedere le 5 cose da non perdere a Shiraz, perché non finire in bellezza con una serata romantica in uno dei palazzi più signorili della città?
Shapoori House: un palazzo d’epoca, elegantemente decorato, in un rigoglioso giardino, ornato nel centro da una grande fontana. Al piano terra, sulle sponde della fontana un cafè serve chai, mentre al piano sopra sulla terrazza, si affacciano raffinati tavolini con vista sul giardino. Il menù è vario e il cibo di buona qualità.
Insomma la location ideale per una serata romantica, elegante e raffinata spendendo meno di 10 euro a testa.
Altre cose da vedere a Shiraz
Bagni Tradizionali Vakil (Hammam)
Le hammam sono sempre state molto comuni in Iran e, se vuoi veramente vedere uno dei bagni tradizionali più belli e magnificenti, devi visitare i bagni Vakil.
Furono costruiti durante la dinastia Zand, più o meno nello stesso periodo del bazar,ma non sono più in uso. Al loro interno sono stati allestiti dei manichini che mostrano la corretta “etichetta dell’hammam”, rendendo l’esperienza di visitare i bagni davvero piacevole.
Vakil Mosque
La Moschea Vakil si trova proprio accanto al Bazaar Vakil e fu costruita tra il 1751 e il 1773 durante il periodo della dinastia Zand ed è stata restaurata nel XIX secolo durante il periodo Qajar.
La moschea è un gioiello architettonico con il suo ampio cortile con piscina che ne sottolinea ancora di più la bellezza.
I cancelli d’ingresso sono decorati con piastrelle colorate a motivi floreali. Le piastrelle floreali sono caratteristiche del periodo Qajar. La particolarità di questa moschea è che ha solo due iwan invece dei soliti quattro.
La sala di preghiera notturna è una delle aree più impressionanti della moschea, che contiene 48 pilastri monolitici.
Prima di entrare nella moschea, alle donne verrà chiesto di indossare il chador che verrà dato all’ingresso e di coprirsi dalla testa ai piedi.
Tomba di Hafez
Nessuna visita a Shiraz è completa senza una visita alla tomba di Hafez (o Hafezieh, come la chiamano gli iraniani), uno dei poeti più famosi in Iran. Si dice che la maggior parte degli iraniani abbia almeno due libri a casa. Il Corano e un libro con le poesie di Hafez.
Gli iraniani credono persino che il libro di Hafez possa essere usato come una sorta di divina predizione del futuro. Ogni volta che si affronta una decisione difficile si può aprire il libro e si crede che la prima frase su cui cadono gli occhi del lettore dia la risposta.
Il suo Mausoleo, è un flusso costante di iraniani che vanno lì per pregare, leggere i suoi versi, trovare ispirazione per il futuro.
Il mausoleo del famoso poeta del XIV secolo fu costruito sotto Karim Khan Zand in un lussureggiante giardino che fu poi ampliato durante il dominio Pahlavi. Otto pilastri sostengono un tetto in rame e il soffitto è splendidamente decorato con mosaici in tonalità blu.
Eram Gardens
C’è solo una parola che può descrivere i Giardini Eram: celestiali. Infatti la parola persiana eram deriva dall’arabo iram, che significa paradiso: sicuramente uno dei giardini più belli dell’Iran, pieno di bellissimi fiori, cipressi, fontane e persino un albero che si dice abbia 3000 anni.
I giardini Eram fanno ora parte dei giardini botanici di Shiraz e sono patrimonio dell’UNESCO.
Rappresentano un ottimo esempio di giardini islamici tradizionali, con padiglioni belli quanto i giardini stessi, con piastrelle incise con poesie del famoso poeta Hafez.
Cittadella di Karim Khan
Situata vicino al bazar di Shiraz, la Cittadella di Karim Khan è una delle attrazioni di Shiraz che sicuramente noterai girando per la città, visto le sua imponente struttura e le solide torri.
Oltre ad essere il palazzo centrale della dinastia Zand e la residenza di Karim Khan, sovrano della Persia dal 1751 al 1779, fu anche una roccaforte. La cittadella fungeva, infatti, da cuore militare del clan regnante.
Se la sua vista è abbastanza emozionante, devo ammettere che all’interno mi ha un po’ delusa: superando infatti le imponeenti mura troveraiun giardino e un cortile interno incorniciato da più stanze.
La Cittadella è sicuramente una delle cose da vedere a Shiraz, ma non una delle mie preferite.
Naqsh-e Rostam
Il sito di Naqsh-e Rostam è un’antica necropoli dell’impero achemenide (VI-III secolo aC), situata a circa 12 km a nord-ovest di Persepoli. Qui troverai una enorme parete di roccia verticale con 4 tombe scavate in essa.
Le tombe sono conosciute con l’appellativo di “quattro croci persiane” per la loro forma: l’ingresso era al centro della croce, qui si trovava il sarcofago del re.
Una delle tombe è stata identificata come quella del re Dario I, per le altre tre tombe ci sono delle ipotesi secondo le quali si tratterebbe delle tombe di Dario II, Artaserse I, e Serse I.
A parte la sua importanza storica, fermati a pensare come nel mondo antico le persone siano riuscite a scavare queste tombe: sono infatti scavate nella roccia viva, a molti metri dal suolo.
dueingiro.blogspot.it
dico sempre, leggo solo e non scrivo niente! Ma non riesco a non scrivere nulla…una figata pazzesca sto viaggio!!!
martina santamaria
Si ragazzi bellissimo, mettetelo in lista! Ma voi quando partite?
https://narrabondo.wordpress.com/
Martina, urge un tuo post sugli iraniani e sul modo in cui si relazione con gli occidentali. Io so che sono molto diversi rispetto a come vengono descritti. No?
martina santamaria
ah ahhhhh argomento davvero mooolto difficile, ma cercherò di provvedere :)
marcos
ciao Martina !!
fra una settimana partirò per l’Iran !!!
Volevo chiederti quanti giorni mi consigli di dedicare a Shiraz….io pensavo 3 con Persepolis&co. Inoltre ci sono altri posti fuori città che meritano ???
grazie
Emarti
Ciao Marcos,
allora 2 giorni, uno per Shiraz e uno per Persepolis secondo me sono sufficienti. tieni conto però che da Shiraz ci sono escursioni bellissime da fare (come per esempio andare a vedere i popoli nomadi). Io andrei con idea di 3 giorni e poi se ti annoi parti prima :)